UNIVERSI
Guillaume Duprat ci ha abituati a
lavori di grande rigore filologico e, nello stesso tempo, di grande
impatto visivo: soprattutto con ‘Il libro delle terre immaginate’
e con ‘Zoottica’ ha inaugurato un nuovo modo di fare divulgazione
rivolta a ragazze e ragazzi, un modo che ha influenzato anche altri
autori.
Resta comunque una forte individuazione
del suo lavoro, che si riconosce immediatamente in ‘Universi. Dai
mondi greci ai multiversi’, pubblicato anche questa volta
dall’editore L’Ippocampo.
Già la copertina richiama
esplicitamente quella de ‘Il libro delle terre immaginate’ e, in
parte, ne mantiene la struttura, con la differenza che qui si segue
in sostanza, con poche digressioni nelle culture cinese e araba, una
linea temporale che porta dalle più antiche concezioni dell’universo
al dibattito contemporaneo.
Dunque, l’Universo, lo spazio fisico
che circonda e contiene il nostro piccolo mondo. Piatto, curvo,
finito o infinito; con la Terra al centro, come espressione della
centralità dell’Uomo nella creazione divina, o persa in una delle
galassie che popolano un universo in continua espansione.
L’esposizione delle teorie
cosmologiche non può che partire dai greci e dai loro affascinanti
dibattiti sulla forma del cielo: la volta celeste vista come una
cupola che sovrasta la terra o l’universo sferico che da Aristotele
arriva a Tolomeo, fondando quel sistema geocentrico, così caro anche
al pensiero cristiano, che ha retto per più di mille anni.
Dalla crisi del sistema geocentrico,
con tutto il suo portato ideologico, nasce il sistema eliocentrico di
Galileo e Copernico e poi di Keplero e di Newton.
Siamo oramai abituati a termini come
universo in espansione e big bang: entriamo così nell’astrofisica
del Novecento, dominata prima dalla teoria della relatività, poi dai
grandi interrogativi posti dalla scoperta dei buchi neri, prima, poi
della materia e della energia oscura.
Ed eccoci qui, ancora una
volta, ad interrogare le stelle, a chiederci quanto vivrà il nostro
universo, mentre gli scienziati e le scienziate di tutto il mondo
cercano affannosamente una legge universale che spieghi
contemporaneamente l’infinitamente grande e l’infinitamente
piccolo.
Questo, in estrema sintesi, il
contenuto del libro; ma come riesce Duprat a rendere comprensibile
argomenti di questo genere a bambini/e e ragazzi /e? Con l’uso
calibrato delle illustrazioni: più di mille parole, le immagini
danno conto in modo intuitivo di concetti complessi, spesso astratti
ed estranei al senso comune. Eppure così riesce a funzionare:
possiamo immaginare e ‘vedere’ l’universo come un foglio di
carta o come una ciambella.
E’ evidente che i lettori e le
lettrici più giovani, direi con almeno nove anni, non coglieranno
tutti i concetti espressi, ma capiranno alcune cose fondamentali: che
la scienza ha una storia e quello che noi oggi consideriamo
approssimativamente vero è il frutto di teorie precedenti, che oggi
magari fanno sorridere, ma che sono state fondamentali nell’epoca
del loro successo. Imparano anche a guardare con occhi diversi quello
che li circonda, nel nostro caso li sovrasta. Imparano che non sempre
il senso comune, quello che ci sembra vero nella vita di tutti i
giorni, corrisponde a quello che sappiamo.
Imparano soprattutto che la scienza
procede per domande, domande le cui risposte generano altre domande.
E che anche oggi, che sembriamo tutti padroni della tecnologia,
continuiamo a non sapere molte cose fondamentali e ad avere la testa
piena di dubbi.
E poi una buona dose di modestia: se di
una cosa siamo certi è che viviamo su un puntino sperso
nell’immensità dell’universo e che a noi e solo a noi compete
averne cura.
Un gran bel libro, uno di quelli che
non dovrebbe mai mancare in un’aula scolastica o nelle biblioteche;
costa un po’ di fatica agli adulti impegnarsi a spiegare e a
sfruttare i tanti spunti presenti, ma può essere una bella occasione
di confronto con i più giovani.
Perfetto graficamente, ricco di
illustrazioni chiare nel loro significato e nello stesso tempo con
grande capacità di suggestione, è un libro concepito per chiarire
le idee, sollevare questioni, mettere qui e là qualche punto fermo.
Un libro necessario per tutte le
scienziate e gli scienziati di domani, i loro insegnanti e i loro
genitori, con l’augurio che nascano domande su domande,
imprevedibili e sorprendenti.
Buona lettura!
Eleonora
“Universi. Dai mondi greci ai
multiversi” G. Duprat, L’Ippocampo 2018
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