MA COS'È POI, UN UOVO?
Kiwi, Carmen Posadas,
Alessandra Manfredi (trad. Mirta Cimmino)
#Logosedizioni 2018
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)
"Per settimane, Cane covò
quell'uovo bianco pieno di macchie marroni e se ne prese cura. Lo
portò nella sua casetta e preparò una specie di nido caldo apposta
per lui, pieno di paglia e piume. Come ridevano i colibrì, le
anatre, i porcellini e le galline a vederlo così, steso sull'uovo
giorno e notte per tenerlo al calduccio!
Così passarono i giorni."
Antefatto:
pacchetto portato dal postino di buon'ora nella fattoria. Grande come
una scatola da scarpe, viene da lontano e forse non sarebbe mai
dovuto arrivare lì. Tutti gli animali sono molto curiosi di aprirlo,
ma Cane, in qualità di guardiano, li mette per l'appunto in guardia
sull'aprirlo. Meglio gettarlo da chiuso nel fiume per evitare
spiacevoli sorprese. Spetta al colibrì il merito di aver suggerito
di aprirlo prima di gettarlo, per verificarne l'effettiva
pericolosità.
Apertolo, si scopre che contiene un uovo che nessuno
reclama come proprio e che nessuno vuole prendersi in carico. Tranne
Cane che lo cova fino al momento in cui il guscio si incrina e ne
esce un curioso animale, diversamente bello. Fine dell'antefatto.
Zampe da gallina,
becco da colibrì, pelo setoloso da maiale: tutti, tranne Cane, lo
trovano bruttino e compatiscono chi deve prendersene cura.
Tutti
riprendono la vita di sempre e lasciano Cane alle prese con la sua
nuova paternità. Illuminante è la vecchia rondine che ha girato il
mondo, e che informa il novello padre che il suo bambino è un
piccolo kiwi, giunto dall'Australia. Essere esotico lo renderà
famoso, commenta la rondine. Notizia questa che fa riaffacciare tutti
coloro che se ne erano disinteressati prima: la gallina lo pretende,
in nome delle sue zampe, i maiali per il pelo, e anche il colibrì
per quel becco aguzzo che tanto gli ricorda il suo.
Nonostante allevare
un figlio richieda tanto lavoro e dedizione, Cane non cede di un
passo: kiwi starà con lui perché è lui quello gli ha voluto bene
ancor prima che il guscio si incrinasse...
Piccolo il kiwi,
piccolo e grande il libro.
Nella collana La
biblioteca della ciopi, Logos raccoglie storie per piccole mani
di piccoli lettori. Sono storielline più lunghe di quelle che si
leggono negli albi, ma rilegate con meno pretenziosità. Il formato
conferma l'intento di creare una edizione economica di una lunga
serie di titoli. Kiwi è uno dei primi.
Fin dal principio
ci si rende conto di essere davanti a libri per lettori autonomi, ma
alle prime armi che si cimentano con testi un po' più impegnativi,
con una narrazione di una certa complessità, in questo caso data
dall'intreccio di molti personaggi comprimari.
Il breve racconto
di Carmen Posadas, ottimamente tradotto, è molto piacevole perché dimostra un suo
equilibrio interno, basato su uno schema già ben conosciuto e di
sicura presa, mutuato dalla tradizione popolare, ovvero
l'avvicendarsi di vari animali che, per ragioni diverse, decidono di
non fare 'qualcosa' e poi per ragioni altrettanto diverse, decidono
di ripensarci, ma troppo tardi. Lo schema è analogo, per esempio, a
quello di favole come La gallinella rossa. Tutto ruota intorno
ai due indiscussi protagonisti: Cane e Kiwi, che sono il timone della
storia cui Alessandra Manfredi dà grande espressività.
La bellezza
sta nella rielaborazione personale che la scrittrice uruguaiana dà
di questo canovaccio, attraverso tante minuscole varianti narrative.
Si pensi per esempio alle motivazioni che i singoli animali adducono:
il colibrì non può prendersi cura dell'uovo perché rischierebbe di
non potersi più godere la vita, i maiali dovrebbero lavorare per
mantenerlo e quindi non se ne parla, la gallina si mette il grembiule
e va dai suoi pulcini.
Piccole perle
lucenti sono le sue incursioni nel mondo umano, come per esempio la
brillantina per la cresta del gallo, il lavaggio dei piatti della
cena da parte di Cane. Insomma, cose così che hanno l'intento di
essere riconoscibili ma che nel contempo risultano totalmente fuori
contesto. Bello, anche perché Alessandra Manfredi non ne tiene conto
nei disegni che, al contrario, stanno ben fermi su una resa tra la
mimesi e lo specchio dell'anima, forse per non cadere nello
stereotipo spesso lezioso e già stravisto dell'animale che indossa
panni umani.
A tutto questo, che
è già parecchio, si aggiungono un paio di grandi questioni
universali, che vengono messe giù con nonchalance da Posadas: la
prima, un uovo è già 'qualcuno'? La seconda, invece, ruota intorno
al concetto di responsabilità. Cane è esplicito in tal senso: se il
pacchetto non lo avessi aperto, lo avrei potuto buttare serenamente
in acqua, ma, una volta conosciuto il contenuto, non è più possibile
ignorarlo.
Accidenti, come è
vero. E da qui, il senso di responsabilità.
A rendere Kiwi
una storia bella da leggere e da far leggere, contribuisce il
marginale dettaglio che l'accudimento e la tenerezza poggiano solo
sulle valenti spalle di Cane, maschio.
Carla
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