mercoledì 14 febbraio 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

HOUBA!

Il nuovo nido dei Piccoli Marsù, Benjamin Chaud
Bohem press 2017


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"I Marsupilami hanno costruito il loro nido al di sopra degli alberi, al riparo da ogni pericolo. È un nido fatto come di deve, né troppo grande, né troppo piccolo, e soprattutto molto accogliente. Un giorno una terribile tempesta si abbatte sulla foresta. Il nido va in pezzi e la famiglia Marsupilami si disperde nell'aria."


'Houbalalà' è l'esclamazione di Papà Marsù nel momento in cui afferra i suoi tre cuccioli. Con Mamma Marsù si stringono forte aspettando che il vento si plachi. Ora, senza casa, è un bel problema. Anche perché nessuno dei luoghi che nelle loro intenzioni sarebbero ottimo nuovo nido è libero: un albero è occupato dal leopardo, un altro è presidiato dagli uccelli. Anche le pietre sono di proprietà di qualcun altro, l'armadillo che prontamente li caccia. Persino tra i cactus c'è qualcuno: il porcospino. E anche l'ultima foglia appartiene alla rana. E come se non bastasse, ora anche il fiume sembra volersi mettere di traverso. I tre cuccioli, finiti in acqua, leggeri come sono, sono trascinati via dalla corrente e con loro, attaccati per la coda, sembrano intenzionati a trascinare con sé tutti gli altri animali. Dalla rana al leopardo, sono un unico groviglio che naviga inesorabilmente verso le cascate...


Potrebbe avere questo tragico finale la nuovissima serie che Benjamin Chaud ha creato per rendere omaggio a un grande fumettista e sceneggiatore degli anni Cinquanta, il belga André Franquin, padre di Gaston Lagaffe e dei notissimi Marsupilami?
No, ovviamente no.
Apparsi per la prima volta nel 1952 su Spirou queste buffe creature -sorta di marsupiale leopardato e dalla coda lunghissima, multiuso e dal nasone a palla nero e lucido e dalle orecchie da cane, che dice pervicacemente solo Houba- nel corso del tempo sono diventate anche protagoniste di diversi film d'animazione, l'ultimo dei quali ancora nel 2013.
In questa ultima rilettura fatta da Benjamin Chaud la famiglia 'abita' un nuovo formato, diverso dal fumetto. Sono entrati nell'albo illustrato e lo stanno facendo con la classe che a Benjamin Chaud va riconosciuta.
A parte questo, il suo segno si dimostra perfetto erede del tratto originale di Franquin, con lieve gusto pop.


Mentre invece, dal punto di vista del colore, la distanza si nota, non a caso lì era un fumetto e qui è un albo. Chaud non si lascia sfuggire l'occasione di giocarsi tutto lo spazio della grande doppia pagina e pure di godersi un repertorio di colori, sconosciuto negli originali. Alterna al fondo bianco, cieli tempestosi o intricati scorci di foresta che sono pura gioia per gli occhi. Abbandona invece il brulicare urbano visto nella Canzone degli orsi per scenari decisamente più lussureggianti.
Quello di Chaud, anche se focalizzato principalmente sui piccoli della famiglia Marsù, lo abbiamo già detto, è un omaggio nei confronti di André Franquin, visto che questo primo titolo in particolare si riconnette quanto meno formalmente al suo progenitore Le nid des Marsupilamis, apparso nel 1960.
Ma Chaud nella costruzione della sua storia si concede qualcosa in più.
Qualcosa che al gauchiste Franquin sarebbe di certo piaciuto.
Senza mai cadere nella didascalia, Chaud sfiora una questione tragicamente attuale e con il suo consueto tono di leggerezza mette sotto gli occhi del lettore il problema di chi è costretto a fuggire in cerca di un 'nuovo nido'. E, come avviene nella realtà, anche i Marsupilami sono respinti dai tanti No pronunciati da tutti quegli animali che comodamente abitano già la foresta. 



Il finale che volge al meglio ha una sua piccola rivincita 'interna': senza i Marsupilami tutti gli altri animali sarebbero con l'acqua alla gola. Letteralmente.
Chi vuole capire, capisca. In caso contrario, a chi non ha l'intenzione di leggere significati ulteriori al di là della storia in sé, rimane nelle mani comunque un albo molto ben fatto.

Carla

Noterella al margine. Questo primo titolo è affiancato da un secondo, La scuola dei Piccoli Marsù.

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