ULTIMO VENNE IL VERME
Come il
camaleonte salvò l'Arca di Noè,
Yael Molchadsky, Orit
Bergman (trad. Shulim
Vogelmann)
La Giuntina 2018
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"Nell’arca di
Noè c’è grande affollamento ed eccitazione:
gli asini ragliano,
le rane gracidano, i leoni ruggiscono
e la pioggia
ticchetta sul tetto – tic, tac, tic, tac, tic, tac.
Noè non capisce il
linguaggio degli animali, ma sa ascoltare:
sono affamati, è
arrivato il momento di dargli da mangiare.
Scende in dispensa
nella pancia dell’arca per preparare,
insieme a sua
moglie Naamà e ai figli, il pasto per ogni animale."
Con
grande attenzione e competenza Noè prepara qualcosa da rodere per i
roditori, qualcosa da predare per i predatori, qualcosa di molle per
i molluschi, e sua moglie Naamà va all'alba a nutrire il gallo e Noè
a notte fonda nutre pipistrelli, lupi, istrici, orsi e civette.
Gli
unici che non mangiano, o meglio che non mangiano ciò che Noè
somministra loro, sono i due camaleonti: radici, semi, noci e foglie
vengono ignorati.
I
due ragazzi di Noè, Sem e Cam, sono curiosi delle abitudini di
queste due bestioline. Notano il cambiamento di colore che forse
corrisponde a un mutamento di gusto...Notano la gobba, come quella
dei cammelli, ma anche la pappagorgia, come i pellicani, magari sono
già piene di cibo? Intanto i due camaleonti continuano a non
mangiare ma Noè sa che il gusto non si discute e quindi non dispera.
Il loro dimagrimento però alla lunga lo impensierisce come pure gli
dà pensiero l'allarme lanciato dalla moglie che scopre vermi a bordo
che stanno mangiando le scorte di frutta e verdura.
La
soluzione è a un tiro di schioppo, anzi no, a un tiro di lingua.
Messa
in salvo una coppia di vermi 'eletti', i restanti diventano terreno
di caccia per i due camaleonti.
La
sopravvivenza sull'arca, vermi a parte, è in salvo.
L'arca
di Noè è una meravigliosa storia che ha generato un bel po' di
belle idee che poi sono diventate bei libri per bambini.
Tutti quegli animali, il viaggio avventuroso per mare, la convivenza forzata sono questioni piuttosto stuzzicanti...
Alcuni libri si limitano a raccontare la vicenda, altri ne indagano aspetti e declinazioni particolari: il migliore è L'arca parte alle otto, con i tre pinguini che non rinunciano a salire a bordo, nascondendo il terzo in valigia, a seguire Perché il cane ha il naso bagnato?: un altro caso di salvazione nella salvazione. E ancora Quando Noè cadde dall'arca, con le rime di Nicola Cinquetti, e ultimo, rigorosamente silenzioso, il beneaugurante C'è posto per tutti di Massimo Caccia.
Tutti quegli animali, il viaggio avventuroso per mare, la convivenza forzata sono questioni piuttosto stuzzicanti...
Alcuni libri si limitano a raccontare la vicenda, altri ne indagano aspetti e declinazioni particolari: il migliore è L'arca parte alle otto, con i tre pinguini che non rinunciano a salire a bordo, nascondendo il terzo in valigia, a seguire Perché il cane ha il naso bagnato?: un altro caso di salvazione nella salvazione. E ancora Quando Noè cadde dall'arca, con le rime di Nicola Cinquetti, e ultimo, rigorosamente silenzioso, il beneaugurante C'è posto per tutti di Massimo Caccia.
A
questa personale collezione ideale di storie che hanno a che fare, a
vario titolo, con l'arca ora si aggiunge questo titolo che, ben più
degli altri, radica nella tradizione del racconto originale. Eppure,
come gli altri citati, declina in modo molto originale la storia
biblica. E con gli altri condivide un tono decisamente 'ironico'. Ed
è proprio l'ironia l'elemento che spicca già dalle prime frasi del
testo e dai primi disegni.
La sezione dell'arca così come la
concepisce Orit Bergman, vista nella frenetiche attività, con gli
animali, in coppia, messi in ordine per non sprecare spazio (Massimo
Caccia rules), e quella certa aria di tensione che si coglie negli
sguardi di predatori e predati, o ancora il brulicante vai e vieni
degli 'addetti ai lavori', primo fra tutti Noè con la sua
inseparabile bisaccia rossa. Vivace il registro della Bergman, così
movimentata e colorata, e ancora più vivace il testo che Shulim
Vogelmann restituisce in una traduzione esilarante.
Con
precisione elenca i versi degli animali e li mette in sequenza con
quella pedanteria di cui i bambini sono assoluti maestri. Altrettanta
puntualità si ritrova nella scelta dei menu e negli orari di
foraggiamento.
I
bambini e le bambine saranno ben contenti nel sentirli snocciolare uno
dopo l'altro con tanta esattezza.
Resta
solo un unico dubbio che ha a che fare con la deontologia
professionale di Noè. Dio è stato molto chiaro: solo una coppia per
ogni animale abitante della terra. Dunque i vermi che generano
l'allarme dato da Naamà sono i figli della coppia salvata da Noè,
oppure sono larve 'clandestine'? E se così è, perché allora Noè
non ne aveva salvato due esemplari fin dal principio e perché lo fa
solo dopo, eleggendone due tra tanti? E ancora: con quale criterio
sceglie i due fortunati?
Il
tema della scelta, la questione della punizione...
Domande
che sarebbe bello mettere in condivisione con i bambini per
ragionarne con loro. Senza contare le questioni che sono a monte di
tutta questa storia del diluvio.
Come
spesso accade nelle scelte editoriali di Giuntina, le questioni che
pongono i loro libri superano il confine strettamente religioso di partenza e guardano oltre, navigando in acque libere.
Carla
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