LA 'QUASI' BACIOCCA
Era ancora l'estate, quella secca e
calda, ed eravamo chiusi di sera tardi nel pastificio del cugino ad
aspettare che le crostate cuocessero e si parlava di Baciocca.
Mai sentita e con un bel nome.
Eppure è la torta di cui tutta la val
d'Aveto va fiera. La descrizione fatta dal cugino, e la presenza di
taluni ingredienti a me cari, patate e pancetta, me l'hanno resa
subito amica. Le crostate nel frattempo si sono cotte e siamo tornati
a casa a cercare in rete la ricetta della Baciocca.
La vera Baciocca, apprendo
nell'Internet, prevede la sfoglia come base. Particolare che il
cugino aveva omesso o che io, inavvertitamente, non avevo colto. No, tirare la sfoglia con questo caldo non è
cosa.
Fortunatamente viviamo in un paese
creativo dove, per ogni cosa, si produce il suo 'quasi'. Ed ecco una
quasi Baciocca senza sfoglia.
Ingredienti:
un chilo abbondante di patate
cipolla
olio
ciccioli un po'
parmigiano un po'
pangrattato un po'
Sbucciate le patate e mettetele a
lessare in acqua salata. In un padellino fatte un soffritto di
cipolla e ciccioli. Quando le patate saranno cotte, scolatele e nella
stessa pentola o in una ciotola schiacciate a mano (guai il
passapatate!!) con un pestello da pesto (se non lo avete usate il
manico rotondo del matterello. Funziona a meraviglia).
Rotte le patate, aggiungete il
soffritto e una manciata abbondante di parmigiano. Mescolate il tutto
fino a ottenere un impasto poco uniforme (piccole scaglie di patate
lo rendono tale) e piuttosto colloso (ah, l'amido...). Prendete la
teglia più bassa e più grande che avete (io ho usato quella di rame
da farinata), ma anche la leccarda del forno va bene, ungetela per
bene e poi spolveratela di pangrattato. A questo punto, una manata
dopo l'altra, spianate il composto di patate in modo uniforme e
sottile il più possibile - al massimo un centimetro. Poi, con i
rebbi della forchetta, tracciate delle righe perché la superficie
resti scabra, mettetela in forno scaldato a 180° o 200° finchè non
si sia dorata ben bene.
Buona subito ma anche tiepida.
Carla
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