IL CANTO DI ORFEO
David Almond tenta, con
‘La canzone di Orfeo’, una audace rivisitazione del mito di Orfeo
ed Euridice, ambientando la triste storia d’amore ai giorni nostri.
A raccontare la storia è
Claire, una diciassettenne legata da un’amicizia particolarmente
intima e profonda a Ella, sua coetanea e compagna di scuola. Durante
una gita con altri amici nel Northumberland, compare un ragazzo che
va in giro suonando la sua lira, Orpheus. Claire fa ascoltare ad Ella
questa musica così diversa e coinvolgente ed Ella ne rimane
incantata. Tanto che, quando lui si presenta in città, si appresta a
seguirlo. Nasce così una irrefrenabile storia d’amore; Claire è
combattuta fra la gelosia e il desiderio di vedere l’amica felice.
Si organizza una specie di matrimonio campestre cui partecipano tutti
i ragazzi e le ragazze del gruppo. Sembra tutto perfetto, ma Ella,
per seguire Orpheus che si sta allontanando, corre a piedi nudi fra
le dune e lì viene morsa dalle vipere. Non c’è niente da fare, la
tragedia si consuma rapidamente e Orpheus, travolto dal dolore,
scompare.
Claire lo incontra
nuovamente e lo aiuta a trovare un passaggio a quello che lui ritiene
sia il luogo dove giace Ella; come fosse posseduta, Claire racconta
al lettore il viaggio di Orpheus negli inferi, la sua capacità di
ammansire con il canto le creature infernali poste a guardia dei
morti; e di come sia capace di commuovere i signori degli inferi.
Ricomincia il suo cammino verso la superficie, seguito da Ella, ma
non deve mai girarsi a guardala, questo è il patto. A pochi passi
dalla luce del mondo dei vivi, incautamente si gira e condanna Ella
ad una seconda morte.
Poi, la tragica fine ,
raccontata da un’altra ragazza del gruppo, che descrive a Claire
come avesse incontrato un Orpheus trasformato, quasi inselvatichito,
circondato da giovani uomini, poi selvaggiamente ucciso dalle donne
del paese.
Claire ritorna alla sua
vita normale, ma niente è come prima; finisce anche la sua incerta
storia d’amore con un coetaneo, consapevole di essere aver
rappresentato ben poco nella vita della ragazza.
Dunque, questa è la trama
che segue più o meno fedelmente le versioni più conosciute del
mito, da Ovidio a Virgilio. Del tutto improprio da parte mia proporre
interpretazioni in chiave mitologica, simbolica o filosofica. Vorrei,
invece provare a capire il senso di questa trasposizione del mito nel
nostro presente: i ragazzi e le ragazze descritti da Almond, assetati
di vita, di grandi emozioni e di amori, in questo contesto incarnano
la giovinezza tout court, l’insania dei primi amori, assoluti e
privi di ragionevolezza, il desiderio di vivere la vita appieno, che
può essere rappresentata, pronunciata solo dalla musica e dalla
poesia. E poi, l’ambiguità degli amori e della amicizie, che
giocano con un’omosessualità a volte inconsapevole.
E il sottile diaframma fra
la vita e la morte, il pensiero eroico del sacrificio supremo.
Certo, viene da chiedersi
per quale ragione Almond abbia ripreso il materiale mitologico, così
come è espresso nella tradizione letteraria, per raccontarci la
bellezza e la fragilità di ragazze e ragazzi quando si affacciano
nel mondo adulto. Forse un debito con la cultura classica, o forse
perché certe ‘storie’ non possono essere raccontate che così.
Potrebbe essere un interessante argomento a favore della cultura
classica, ma non credo fosse questo il desiderio dell’autore,
sebbene il racconto mitologico, in questo caso, rappresenti una
potente matrice letteraria su temi universali: la selvaggia
giovinezza, la contiguità di amore e morte, l’assolutezza
dell’amore poetico.
La protagonista, Claire,
che svolge il ruolo di narratore, è prima distaccata, poi travolta
dal linguaggio della musica e della poesia, così vicini ad una
dimensione mistica.
Al di là di queste
considerazioni, Almond ha costruito una storia affascinante,
altamente metaforica, in cui i giovani dovrebbero potersi
rispecchiare, anche se nei teens di oggi non vedo un grande anelito
di libertà di vita vissuta appieno, di amori trasgressivi e
innocenti allo stesso tempo.
Lettura densa per
adolescenti in cerca di perché non banali. Consiglio la lettura e,
già che ci siamo, anche una passeggiata nelle Metamorfosi di Ovidio,
a giovani lettrici e lettori a partire dai quindici anni.
Eleonora
“La canzone di Orfeo”,
D. Almond, Salani 2018
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