mercoledì 21 marzo 2018

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


IL PAESE DELLE CODE IMPIGLIATE


Ci sono argomenti che sfiorano raramente il mondo dei ragazzi e delle ragazze, appartenendo più alla cronaca e alla politica che non alla cultura; e questo è parte del problema. Come un fiume carsico, in alcuni momenti questi temi affiorano e diventano oggetto di pubblicazioni dedicate ai più giovani. E’ questo il caso di un argomento che tiene banco sulle pagine dei quotidiani: la corruzione. Così, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, sono usciti due libri sull’argomento, con caratteristiche molto diverse. Il primo, un breve apologo morale di grande forza, il secondo uno strumento molto serio di natura essenzialmente didattica.
Ci sono libri che nascondono la propria genialità nella assoluta semplicità ed immediatezza con cui si propongono. E’ questo il caso di Una storia di code impigliate, della brasiliana Ruth Rocha, pubblicato ora da Giunti, ma firmato dall’autrice nel 1986, per essere rivisto nel 2012.
Sottolineo le date perché hanno una certa importanza.


Lo scopo di questa breve storia, perfettamente illustrata dal segno ironico di Carlos Brito, è spiegare la corruzione ai bambini. Uno dei peccati capitali della nostra epoca, che non conosce confini, è in realtà assai sfuggente, perché si annida fra le pieghe più piccole della società e a volte si confonde con innocenti relazioni amicali.
Bene, come viene raccontata la corruzione? Con l’immagine perfetta delle code attorcigliate: ti do le mie merendine e in cambio mi passi il compito di matematica. Se poi il secondo bambino volesse un favore a sua volta, potrebbe sempre ricordare al primo che non ha mai fatto il compito di matematica: ma il primo può ricattare il secondo, che ha accettato le merendine in cambio. In poche parole, i due hanno le code attorcigliate, perché lo scambio che hanno condiviso ha a che fare con qualcosa di illecito, sbagliato, illegale.
Nella cittadina di Egolandia in molti hanno le code attorcigliate, il sindaco, un generale che possiede dei terreni, ma anche il farmacista e tanti altri. Ad un certo punto le code da metaforiche diventano reali ed ecco che la piazza del paese si riempe di individui con code lunghissime e piene di diramazioni, che si intrecciano continuamente con altre code. Un groviglio inestricabile; e quando vengono i rappresentanti del governo centrale, ecco spuntare code lunghissime ed intrecciatissime. I cittadini per bene, alla fine esasperati per tutto questo intreccio di code, decidono di fare piazza pulita.


Semplice, semplicissimo. Questa piccola storia ci mette di fronte ad una descrizione di chiarezza cristallina dei meccanismi del potere corrotto, che lega a sé le persone con i favori, le complicità, gli interessi leciti e illeciti. Ma spiega anche con chiarezza perché sia così facile la diffusione di questi comportamenti, in quella zona grigia in cui si stringono patti ambigui e si intrecciano le code. In fondo, cosa sarà mai un compito di matematica mai svolto e qualche merendina, regalata per pura generosità..
Tornando alle date, vediamo come un testo degli anni Ottanta, per quanto rivisto, sia perfettamente calzante nel nostro presente; e questo è abbastanza disperante. Se ci guardiamo intorno, anche noi vediamo una selva di code intrecciate, che abbracciano e circondano ogni aspetto del vivere comune, dalle piccole cose alle più grandi.
Quanto mai importante, quindi, affrontare per tempo questo tema, aiutati da un libro come questo, agile, divertente, coloratissimo. Apprezzabile la scelta di accompagnare il racconto con le illustrazioni di Brito, che danno corpo all’esercito dei corrotti e corruttibili, degli uomini con gli occhiali scuri e le impresentabili code. Una immagine grottesca, che aiuta a sorridere nel parlare di cose serissime.


Il secondo libro, dal lunghissimo titolo La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese, è opera di due magistrati, Raffaele Cantone e Francesco Caringella ed è in sostanza il compendio del lavoro di due persone in prima linea nella lotta alla corruzione. Il testo, utilizzabile secondo me essenzialmente come strumento didattico, definisce con precisione e chiarezza i termini della questione, mostrando come l’estensione capillare della baratteria, termine dantesco, mini alle fondamenta il futuro di una comunità. La cosa pubblica, i beni comuni, il senso di comunità diventano territorio di ruberie e favori, affari privati di consorterie di tutte le specie a danno degli interessi della collettività. Il danno economico della corruzione è grande, il danno morale lo è anche di più, perché sostituisce un’idea di comunità con quella delle ‘famiglie’, dei gruppi di potere, delle cosche e combriccole più o meno criminali.
Giustamente, nella introduzione al libro di Ruth Rocha, Gherardo Colombo sottolinea come fra uno stringente sistema repressivo e una penetrante azione educativa, lui preferisca di gran lunga la seconda scelta. Questi due libri, nella loro evidente diversità, vanno nella giusta direzione, aprendo gli occhi ai più giovani sul mondo che li circonda.

Eleonora

“Una storia di code impigliate”, R. Rocha e C. Brito, Giunti 2018
“La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese”, R. Cantone e F. Caringella, Mondadori 2018


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