RAPINA IN CORSA
La parte più indispensabile di questo
libro, una graphic novel per apprendisti lettori, è la presentazione
dei personaggi. Indispensabile perché in un racconto di sole
immagini e dialoghi è un po’ difficile tenere il filo.
Il libro in questione è ‘La grande
rapina al treno’, di Federico Appel, pubblicato da poco da Sinnos.
Il canovaccio è essenziale: il
protagonista, l’io narrante, è un ragazzino vivace e curioso, in
viaggio con una zia poco divertente. E’ circondato da una pletora
di personaggi da film western: l’imbonitore, lo sceriffo, l’indiano
buono e, naturalmente, i banditi, rappresentati dalla famigerata
banda dei tredici, qui presenti solo in tre.
Mentre il giovane protagonista,
annoiandosi a morte, va in giro per i vagoni del treno, facendo
conoscenza con i vari viaggiatori che ne occupano gli scompartimenti,
si avvicinano i feroci banditi, determinati a compiere la più grande
rapina del secolo.
Ne deriva un forsennato parapiglia in
cui, fra cambiamenti di fronte e colpi di scena, i banditi ovviamente
alla fine hanno quello che si meritano.
Originale la scelta dell’autore di
far parlare soprattutto le immagini, che via via assumono le
caratteristiche di un corto d’altri tempi, una comica finale alla
Buster Keaton. Da un inizio pacato, in cui vediamo i diversi
passeggeri intenti in varie attività, il ritmo accelera velocemente
con l’arrivo dei tre banditi, brutti come si conviene, uno dei
quali a cavallo di un maiale. Da quel momento la struttura
dell’immagine, con personaggi che compaiono dietro o sopra al
treno, si complica. L’azione scorre velocemente : più personaggi
entrano in azione, dall’indiano-professore che diventa un eroe e
s’innamora della signorina lettrice, all’orso da circo che,
liberato, interviene con la sua forza bruta, allo sceriffo imbranato
che rincorre il treno cavalcando uno struzzo.
Talvolta tutto corre in una direzione,
altre volte i personaggi sul treno corrono in direzione opposta.
Insomma molta molta animazione per una
narrazione basata essenzialmente sul ritmo e sul grottesco, con
personaggi disegnati per rappresentare la propria tipologia di
appartenenza fino in fondo: la zia noiosa non può non avere gli
occhiali, la signorina romantica ha un cappellino guarnito di fiori e
così continuando.
‘La grande rapina al treno’ si
presenta come un divertente movimentatissimo primo approccio dei
lettori più giovani, di sei sette anni, al linguaggio del fumetto e
della graphic novel; pur essendo di grande semplicità, è un testo
ricco di riferimenti alle ambientazioni western, ai primi film e alle
comiche, con il ritmo sincopato che le contraddistingue. I lettori e
le lettrici dovranno imparare a districarsi in un’azione così
veloce, ma lo faranno sicuramente con grande divertimento.
Eleonora
“La grande rapina al treno”, F.
Appel, Sinnos 2019
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