venerdì 23 febbraio 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


L'ANNO DEL CONIGLIO

L'orto di Simone, Rocío Alejandro (trad. Emma Vaccaro)
Kalandraka 2017


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Finalmente è arrivata la primavera! Simone, come ogni anno, si preparava a seminare le sue carote. Per prima cosa recintò l'orto. Poi preparò la terra, cercò i semi e li sparse. Si prese gran cura delle piantine, che pian piano crescevano. Diversi giorni dopo... le carote erano pronte per essere raccolte."

E ora che il lavoro pesante è tutto alle spalle, compare il primo collaboratore non richiesto. Paolo, appena arrivato, si offre volontario per la raccolta e mentre è lì che sgranocchia la prima carota suggerisce a Simone, piuttosto contrariato, di piantare anche la lattuga. Come se non bastasse, arriva Cora che suggerisce la coltivazione dei pomodori. E ognuno che passa dice la sua, e si dà da fare per ampliare il piccolo orto di Simone. Melanzane, mais, fragole e il gruppo di 'contadini' cresce almeno quanto il terreno messo a fruttare. 


Ormai sono tutti lì, galline, caprette e maiali a zappare e annaffiare: l'unico che è scomparso è proprio Simone.
Sorge spontaneo il dubbio che si sia arrabbiato dell'intrusione a tal punto da andarsene altrove.
Ma quanto può resistere un coniglio lontano dalle sue carote?

Partito da un'idea 'germogliata' guardando gli orti comuni nel suo quartiere e costruito su uno schema semplice che gioca su successive entrate che si vanno ad addizionare l'una sull'altra in modo sostanzialmente analogo, questo libro color guscio d'uovo di Rocío Alejandro ha una serie di meriti.
Se una lettura superficiale potrebbe suggerire il paragone con libri decisamente migliori sotto il profilo del disegno e della qualità del testo, come per esempio Zuppa di sasso, che ha sostanzialmente la medesima struttura, ciò nonostante L'orto di Simone nasconde piccoli dettagli che lo rendono interessante.


Il primo dei quali, proprio con il segno ha a che fare. Fin dalla prima occasione Rocío Alejandro sfrutta l'idea della superficie della pagina come superficie coltivabile. Per cui, con un azzardo prospettico, si vede crescere la recinzione come se fosse cornice del foglio. E ancora nella parte centrale del foglio, con rigore maniacale le piantine si dispongono lungo linee precise che di fatto 'quadrettano' il foglio. Come se ancora non fosse sufficiente a ribadire l'effetto geometrico, i solchi del dissodare e del sarchiare la terra hanno l'aspetto di una carta millimetrata. Le carote in bell'ordine, le lattughe, i germogli di mais e le piantine di fragole sono tutti elementi che contribuiscono a dare dell'agricoltura amatoriale un'idea piuttosto geometrica. Come effettivamente ogni buon contadino potrebbe confermare.
Anche il secondo merito riguarda il disegno, o forse sarebbe più corretto dire la stampa. Difatti Rocío Alejandro ha lavorato qui con la stampigliatura di timbri colorati, che si autodenuncia nella inevitabile sovrapposizione cromatica di alcune forme. Usando solo due colori, il nero (nelle sue sfumature fino al grigio) e l'arancio (in onore delle carote), lei costruisce timbri ad hoc per ogni singolo elemento: un timbro per l'insalata, uno per per le gocce d'acqua, uno per i germogli di mais, uno per le carote e uno per le loro foglie. E via andare fino a conquistare la doppia pagina e anche di più. Un lavoro minuzioso e certosino che però crea un effetto straniante e allo stesso tempo piacevole per lo sguardo. Così come avviene nella storia raccontata a parole, così avviene nel riempimento della pagina che, sul finale, raggiunge l'effetto di una vera e propria tessitura con diversi pattern a carattere vegetale che solo a una attenta osservazione riprendono la loro forma concreta: le nascenti pannocchie di mais o le tondeggianti melanzane. E qui subentra il terzo dettaglio interessante: tanto più stilizzate sono le forme, tanto più leggibili continuano a essere. Evidente risultato di un ragionamento sull'essenza formale di oggetti e animali.


Ben meritato il Premio Internazionale Compostela 2017.

Carla

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