YAYOI O
DELL’INFINITO
La collana che l’editore Fatatrac
pubblica in collaborazione con il MoMA di New York diventa ogni volta
più bella, o almeno così a me pare. In questo volume, dedicato
all’artista giapponese Yayoi Kusama, viene raggiunto un raro
equilibrio fra un testo essenziale e molto chiaro e le immagini, che
invadono la pagina, evocando quell’idea di infinito che l’artista
giapponese ha sempre inseguito.
Yayoi è nata in Giappone ottantanove
anni fa; la sua infanzia pareva destinarla a una vita ordinata di
gentile ed elegante consorte di qualcuno, ma la piccola Yayoi aveva
chiaro in mente quale dovesse essere il suo destino e per dare voce
al suo prorompente e ossessivo talento si è presto trasferita a New
York, dove, dopo anni di duro lavoro, la sua poliedrica arte ha preso
forma; per poi tornare in Giappone, ormai aperto alla visionarietà
provocatoria dell’artista.
L’arte di Yayoi vive di ripetizioni e
questo non è che un modo di rappresentare l’infinito, come
riproposizione ritmica di forme, pallini, linee, luci che si
riverberano una nell’altra senza interruzione. Nelle belle
illustrazioni di Ellen Weinstein si rende bene l’idea di questa
infinita matrice che trascende il limite di una tela e invade
l’ambiente circostante conquistando la tridimensionalità; così
come in Infinity Mirrored Room è la luce a riflettersi in un gioco
di specchi contrapposti che ne moltiplicano la presenza nello spazio.
L’artista giapponese non ha disdegnato la collaborazione con
importanti maison di alta moda e si capisce anche perché: nel suo
mondo a pallini ogni cosa è pervasa e trascesa nella ripetizione
delle forme.
Certo, è difficile rendere un’opera
d’arte, che chiede il grande respiro di spazi che vanno agiti dallo
spettatore, in una pagina stampata. Ma la suggestione c’è tutta,
così come il sintetico testo di Sarah Suzuki riesce a
contestualizzare un progetto creativo originale.
Questo è uno di quei libri di
divulgazione artistica che maggiormente mi ha convinto, nelle
produzioni più recenti: proprio perché l’arte contemporanea è
così difficile da spiegare, per renderne la complessità dietro
l’apparente semplicità, mi sembra efficace far parlare le immagini
attraverso la storia dell’artista, il suo percorso creativo. Ogni
bambina e bambino può immedesimarsi nell’universo ossessivo di
Yayoi, nella sua ricerca estenuante di una rappresentazione
impossibile, portare l’infinito in uno spazio finito.
Yayoi Kusama. Da qui all’infinito è
un libro prezioso, polivalente, adatto a spiegare, ma anche a
proporre attività; lo consiglio caldamente agli appassionati/e di
arte, piccoli/e o grandi/e che siano.
Eleonora
“Yayoi Kusama. Da qui all’infinito”,
S. Suzuki e E. Weinstein, Fatatrac 2018
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