lunedì 6 maggio 2019

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

QUANDO ANCHE LA MAGIA FINISCE


Capita che qualche racconto o qualche viaggio restino impressi talmente tanto nella memoria da divenire una spinta insopprimibile alla narrazione: è quello che credo sia successo alla scrittrice cubano americana, di ascendenze ebraiche, R.M. Romero, qui al suo esordio letterario.
L’origine di questo libro, ‘IL fabbricante di sogni’, pubblicato da DeAPlaneta, è un viaggio in Polonia, ad Auschwitz, fatto da adolescente.
Da questo viaggio deriva la necessità di raccontare, con un punto di vista molto particolare, l’Olocausto. E’ il punto di vista del pensiero magico, quello che riempie le storie di personaggi straordinari, di maghi, stregoni, creature del bosco, di cui, così si evince dalla lettura, la narrativa polacca è piena.
La storia è imperniata sul personaggio di una bambola, sfuggita al suo mondo insieme a un elegante soldatino per evitare l’orda vandalica dei ratti. La bambola, Karolina, prende vita nel mondo degli uomini grazie al potere magico del Giocattolaio, Cyryl Bzezick, un reduce dalla Prima Guerra Mondiale, che gli era costata una gamba.
Siamo nel 1939 e il Giocattolaio vive nel centro di Cracovia, dove nel suo negozio fabbrica giocattoli per i bambini polacchi. L’amicizia con la bambola ‘viva’ fa tornare un po’ di luce nella sua vita solitaria e gli fa incontrare il violinista ebreo Jozef e sua figlia Rena. Ne nasce così un’amicizia, basata sulla gentilezza e sul credere, per quel che si può, alla piccola magia di una bambola parlante.
IL Giocattolaio e Karolina hanno in realtà una missione che diventa urgente quando sopravviene la guerra e l’occupazione nazista. La magia del Giocattolaio viene messa alla prova nell’ultima missione, mettere in salvo alcuni bambini ebrei, facendoli fuggire dal ghetto.
Ma dopo questo intervento, il destino del Giocattolaio è segnato e finirà, insieme a Jozef, ad Auschwitz. La bambola Karolina non può salvarlo e assiste impotente all’orrore del campo di sterminio, fino a quando il vento gentile che l’aveva portata fra gli umani non la riporta al suo mondo, ormai liberato dai ratti invasori.
Di solito diffido delle storie a tema, che si immaginano impostate per fornire precetti edificanti alle giovani lettrici e lettori. Di questo romanzo, mi ha incuriosito l’approccio magico, l’aver scelto un registro decisamente infantile per raccontare una storia ambientata negli anni cupi del nazismo imperante. E devo dire che l’autrice, pur con qualche forzatura, riesce nell’intento di raccontare una pagina così oscura della nostra Storia dal punto di vista di una creatura magica, la bambola parlante, mandata nel mondo degli uomini per aiutare il Giocattolaio, mago inconsapevole, a compiere il suo ultimo gesto eroico. Inevitabilmente, la narrazione oscilla continuamente fra il registro realistico e quello fantastico, catturando la lettrice e il lettore sul piano emotivo.
In una cosa riesce realmente bene: riesce a rendere chiaro qualcosa che qualcuno tende a dimenticare, cioè che l’Olocausto ha rappresentato il punto più oscuro della Storia umana, talmente oscuro da inghiottire anche la possibilità di narrazione; anche i personaggi delle fiabe, che possono rassicurare i piccoli con la loro magia, sono ammutoliti di fronte all’orrore fatto realtà.
Dunque la necessità del ricordo, il ripetere inesausto le vicende dei sommersi e dei salvati, dei portatori di morte e dei ‘giusti’, capaci di umili indispensabili eroismi. Nel racconto, efficacemente sono rappresentati i personaggi di questa tragedia: chi si asservì al nemico, chi voltò la testa dall’altra parte, chi divenne eroe suo malgrado.
Ne viene fuori un romanzo non comune, che per il linguaggio e l’evocazione di ambientazioni magiche può essere proposto a lettrici e lettori dai dodici anni in poi, ma credo possa essere realmente apprezzato a partire dai quattordici anni, quando vi è maggiore consapevolezza della Storia e si può collocare il racconto nell’ambito etico che gli appartiene.
Lettura interessante, da aggiungere a pieno titolo alla già ampia bibliografia sull’Olocausto.

Eleonora

“Il fabbricante di sogni”, R. M. Romero, DeAPlaneta 2019





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