OH, COM'E' BELLO JANOSCH!
Ti curo io, disse
Piccolo Orso, Janosch (trad. Valentina Vignoli)
#Logosedizioni 2018
ILLUSTRATI PER MEDI
(dai 7 anni)
"Quella notte
Piccolo Orso dormì vicino a Piccolo Tigre, per aiutarlo a guarire.
L'indomani Piccolo Tigre si sentì un po' meglio, e poterono togliere
la fasciatura.
Ma poi su sentì un
po' peggio, perché voleva andare subito all'ospedale degli animali."
Piccolo
Tigre è caduto. È caduto malato. Fortunatamente il suo caro amico
se ne prende cura: lo porta a casa, lo benda e dorme con lui. La
malattia di Piccolo Tigre però è oscillante e un po' sta peggio e
un po' sta meglio. Di solito migliora quando qualcuno gli fa visita o
gli prepara cose buone da mangiare, mentre peggiora quando si sente
un po' solo. E così capita che assieme a Piccolo Orso ora sono in
tanti a prendersi cura di Piccolo Tigre e il corteo che lo accompagna
all'Ospedale degli Animali è lunghissimo.
Arrivati all'ospedale,
però, bisogna sottostare a certe regole: camicia da notte pulita e
bel bagno profumato. E poi punturina, sogno blu e fine
dell'operazione. In un batter d'occhio Piccolo Tigre viene operato e
rimesso in salute per poter tornare a casa dove Piccolo Orso gli
preparerà finalmente il suo piatto preferito : trota salterina con
salsa alle mandorle e pangrattato. Forse.
Nella
collana La biblioteca della Ciopi arriva un titolo imperdibile
di Janosch.
Recuperato
dal catalogo AER, viene ripubblicato quello che allora si intitolava
Ti guarisco io, disse l'Orsetto.
Dopo
aver sorriso di tenerezza leggendo Oh, come è bella
Panama! (Kalandraka 2013) e aver
capito la bella amicizia che lega questi due personaggi dalle
fattezze di morbidi pupazzi, che -per ingenuità e per gusto dell'assurdo- ricordano il loro
predecessore Winnie Puh, orsacchiotto con poco cervello, ai lettori
più piccoli si può suggerire la lettura di un'altra bella storia
che può considerarsi un classico. Se lì c'era l'avventura qui c'è
la cura.
Considerata una cifra di Janosch, compare anche qui la c.d. Tigerente, Tigranatra,
ovvero quell'anatra (Ente) di legno con rotelle che è dipinta a
righe come il manto della tigre (Tiger) e che non ha mai meritato
neanche un riga di testo, ma ciò nonostante rappresenta una costante
presenza muta, dialogante con le azioni dei due protagonisti
principali.
In
un panorama piuttosto arido di testi brevi e molto illustrati per
lettori giovanissimi e alle prime armi, questa uscita è da segnalare
necessariamente. Non solo perché è una storia bella, ma anche
perché rappresenta una palestra per allenare lo sguardo
all'attenzione e la testa all'ironia.
Letteralmente
farcite di piccoli dettagli extravaganti - il fungo pendente, i
soggetti dei quadretti alle pareti, l'anatra spennata nella stanza
d'ospedale - le tavole di Janosch sono nel contempo quanto di più tradizionale
e quanto di più stravagante ci sia nella composizione generale. Questa attenzione a scrivere
storie tra loro parallele e speculari dà gusto al lettore ma
soprattutto dà profondità alla questione, come se ci fosse un'eco.
E
qual è la questione? La cura, e non solamente da intendersi in senso
stretto, ma anche come accudimento di una relazione di affetto reciproco.
'Adesso
chiedi pure il tuo piatto preferito', disse Piccolo Orso una volta
arrivati a casa 'e io te lo cucinerò'. 'Trota salterina con salsa
alle mandorle e pangrattato', esclamò Piccolo Tigre. 'Dinne un
altro', ribatté Piccolo Orso. 'Pasta all'uovo con salsa alle
mandorle e pangrattato', disse Piccolo Tigre. 'Un altro ancora' disse
Piccolo Orso, di' zuppa! Ma certo è proprio quello che volevo dire!
In questo breve scambio di battute si racchiude un po' il senso
della relazione che lega Orsetto a Tigre, ma a ben vedere, che tiene
insieme l'intero gruppo di animali. Si tratta del desiderio di andare
incontro all'altro, con la consapevolezza di poter rinunciare senza
sforzo a qualcosa di sé, per la felicità altrui.
Che
di questi tempi...
Carla
Noterella al margine: non leggibilissimo il font, non curata come avrebbe meritato la confezione.
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