MINUSCOLI
La Banda del Silenzio,
Alex Cosseau, Charles Dutetre
(trad. Federico Appel)
Sinnos 2019
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"Per noi non
c'è mai abbastanza silenzio.
Nella grande casa
dove stiamo, ogni rumore è un nemico da sconfiggere.
Noi cerchiamo i
rumori. Li isoliamo. Li facciamo smettere.
Il rumore peggiore
di tutti è quello dell'aspirapolvere.
L'aspirapolvere può
farci diventare matti."
Questa è la ragione
per cui i membri della Banda del Silenzio raccolgono con molta cura
la polvere e la nascondono sotto i tappeti o dietro il termosifone,
la mettono nei calzini o nei vasetti di yogurt. I batuffoli di
polvere li governano sotto il letto come fosse un gregge di polvere.
Sono in quattro in
famiglia, Mamma Bu, Papà Tom, Zio Jo e un ragazzino, il sergente
Pok.
Vivono nella casa dei Giganti, in una scarpa di cuoio che non
puzza troppo di piedi. Tutti membri della medesima banda, hanno però
caratteristiche singolari: la mamma inventa e costruisce, Zio Jo è
un po' alternativo e piuttosto permaloso e Papà Tom piuttosto
burbero, ma cuoco eccellente. Il Sergente Pok, l'io narrante, è
allergico alla polvere. Il loro secondo peggior nemico è il grosso
Chester, cane giallo dall'aria tonta. Rumoroso e fastidioso quasi
quanto l'aspirapolvere.
Si sa però che in una casa, per di più di
giganti, i rumori non finiscono mai. E se sei la Banda del Silenzio e
ami la discrezione avrai un gran daffare. Quindi dopo l'aspirapolvere
bisogna combattere con il lavandino otturato e con quella bambina,
arrivata un giorno nella scarpa di qualcuno, che non smette mai di
ridere e di parlare con troppi punti esclamativi. Ma forse Lizzy non
è poi così male...
Ci sono libri che
nascono da un disegno e ci sono libri che nascono da una storia.
Talvolta la differenza, a libro finito, non si coglie. Talvolta,
anche solo impercettibilmente, sì. Dutetre racconta che il punto di
partenza è stato determinato dal suo desiderio di realizzare un
libro con molto disegno, abitato da personaggi minuscoli che avessero
a che fare con l'utilizzo di piccoli oggetti di uso quotidiano e che
avessero un buon rapporto con la meccanica, in modo da poter
concedere a Dutetre la costruzione di complessi marchingegni di
fondo.
Con il suo amico Alex Cousseau, complice una manifestazione di
piazza cui hanno assistito mentre ragionavano sul progetto, hanno
deciso che tutto avrebbe ruotato intorno al fastidio per il
frastuono. E così è nata la Banda del Silenzio, una allegra brigata
di banditi (inglesi!).
E questa è la prima
puntata di quella che si preannuncia una serie.
Continua forte il
desiderio diffuso da parte di chi ha storie da condividere, del
racconto a puntate che, per struttura, mette insieme la complessità
(per esempio nella costruzione del personaggio) e la brevità di
fruizione. E se davvero la Banda del Silenzio sarà in azione per del
tempo, come è auspicabile, è difficile non istituire un
parallelismo con gli Sgraffignoli di Mary Norton. Anche loro
minuscoli e creature di fattezze umane, anche loro all'ombra dei
Giganti e non necessariamente in conflitto aperto, ma in regime di
vigilata prudenza. La Banda del Silenzio con loro condivide l'ingegno
nell'utilizzo della minutaglia di oggetti che in una casa giacciono
abbandonati e inutilizzati, ovviamente con usi del tutto alternativi
che dell'oggetto stesso tengono in conto solo la forma e non la
funzione.
Ma condivide anche un'altra caratteristica fondamentale che
riguarda le relazioni interpersonali. Gli Sgraffignoli e i membri
della Banda sono a tutti gli effetti persone in miniatura e quindi
rappresentano due famiglie con legami che tanto assomigliano a quelli
che tengono insieme, o dividono, le famiglie umane. Si litiga, ci si
offende, si fa pace, ci si dimostra affettuosi o severi, ci si viene
in aiuto e si fa amicizia.
La qualità del disegno
e il gusto per colore ma soprattutto per forma che deve esserci stato
nella fase realizzativa si esprime in quel complicato meccanismo di
corde e snodi dentro cui è una gioia andare a scovare i tantissimi
piccoli oggetti assemblati secondo un unico criterio: quello del puro
divertimento. Criterio che è sotteso a ogni costruzione inventata da
una mente di bambino o bambina ingegnere che abbia a disposizione
solo oggetti e cianfrusaglie. Insomma quanto di più lontano si possa
immaginare dal costruire un'astronave con i Lego seguendo passo passo
le istruzioni.
Che va bene anche quella, ma è un'altra cosa.
Carla
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