MOBILITAZIONE GENERALE!
Il lupo è ritornato!, Geoffroy de
Pennart (trad. Tanguy Babled)
Babalibri 2018
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Stasera il signor Coniglio ha
paura di andare a dormire. Ha appena letto sul giornale una notizia
terrificante...IL LUPO È RITORNATO!
Il signor Coniglio corre a chiudere
la porta a doppia mandata, quando, all'improvviso: 'TOC! TOC! TOC!'
'Oh, accipicchia! È IL LUPO!'"
Dietro la porta ci sono i Tre
Porcellini che, spaventati anche loro dalla notizia, cercano rifugio
a casa Coniglio. E così adesso sono in quattro a farsi compagnia. Ma
alla porta c'è di nuovo qualcuno che bussa. Lupo? No. È la signora
Capra con i suoi sette capretti. Dentro anche loro. Passa poco che di
nuovo tre tocchi alla porta ed è Agnellino. A seguire, Pierino,
Cappuccetto.
Nel frattempo nella casa ospitale di
Coniglio si muovono, fanno, brigano per allestire una cena ben 15
convitati e un'oca che arrivata con Pierino.
Tutti, o quasi, sono seduti intorno al
tavolo quando la porta rimbomba per tre colpi ben assestati. È lui e
ha molto molta fame. Per quanto in forma possa essere, cosa può un
solo lupo contro una squadra compatta?
Ha solo una possibilità: sedersi a
tavola con loro e mangiare quel che c'è in tavola di già cucinato.
Possono essere diversi i fattori che
concorrono a fare di un albo illustrato, qualcosa di più di una
storia raccontata con parole e figure.
In questo caso i fattori che rendono
speciale Il lupo è ritornato sono sostanzialmente due: il
ritmo comico e la vena ironica che diventa parodia.
Sebbene siano due elementi che portano
entrambi alla risata, si muovono in direzioni molto
diverse.
Il ritmo comico si basa su un
meccanismo di assoluta semplicità, ovvero la ripetizione 'in
crescendo' di un medesimo schema narrativo. Da uno che ha paura si
passa a quattro, poi a dodici e così via. Il comico crea rumore,
crea confusione. E noi ridiamo come davanti a un film di Stanlio e
Ollio.
La vena ironica invece lavora in
sordina, sui piccoli dettagli, con un registro tutto diverso, fatto
di ammiccamenti e sottili riletture in parodia del nostro vivere
quotidiano.
Il registro comico fa ridere i bambini,
l'ironia e la parodia piace ai più grandi.
E non a caso l'aspetto comico di
questa storia ha prodotto un esilarante spettacolo teatrale che in
Francia ha sbancato. In quella griglia così semplice che vede, via
via, tutti i personaggi delle fiabe affastellarsi in un unico
contenitore, la casa del signor Coniglio, in preda a una paura sempre
crescente, non è stato difficile inserirci ritornelli canori e gag
comiche e il giovane pubblico a teatro si sbellica.
Contemporaneamente però i grandi
possono apprezzare la carta da parati, certe raffinatezze
dell'abbigliamento (la paglietta con i fori per le orecchie; la
giacca di montone dell'agnellino, il gilet del padrone di casa in
stile con la tappezzeria) e su tutti svettano i molti titoli dei
quotidiani che tutti i protagonisti portano con sé (bravò al titolista).
Geoffroy de Pennart, autore di alto
rango, che in Italia nel catalogo di Babalibri ha già pubblicato
Sofia la mucca musicista e due storie di Giorgio il drago (La
principessa, il drago e il prode cavaliere, 2010; Giorgio, il
drago geloso, 2011) dimostra di avere una predilezione per i lupi
(un po' come Ponti per i pulcini) e per la rilettura in chiave
umoristica e parodistica della fiaba classica (un po' come Bachelet con i
suoi struzzi).
La sua storia di autore completo nasce
con questo libro, nel 1994, quando la sua editor (Kaléidoskope),
dopo il successo della Regina delle api dei Grimm (1992) lo
sprona a trovare in se stesso la necessaria tensione narrativa. Se
tensione deve essere, che lo sia davvero e quindi de Pennart
immagina una situazione di stress totale: mobilitazione generale, il
paese è entrato in guerra! (agli alieni aveva già pensato Orson
Wells), ma essendo un libro per bambini spetta al signor Coniglio l'essere agitato per un altro pericolo imminente, il
ritorno del Lupo.
Al suo fianco schiera in bell'ordine personaggi delle
fiabe classiche, che
a turno abiteranno i suoi bellissimi albi. E che lui stesso oggi considera parte della sua famiglia.
Carla
Noterella al margine
Sarebbe fantastico se nel catalogo
Babalibri arrivassero titoli come Cambouis o Mensonges o ancora Il
faut délivrer Gaspard...
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