IO NON BALLO DA SOLO
Il ballo della
medusa, Stefanie Hölfer (trad. Anna Patrucco Becchi)
La nuova Frontiera
Junior 2018
NARRATIVA PER GRANDI
(dai 12 anni)
" Continuo a
fluttuare, una medusa degli abissi in fondo al mare, senza alcun
peso. Altre persone lo definirebbero bullismo di prima qualità, ma
stranamente per me non è per niente così, perché durante tutta
questa tempesta di insulti continuo di fatto a tenermi a Sera o lei
si tiene a me, e continuo a ballare con quel profumo particolare nel
naso, faccio un passo dopo l'altro come un sonnambulo.."
Abbracciati
in questo ballo lento ci sono Niko e Sera. Compagni di classe che
fino a quella mattina si sono scambiati solo qualche parola.
Lei
è molto bella, lui è molto grasso. Questo è quello che vedono
tutti.
La
mole di Niko è bersaglio di vessazioni, scherzi, cattiveria e
scherno da parte di molti. Ma non di tutti. Sera, di fronte
all'ennesimo scherzo fatto a quel ragazzo impacciato nel suo corpo
sovrappeso, prende il coraggio di schierarsi dalla sua parte. Lo fa
timidamente, ma lo fa. Ed è il primo passo.
Poi
c'è la gita scolastica che significa maggiore libertà di azione per
tutti. Anche per Marko che decide sia giunto il momento di provarci
con la bella Sera. Nessuna dolcezza nelle sue mani e Sera si trova
costretta a subire una vera aggressione se non fosse per Niko che la
salva da quella brutta situazione.
E
questo è il secondo passo. Il terzo, che sancisce un avvicinamento
anche corporeo - tra Pocahontas e un carrarmato - è questo
tenerissimo ballo insieme. Da così vicino, di Niko si possono notare
cose che da lontano Sera non aveva potuto cogliere: la bellezza, la
dolcezza, le ciglia lunghe e un curiosissimo modo di esprimersi.
Se
Niko è mitridatizzato rispetto alle crudeltà nei suoi confronti,
Sera invece patisce il giudizio degli altri. Non riesce a reggere la
pressione di quegli sguardi e da quel ballo e da quell'abbraccio
fugge. Non sta scappando da Niko, al contrario, ma dal giudizio degli
altri.
A
lui, che la segue fuori dall'albergo, propone di andare via.
Nella
notte, con due coperte rubate, Niko e Sera fanno strada assieme.
E
qui i passi si moltiplicano e diventano precipitosi.
La
loro fuga dura il tempo necessario perché tra i due si stabilisca
qualcosa che rassomiglia a un legame forte.
Di
amicizia e forse poi di amore.
Questa
è la storia - a due voci - di due creature coraggiose che hanno
provato la bellezza di andarsene e di ritornare, di immergersi e di
tornare a galla.
Ci
sono cose che a quell'età ti tengono insieme per sempre: dormire
sotto il cielo, imbozzolati in due coperte fregate in albergo, stare
appollaiati su un ramo a tre metri di quota per guardare il mondo
dalla giusta distanza.
Così
Sera, di origini egiziane, con una bella famiglia intorno e Niko,
obeso da stress, con una brutta famiglia alle spalle, sono lì
intenti a crescere.
L'Augsburger
Allgemeine, come riporta quarta
di copertina, ci informa che la Höfler tratta temi cari agli
adolescenti.
Scatta
subito un piccolo allarme: trattare i temi cari a qualcuno.
Scrivere
per temi cari è un rischio grosso: si procede lungo il ciglio di una
fossa da cui pescano volentieri tutti quelli che pensano ai libri
come a istruzioni per l'uso o, peggio ancora, che li usano come
rimedi al limite del farmacologico.
Nei
libri credo vada cercato altro, in primis un storia che sia alta,
robusta, profonda e complessa. Una storia che ponga questioni
piuttosto che risolverle. Una storia scritta in una buona lingua.
Accanto
al piccolo timore iniziale, confermatosi dalla presenza di alcuni
stereotipi 'al contrario' che attraversano il racconto (la Bella
solitaria, l'Amica traditrice, l'Amico strano, la Nonna cool), da una
caratterizzazione del contesto e dei personaggi secondari rigida e
solo sbozzata, ciò nonostante c'è una bella idea di fondo che salva
il romanzo e che lo rende interessante.
La
bellezza si illumina intorno a Niko e la sua filosofia di vita.
Questo ragazzone procede attraverso una serie sfighe che la sorte gli
ha riservato. La prima sono due genitori che si dividono e che lo
mollano alla nonna, la seconda, derivante dalla prima, è
quell'anomalia nel metabolismo che lo ha reso obeso. Con questo
conviverebbe anche serenamente se non dovesse zigzagare tra i bulli
di scuola. Ma Niko ha una buona testa pensante, un paio di amici
fidati, una nonna 'tranquilla' e soprattutto una buona dose di
coraggio nel guardare le cose come stanno: sa che scappare non serve. Nei
fatti questo significa che il ragazzo dai capelli morbidi e dagli
occhi verde bottiglia non si tiri mai indietro di fronte alle sfide:
di partecipare a una gita di classe, di agganciarsi a un moschettone
che forse non lo terrà, di ballare da solo, di arrampicarsi su un
albero, di 'accompagnare' per due giorni una compagna di classe in
fuga, di affrontare a testa alta il ritorno a casa e a scuola. La
lucentezza di questo personaggio accende di riflesso anche Sera e le
sue 'stranezze': la sua parsimonia nel parlare, la sua voglia di
vedere il mondo dall'alto di un albero, il suo lago 'segreto' in cui
tuffarsi. Per poi riemergere.
Carla
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