L'ANNO DEL CONIGLIO
L'orto di Simone, Rocío Alejandro
(trad. Emma Vaccaro)
Kalandraka 2017
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Finalmente è arrivata la
primavera! Simone, come ogni anno, si preparava a seminare le sue
carote. Per prima cosa recintò l'orto. Poi preparò la terra, cercò
i semi e li sparse. Si prese gran cura delle piantine, che pian piano
crescevano. Diversi giorni dopo... le carote erano pronte per essere
raccolte."
E ora che il lavoro pesante è tutto
alle spalle, compare il primo collaboratore non richiesto. Paolo,
appena arrivato, si offre volontario per la raccolta e mentre è lì
che sgranocchia la prima carota suggerisce a Simone, piuttosto
contrariato, di piantare anche la lattuga. Come se non bastasse,
arriva Cora che suggerisce la coltivazione dei pomodori. E ognuno che
passa dice la sua, e si dà da fare per ampliare il piccolo orto di
Simone. Melanzane, mais, fragole e il gruppo di 'contadini' cresce
almeno quanto il terreno messo a fruttare.
Ormai sono tutti lì, galline, caprette
e maiali a zappare e annaffiare: l'unico che è scomparso è proprio
Simone.
Sorge spontaneo il dubbio che si sia
arrabbiato dell'intrusione a tal punto da andarsene altrove.
Ma quanto può resistere un coniglio
lontano dalle sue carote?
Partito da un'idea 'germogliata'
guardando gli orti comuni nel suo quartiere e costruito su uno schema
semplice che gioca su successive entrate che si vanno ad addizionare
l'una sull'altra in modo sostanzialmente analogo, questo libro color
guscio d'uovo di Rocío Alejandro ha una serie di meriti.
Se una lettura superficiale potrebbe
suggerire il paragone con libri decisamente migliori sotto il profilo
del disegno e della qualità del testo, come per esempio Zuppa di
sasso, che ha sostanzialmente la medesima struttura, ciò
nonostante L'orto di Simone nasconde piccoli dettagli che lo
rendono interessante.
Il primo dei quali, proprio con il
segno ha a che fare. Fin dalla prima occasione Rocío Alejandro
sfrutta l'idea della superficie della pagina come superficie
coltivabile. Per cui, con un azzardo prospettico, si vede crescere la
recinzione come se fosse cornice del foglio. E ancora nella parte
centrale del foglio, con rigore maniacale le piantine si dispongono
lungo linee precise che di fatto 'quadrettano' il foglio. Come se
ancora non fosse sufficiente a ribadire l'effetto geometrico, i
solchi del dissodare e del sarchiare la terra hanno l'aspetto di una
carta millimetrata. Le carote in bell'ordine, le lattughe, i germogli
di mais e le piantine di fragole sono tutti elementi che
contribuiscono a dare dell'agricoltura amatoriale un'idea piuttosto
geometrica. Come effettivamente ogni buon contadino potrebbe
confermare.
Anche il secondo merito riguarda il
disegno, o forse sarebbe più corretto dire la stampa. Difatti Rocío
Alejandro ha lavorato qui con la stampigliatura di timbri colorati,
che si autodenuncia nella inevitabile sovrapposizione cromatica di
alcune forme. Usando solo due colori, il nero (nelle sue sfumature
fino al grigio) e l'arancio (in onore delle carote), lei costruisce
timbri ad hoc per ogni singolo elemento: un timbro per l'insalata,
uno per per le gocce d'acqua, uno per i germogli di mais, uno per le
carote e uno per le loro foglie. E via andare fino a conquistare la
doppia pagina e anche di più. Un lavoro minuzioso e certosino che
però crea un effetto straniante e allo stesso tempo piacevole per lo
sguardo. Così come avviene nella storia raccontata a parole, così
avviene nel riempimento della pagina che, sul finale, raggiunge
l'effetto di una vera e propria tessitura con diversi pattern a
carattere vegetale che solo a una attenta osservazione riprendono la
loro forma concreta: le nascenti pannocchie di mais o le tondeggianti
melanzane. E qui subentra il terzo dettaglio interessante: tanto più
stilizzate sono le forme, tanto più leggibili continuano a essere.
Evidente risultato di un ragionamento sull'essenza formale di oggetti
e animali.
Ben meritato il Premio Internazionale
Compostela 2017.
Carla
Nessun commento:
Posta un commento