lunedì 15 luglio 2019

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


IN COMPAGNIA DI UN GATTO NERO


Un gioiello, piccolo e prezioso, ci viene regalato dalla casa editrice LiberAria: una storia breve, un racconto del grande e compianto Osvaldo Soriano, che qui realizza una storia per bambini, ‘Nero, il gatto di Parigi’.
La storia è semplice: il ragazzino protagonista ci racconta la storia di Nero, il suo gatto parigino. Sì, perché il nostro ragazzino è fuggito con la famiglia dall’Argentina, ai tempi di Videla, lasciando là un po’ di ricordi e una gatta, Pulqui, affidata al nonno.
Questa sì è una separazione triste, è difficile stare senza la sua compagnia.
Per questo arriva Nero, un gattino nero preso al rifugio degli animali abbandonati. El Negro è un gatto di carattere, che la notte gira per i tetti di Parigi, corteggiando gattine e combattendo con i rivali; col suo amico umano fa lunghe conversazioni, non proprio uguali a quelle degli umani, ma che alla fine si rivelano decisive.
Il nostro ragazzino cresce e col tempo riesce ad ambientarsi a Parigi, ad apprezzarne la lingua, ad andar bene a scuola; dell’Argentina il ricordo più vivo è della gatta Pulqui, che è là ad aspettare. Nell’83, con la fine della dittatura e la riorganizzazione dello stato democratico, il papà e la mamma organizzano il ritorno in patria; ma come sarà Buenos Aires e lo stadio de la Plata?


Ma a vedere l’Argentina da Parigi ci vuole poco: basta salire, dopo aver sconfitto una temibile banda di cani, in cima alla Torre Eiffel insieme a un gatto coraggioso. Com’è bella Buonos Aires vista da lassù! Ora è possibile riconoscere le strade, le piazze, si può addirittura vedere Pulqui che gioca con un gomitolo di lana nel soggiorno del nonno.
Ecco, la magia è fatta, i fili interrotti dall’esilio si sono man mano riannodati e ora è possibile tornare, con il cuore gonfio di speranza.
Il racconto di Soriano è perfetto, intorno al filo narrativo che racconta di una fuga e di un ritorno, cresce un’atmosfera magica, dove la presenza del gatto, El Negro de Paris del titolo originale, permette al bambino di rivedere la sua città, di ritrovarla per un futuro ancora incerto, ma pieno di promesse. La lettrice e il lettore, anche ai primi passi della lettura, salta prodigiosamente dal registro realistico al fantastico come solo i bambini, e i grandi scrittori, sanno fare. E’ vero, a guardar bene, un bambino argentino può vedere, dalla cima della Torre Eiffel, la sua casa lontana, la gatta che lo aspetta, curiosa di incontrare il nuovo amico parigino.
In questa storia c’è molto della vita di Soriano, anche lui esiliato, anche lui stregato dai gatti. C’è la nostalgia, struggente come un tango di Gardel, c’è la speranza del ritorno, e c’è la magia della scrittura, che racconta con singolare sobrietà le tristi vicende dell’Argentina sotto Videla, la diaspora, la necessità del ricordo. Più di tante spiegazioni, rende immediata l’idea della ferita immane causata dalla dittatura: è un sentimento, una struggente nostalgia, una lontananza non voluta, una consapevolezza del dolore che non consente di voltare pagina.
E’ un libro prezioso, molto curato nella traduzione, di Ilide Carmignani, nella veste grafica e nelle illustrazioni, di Vincenza Peschechera, che questo piccolo editore, LiberAria ci regala; una lettura per tutte le età, anche per quegli adulti che possono smentire il gatto Nero che afferma che ‘a la gente grande le falta imaginacion’. Leggetelo!

Eleonora

“Nero, il gatto di Parigi”, O. Soriano, LiberAria 2019


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