RAGAZZE IN LOTTA
Comunque la si pensi, le Storie della
buonanotte per bambine ribelli, di cui è uscito da poco il secondo
volume, ha dato il via a una serie piuttosto corposa di biografie al
femminile.
A questo filone appartiene anche
Ragazze con i numeri, scritto da Vichi De Marchi e Roberta Fulci per
Editoriale Scienza. Con intelligenza si è voluto restringere il
campo alle donne che hanno dato un importante contributo a diverse
discipline scientifiche. Raccontate tutte in prima persona, come
fossero una sorta di galleria di autoritratti, le vite di queste
donne ci appaiono nella loro normalità e nella loro eccezionalità.
Normalità perché il più delle volte hanno dovuto conciliare, così
come accade a ciascuna di noi, le aspirazioni professionali con la
vita affettiva e familiare. La straordinarietà sta nell’aver
superato i limiti sociali di questa normalità, dedicando parte
consistente della loro esistenza al lavoro scientifico.
Fra queste illustri signore ci sono
importanti matematiche, fisiche, biologhe, donne impegnate in grandi
progetti ambientali. Tutte, o quasi, hanno dovuto lottare per farsi
accettare dal mondo accademico, o addirittura dalla propria famiglia.
Per citarne alcune, Katherine Johnson, i cui calcoli hanno sostenuto
i primi voli nello spazio, o Vera Rubin, per restare in campo
astronomico, che postulò la presenza nell’universo della materia
oscura. Il racconto, che scorre agilmente, affiancato dalle immagini
di Giulia Sagramola, descrive in modo sintetico e chiaro gli aspetti
biografici e scientifici di ciascuna di loro.
In questi mesi si è molto discusso del
rapporto donne/scienza, anche in relazione a osservazioni empiriche
sulle scelte operate dalle famiglie nel selezionare i libri rivolti
alle bambine. Onestamente non penso che oggi sussistano ostacoli
reali all’ingresso di ragazze nelle facoltà scientifiche, anzi, le
studentesse e le laureate sono in gran numero. Il vero problema è il
riconoscimento sociale del lavoro svolto dalle donne che, come in
tutti gli altri ambiti, devono lottare molto di più per ottenere
quello che i maschi ottengono con minor sforzo. Così come ritengo
che la reticenza dei genitori a proporre libri di divulgazione alle
bambine sia legata all’idea del tutto infondata che il loro
immaginario sia di per sé diverso da quello dei maschi; questo
giudizio ‘pesante’ fa sì che si dia per scontato che le bambine
si interessino soprattutto alle relazioni e non alle cose; e
viceversa per quanto riguarda i maschi, con nocumento per tutti i
bambini e le bambine. E’ l’idea di infanzia che molti hanno in
testa a pregiudicare un approccio libero all’infinità di stimoli
proposti dai libri e dai giochi per le bambine e i bambini. Lo
sguardo dei bimbi è a 360 gradi, non esclude dalla curiosità e
dall’esplorazione nessun aspetto del mondo che li accoglie. I sogni
stereotipati che spesso vengono espressi, Cosa vuoi fare da grande?
La ballerina! Il calciatore!, sono l’espressione delle nostre
proiezioni, da adulti ormai contaminati. Sono fiduciosa nel fatto che
tutto questo gran parlare di bambine ribelli e cattive ragazze
sciolga le briglie del loro immaginario, che possa farsi libero e
grande anche grazie all’esempio di chi le ha precedute.
Ma se si volesse fornire dei ritratti
femminili proprio in chiave di lotta, suggerirei anche un’altra
lettura, non pensata specificamente per ragazzi: Indomite. Storie di
donne che fanno ciò che vogliono, pubblicato da Bao publishing,
raccoglie le strisce disegnate da Penelope Bagieu sul blog Les
Culottes, legato al sito di Le Monde.
Dunque fumetti dedicati a donne
speciali, che hanno combattuto, anche nel senso letterale, per essere
se stesse. Le vite, raccontate con ironia e partecipazione,
appartengono a donne sconosciute ai più, come Lozen, sciamana e
guerriera apache, o Wu Zetian, imperatrice cinese, anche sotto
mentite spoglie. Ma a questi personaggi si affiancano anche donne
barbute, streghe, sul set, fra le più spaventose, cantanti,
nuotatrici, autrici, come Tove Jansson.
Il grande merito che riconosco a questi
repertori biografici è di aver acceso un riflettore su una
genealogia femminile nascosta nelle pieghe della storia. Una
genealogia di cui evidentemente abbiamo bisogno per incoraggiare
bambine e ragazze, ma anche ragazzi, a essere se stesse/i, ad avere
sogni e ambizioni, anche quando per affermarli è necessario lottare.
Ma non da sole, non da soli.
Eleonora
“Ragazze con i numeri”, V. De
Marchi e R. Fulci, G. Sagramola, Editoriale Scienza 2018
“Indomite. Storie di donne che fanno
ciò che vogliono”, P. Bagieu, Bao Publishing 2018
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