LA GIORNATA INCREDIBILE DI UN FORMICAIO
La giornata in questione, descritta nel
libro francese ‘Déluge chez les fourmis’, comincia con nuvole
nere che si addensano in cielo e presto cominciano a cadere le prime
gocce di pioggia. Le povere formiche sono presto travolte da un
temporale e si mettono in salvo sulle bolle di schiuma prodotte dalla
pioggia.
Presto torna il sereno ed ecco i
laboriosi animaletti mettersi all’opera per sgombrare il terreno
dai detriti, fra cui non possono non spiccare quelli lasciati
dall’incuria umana. Ma c’è un problema più grave, bisogna
liberare il formicaio dall’acqua che si è infiltrata: così le
formiche operaie goccia a goccia se le caricano e le portano fuori:
lavoro incredibile, ma necessario per la sopravvivenza della
comunità. Ma tanto lavoro provoca una gran fame: è il momento di
andare alla ricerca di qualcosa da mangiare; occhio, però! C’è un
picchio che anche lui è a caccia di formiche che si muovono sul
tronco. Alla fine della giornata, arriva il momento del riposo e del
divertimento!
Come si capisce da quanto detto, questa
ricostruzione della vita di un formicaio è decisamente fantasiosa,
ma si avvicina comunque alla realtà di questi sorprendenti insetti.
L’autrice, Elmodie,
utilizza la tecnica del pop up per raccontare con efficacia la vita
sorprendente di insetti piccoli e forzuti, estremamente organizzati e
capaci, sì, di salvarsi dalla pioggia. I sistemi utilizzati in realtà
sono vari, dal sigillare le uscite del formicaio, che già di suo è
strutturato con una serie di vasi comunicanti che garantiscono che
almeno una parte del formicaio resti asciutto. Oppure, come accade
per le formiche del fuoco del Sud America, che vivono nella foresta
pluviale, costruiscono con i propri corpi una sorta di zattera
vivente e si fanno trasportare dalle acque.
Come si vede, ci sono più cose in
cielo e in terra, anche a livello del microcosmo, di quanto riusciamo
ad immaginare.
Ma torniamo al nostro bel pop up;
l’autrice, che è una vera esperta di cartotecnica, si basa su una
grafica molto chiara, dai contorni nitidi, utilizzando solo
gradazioni di verde, nero, bianco. Anche nelle costruzioni più
ardite, l’immagine è leggibile con chiarezza e l’interpretazione
della scena inequivocabile. Non quindi i sofisticati rompicapi di
Carter, ma un’immagine 3D che rafforza l’immaginario infantile.
Vediamo così le ardimentose formiche raccogliere i nostri rifiuti o
scatenarsi in un’allegra sarabanda quando torna il sereno.
Questo libro, pubblicato alla fine
dello scorso anno da De La Martiniere Jeunesse, mi è sembrato una
curiosa e interessante sintesi di attenzione al mondo naturale,
fiction e applicazione di una tecnica illustrativa raffinata.
Interessante perché mescola la narrazione, e con essa l’invenzione,
con una descrizione grafica attenta alla realtà naturale, uno sfondo
per le vicissitudini di questi laboriosi e affascinanti insetti.
Un bell’esperimento, che potrebbe
essere utilmente tradotto anche per le nostre bambine e bambini,
sicuramente attratti da questi argomenti, a partire dai cinque anni.
Eleonora
“Déluge chez les fourmis”,
Elmodie, De La Martiniere Jeunesse 2017
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