PARLANDO
ANCORA DI LUPI
Non
c’è dubbio che la figura del lupo rivesta un interesse crescente,
per le nuove conoscenze e per le infinite polemiche che la sua
presenza scatena. Non mi sento assolutamente in grado di stabilire
con certezza quale sia il modo giusto per avvicinarsi a questo
problema, ma penso di poter indicare qualche elemento di valutazione.
L’errore
più frequente è quello di umanizzare i lupi, affascinati come siamo
dal loro comportamento, dalla loro bellezza, dallo sguardo magnetico
spesso colto dall’obbiettivo fotografico. Un esempio di questo
genere d’approccio è rappresentato da La saggezza dei lupi,
di Elli H. Radinger, libro per altro affascinante e ricco di belle
fotografie, che piace sicuramente agli amanti della natura a partire
dai tredici anni. Racconta l’esperienza dell’autrice, che,
lasciata la sua attività, ha trascorso venti anni studiando, da non
specialista, la vita dei lupi nel parco di Yellowstone. E’ un
racconto appassionante, ricco di aneddoti, che sicuramente avvicina
il lettore a quell’amore per la natura selvaggia che è una
precondizione per la sua salvaguardia. Ma.
Per fare questo
inevitabilmente la descrizione del comportamento dei lupi è nello
stesso tempo la descrizione dei sentimenti, della passione provata
dalla protagonista. Già nelle prime pagine nella descrizione degli
affascinanti, complessi comportamenti dei lupi, si usa il termine di
paragone del comportamento umano. E, ovviamente, le cose non possono
stare così. Ricordo il bel libro Il lupo e il filosofo, che racconta le implicazioni del rispecchiarsi in questo o
quell’animale. Noi abbiamo bisogno di farlo, ma loro, gli animali,
hanno bisogno d’altro.
Hanno
bisogno di essere rispettati per quel che sono e per farlo è
necessario conoscerli meglio, cercare di capire il loro sguardo sul
mondo. Questo approccio per certi versi più umile e più consapevole
è stato recentemente descritto da Frans de Vaal, famoso primatologo.
Un
esempio di lettura di questo tipo, dedicata esplicitamente a lettrici
e lettori giovani, è Lupinella, scritto da Giuseppe Festa, di cui conosciamo la passione naturalistica,
e illustrato da Mariachiara Di Giorgio, per Editoriale Scienza. Qui
il racconto della nascita e della crescita della protagonista a
quattro zampe, Lupinella appunto, è accompagnato da interventi
dell’etologa che fa parte dell’equipe del progetto Life Wolfalps.
Così, mentre seguiamo le scoperte del giovane animale, vediamo quali
siano le relazioni sociali all’interno del branco, quali tecniche
di caccia vengano adottate. Nell’affiancare il racconto,
ovviamente fantasioso, alle spiegazioni scientifiche dell’esperta,
si mette in condizione la lettrice o il lettore di entrare nel mondo
‘lupesco’, nella vita dei boschi, nel rapporto fra prede e
predatori.
Come
sottolinea Francesca, la giovane ricercatrice, queste ricerche non
possono essere portate avanti se non si è animati da grande
passione. La stessa passione che ha guidato le ricerche di Jane
Goodall e Diane Fossey, che sicuramente hanno amato non sono il
proprio lavoro, ma anche le creature senzienti che hanno studiato. Ma
questo non ha impedito loro di vedere il mondo da un punto di vista
‘altro’, e non umanizzando scimpanzé e gorilla.
E’
un bell’esperimento, quello portato avanti qui da Editoriale
Scienza, che sono certa aiuterà bambine e bambini, a partire dagli
otto, nove anni, a guardare al lupo delle fiabe con occhi nuovi.
Eleonora
“La
saggezza dei lupi. La mia vita con il branco”, E.H. Radinger,
Sperling & Kupfer 2018
“Lupinella”,
G. Festa, M. Di Giorgio, Editoriale Scienza 2018
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