ANDARE OLTRE
Una collana recente di De Agostini,
editore che recentemente ha avuto la capacità di rinnovare
parzialmente il proprio catalogo, I Diamantini, rappresenta una nuova
proposta nella narrativa per lettori in ‘costruzione’, la fascia
d’età fra gli otto e i dieci anni sommersa soprattutto da proposte
seriali.
Libri con copertina rigida, di formato
appena più grande del classico ‘rilegato’, richiamano un po’
le caratteristiche della Contemporanea, brillante collana della
Mondadori. Il tratto distintivo è proporre testi brevi con un
discreto corredo di illustrazioni.
Nel nostro caso, ‘Oltre il sentiero’,
abbiamo una brillante coppia di scrittore e illustratore, con
Sgardoli e Sanna.
Sgardoli negli ultimi tempi ha ricevuto
molti, meritati, premi, ed è entrato con ‘The Stone’ nella
cinquina finalista dello Strega ragazzi. Le sue abilità di narratore
sono ben note e anche qui, nella misura del racconto lungo, dimostra
come si possa costruire una storia avvincente con pochi elementi,
stando bene alla larga da componenti misteriose o fantastiche. Basta
la realtà, nella sua diretta rappresentazione.
Qui abbiamo un padre e un figlio
undicenne che vanno a fare un’escursione in montagna, il primo
scalatore esperto, il secondo abituato a seguirlo.
Nonostante l’accenno a qualcosa che
non va, gli incubi notturni del ragazzo, i presentimenti, la storia
ci racconta questa passeggiata, che si svolge tranquilla fino al
momento in cui il protagonista Alberto, detto Albi, non mette un
piede in fallo e scivola per un ghiaione, seguito dal padre che cerca
di fermarne la corsa incontrollata. Il ragazzo viene fermato da un
masso, il padre precipita in un crepaccio, qualche metro più sotto.
Si fa male, non può uscire da lì.
A questo punto le parti si invertono:
il padre, che nella sua lucidità impartisce le istruzioni al figlio
per andare a cercare aiuto, è quello fragile, bisognoso di soccorso;
il ragazzino è quello che deve assumersi sulle proprie spalle il
peso della responsabilità di una vita altrui. Deve diventare grande,
affrontando i propri limiti e le proprie paure.
E’ quello che fa, cercando di
scendere a valle per cercare soccorso, sbagliando strada,
inciampando, perdendo la bussola, immaginando inesistenti lupi feroci
in agguato.
Riesce miracolosamente a non perdere la
calma, a ricordarsi i suggerimenti del padre, a fare fronte agli
imprevisti e, finalmente, a raggiungere la meta.
Quello che ho più apprezzato in questo
racconto lungo è proprio l’essenzialità, la stringatezza, il
ridurre l’avventura alla sua essenza fatta di azione e di emozioni
forti, la paura, la speranza, il coraggio, la difficoltà delle
scelte. E’ intrigante il gioco che lo scrittore fa con la giovane
lettrice o lettore, che all’inizio sono portati a credere alla
presenza di qualcosa di misterioso, di oscuro, per poi ritrovarsi
nell’azione nuda e cruda, un ragazzino spaventato che ha nelle sue
mani la sorte del padre.
E’ una lettura scorrevole,
appassionante, con la giusta dose di suspense che aiuta a leggere
tutto d’un fiato questa bella storia.
Le illustrazioni di Sanna, che
accompagnano la narrazione, rendono bene le atmosfere montane, i
paesaggi sconfinati come il il fitto intreccio di un bosco, che non
lascia passare la luce e moltiplica i suoni. Come in ‘Fiume lento’,
l’acquarello si presta perfettamente a costruire scenari evocativi,
fatti di suggestioni.
In conclusione, mi sembra che questa
collana, che prende il nome da un uccellino, sia un bell’esperimento,
che coniuga cura editoriale, quale emerge anche dai dettagli, dal
leprotto che segue il racconto a partire dalla copertina, a
efficacia delle scelte narrative, con una bella sintesi di testo
scritto e illustrazione. Peccato che lo stesso editore, in altri
contesti, riproponga prodotti scontati ed esclusivamente commerciali.
Eleonora
“Oltre il sentiero”, G. Sgardoli e
A. Sanna, De Agostini 2018
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