QUANDO ANCHE LA MAGIA FINISCE
Capita che qualche racconto o qualche
viaggio restino impressi talmente tanto nella memoria da divenire una
spinta insopprimibile alla narrazione: è quello che credo sia
successo alla scrittrice cubano americana, di ascendenze ebraiche,
R.M. Romero, qui al suo esordio letterario.
L’origine di questo libro, ‘IL
fabbricante di sogni’, pubblicato da DeAPlaneta, è un viaggio in
Polonia, ad Auschwitz, fatto da adolescente.
Da questo viaggio deriva la necessità
di raccontare, con un punto di vista molto particolare, l’Olocausto.
E’ il punto di vista del pensiero magico, quello che riempie le
storie di personaggi straordinari, di maghi, stregoni, creature del
bosco, di cui, così si evince dalla lettura, la narrativa polacca è
piena.
La storia è imperniata sul personaggio
di una bambola, sfuggita al suo mondo insieme a un elegante
soldatino per evitare l’orda vandalica dei ratti. La bambola,
Karolina, prende vita nel mondo degli uomini grazie al potere magico
del Giocattolaio, Cyryl Bzezick, un reduce dalla Prima Guerra
Mondiale, che gli era costata una gamba.
Siamo nel 1939 e il Giocattolaio vive
nel centro di Cracovia, dove nel suo negozio fabbrica giocattoli per
i bambini polacchi. L’amicizia con la bambola ‘viva’ fa tornare
un po’ di luce nella sua vita solitaria e gli fa incontrare il
violinista ebreo Jozef e sua figlia Rena. Ne nasce così un’amicizia,
basata sulla gentilezza e sul credere, per quel che si può, alla
piccola magia di una bambola parlante.
IL Giocattolaio e Karolina hanno in
realtà una missione che diventa urgente quando sopravviene la guerra
e l’occupazione nazista. La magia del Giocattolaio viene messa alla
prova nell’ultima missione, mettere in salvo alcuni bambini ebrei,
facendoli fuggire dal ghetto.
Ma dopo questo intervento, il destino
del Giocattolaio è segnato e finirà, insieme a Jozef, ad Auschwitz.
La bambola Karolina non può salvarlo e assiste impotente all’orrore
del campo di sterminio, fino a quando il vento gentile che l’aveva
portata fra gli umani non la riporta al suo mondo, ormai liberato dai
ratti invasori.
Di solito diffido delle storie a tema,
che si immaginano impostate per fornire precetti edificanti alle
giovani lettrici e lettori. Di questo romanzo, mi ha incuriosito
l’approccio magico, l’aver scelto un registro decisamente
infantile per raccontare una storia ambientata negli anni cupi del
nazismo imperante. E devo dire che l’autrice, pur con qualche
forzatura, riesce nell’intento di raccontare una pagina così
oscura della nostra Storia dal punto di vista di una creatura magica,
la bambola parlante, mandata nel mondo degli uomini per aiutare il
Giocattolaio, mago inconsapevole, a compiere il suo ultimo gesto
eroico. Inevitabilmente, la narrazione oscilla continuamente fra il
registro realistico e quello fantastico, catturando la lettrice e il
lettore sul piano emotivo.
In una cosa riesce realmente bene:
riesce a rendere chiaro qualcosa che qualcuno tende a dimenticare,
cioè che l’Olocausto ha rappresentato il punto più oscuro della
Storia umana, talmente oscuro da inghiottire anche la possibilità di
narrazione; anche i personaggi delle fiabe, che possono rassicurare i
piccoli con la loro magia, sono ammutoliti di fronte all’orrore
fatto realtà.
Dunque la necessità del ricordo, il
ripetere inesausto le vicende dei sommersi e dei salvati, dei
portatori di morte e dei ‘giusti’, capaci di umili indispensabili
eroismi. Nel racconto, efficacemente sono rappresentati i personaggi
di questa tragedia: chi si asservì al nemico, chi voltò la testa
dall’altra parte, chi divenne eroe suo malgrado.
Ne viene fuori un romanzo non comune,
che per il linguaggio e l’evocazione di ambientazioni magiche può
essere proposto a lettrici e lettori dai dodici anni in poi, ma credo
possa essere realmente apprezzato a partire dai quattordici anni,
quando vi è maggiore consapevolezza della Storia e si può collocare
il racconto nell’ambito etico che gli appartiene.
Lettura interessante, da aggiungere a
pieno titolo alla già ampia bibliografia sull’Olocausto.
Eleonora
“Il fabbricante di sogni”, R. M.
Romero, DeAPlaneta 2019
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