mercoledì 3 ottobre 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


TENERE LA LUCE ACCESA

I sette letti di Ghiro, Susanna Isern, Marco Somà 
(trad. Giulia Di Filippo)
NubeOcho 2017



ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Coniglio fu il primo ad accorgersene. Si alzò con un salto al primo raggio di sole e corse a prepararsi la colazione. Nella serra delle carote trovò il piccolo Ghiro che dormiva tranquillo. "Ghiro! Mi hai fatto prendere un bello spavento! Che ci fai qui?' 'Scusa Coniglio! Stanotte non riuscivo a dormire e ho deciso di provare un altro letto.'"


Il giorno dopo capita a Passerotto che se lo trova nel cassetto delle cravatte. Alla consueta domanda, Ghiro risponde sempre allo stesso modo. Cervo lo trova annidato nel suo palco di corna. Va da Orso, da Tartaruga, dal topo e dallo scoiattolo. E ogni notte si trova un rifugio diverso, ma la risposta non cambia. Gli animali di Bosco Verde - dove regna l'armonia - sono un po' infastiditi di questo ospite notturno inaspettato e quindi, dopo una riunione, decidono di parlargli chiaro: rimani a dormire nel tuo letto, per favore!
Il risultato è prevedibile: il Ghiro cambia bosco e, incauto, si ficca a dormire nel calzino di un lupo. Pericolo imminente se non fosse che qualcuno in quel bosco ha capito che il vero problema di Ghiro non è la scomodità del proprio letto ma la 'scomodità' di dormire da solo...E siccome a Bosco Verde sono tutti buoni, partono in squadra per metterlo in salvo e decidono di prenderselo in carico una notte per uno, fino al momento in cui qualcuno ancora un po' più piccolo del Ghiro gli si mette ai piedi del letto.
Solo chi la paura l'ha provata, può capirla negli altri.


Date a Marco Somà una trama semplice, preferibilmente costruita per addizione, che contenga possibilmente un bosco e che abbia un intreccio non troppo serrato e un certo numero di personaggi e lui la attraverserà con il suo repertorio di alberi, di 'case sull'albero', piene di dettagli e di bestioline vestite di tutto punto. Prenderà la sua tavolozza di pochi colori preferiti al momento, piuttosto insoliti (se si esclude Pacheco): dominanti le tinte e mezze tinte pastello tra i bruni, azzurri, verdi e turchesi, e ne farà un libro di garbo.
Alcuni elementi sono veri e propri marchi di fabbrica nel loro ripresentarsi con coerenza a ogni libro che porta la sua firma. 
Gli alberi, per esempio. Disegnati con una cura maniacale, come se fossero frutto di un assemblaggio di fascette di legno nel fusto, sostengono chiome gonfie e disegnate, anche qui in per addizione di centinaia di foglie, tutte ugualmente profilate nel dettaglio.
Una ricercatezza estetica che è a un passo dal lezioso, ma sa fermarsi prima grazie a soluzioni originali e non prive di ironia. In tal senso disegnare un tronco, ovvero un legno in natura, come se già fosse un parquet lavorato e messo in opera, è sintomo di un certo sense of humor. 


Accanto agli alberi, le piante. Spesso, su un fondo lasciato sgombro e quindi identificabile come un 'altrove' fiabesco, Somà si diverte a esporre il suo personale 'erbario' ma le utilizza anche come arredo di interni.
E quindi si arriva a un'altra costante: l'architettura più volte 'sospesa' e la cura nel diversificare volumi e coperture, in cui fa vivere gli animali, i personaggi della storia. E non solo gli uccelli.
Terzo marchio è l'arredo delle suddette abitazioni. Lampade, moltissime e bellissime. In questo caso, visto il tema, per lo più accese. Quindi i parati, i tessuti, le porte, le finestre, le vetrate: tutti diversi, ma ugualmente allusivi.
E in questo preciso caso, vanno aggiunti i letti, pieni di cuscini, intorno a cui tutto ruota. 


Un autore che dimostra tanto gusto per il dettaglio non può rinunciare a vestire 'alla moda' anche i personaggi: vestaglia a pois per il coniglio, calzoni scozzesi per il cervo, bretelle per il carapace della tartaruga.
Non è dato sapere quanto tutto questo attraversi la testa e gli occhi dei lettori più piccoli lasciando una traccia, ancorché inconsapevole. Di certo illustrare così tiene vispa e 'accesa' la loro attenzione e la loro curiosità. 



E altrettanto certamente colpisce i grandi, che poi sono quelli che in libreria hanno l'ultima parola in fatto di scelta.
Che dire della storia in sé? Semplice, semplice e centrata sulla questione della paura di dormire da soli. D'istinto mantengo una certa distanza di sicurezza dai libri che sventolano un tema e anche da quelli in cui tutto converge troppo rapidamente verso un lieto fine, tuttavia per I Sette letti di Ghiro c'è da notare che la costruzione del racconto che si ripete sostanzialmente invariato, salvo l'entrata in scena di personaggi sempre diversi, rende la lettura per i più piccoli piacevole. Per chi è alle prime armi nell'arte dell'ascolto, libri così sono i più graditi.
Accanto a questi due motivi di scelta, basati su ragionamenti il più possibile 'obiettivi', ne esiste un terzo tutto 'emotivo' e 'soggettivo' che ha a che fare con i ghiri in persona. Impossibile dimenticare il 'ghiro' che ho pensato di nutrire nella cantina della mia personale 'casa sull'albero' per un intero mese. Ho sperato - e alla fine creduto - di essere una prescelta dal ghiro stesso e per questo lo ho premiato, notte dopo notte, con pezzetti di frutta matura. Durissimo è stato constatare si trattasse invece di coppia di topini vegani che per tutto il tempo hanno snobbato inspiegabilmente il formaggio per nutrirsi di soli meloni e pesche succose.



Carla


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