UN PASSO IN AVANTI...
Che tonto,
signor Lupo! Tony Ross (trad. Valentina Vignoli)
Gallucci 2019
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Quando voleva
una bella pecora grassottella per cena, si infilava un sacchetto in
testa in modo da non farsi riconoscere e si presentava con un nome
falso. 'Salve, sono il signor Rossi' disse una volta a una pecora che
ai suoi occhi aveva la parola 'cena' scritta in fronte.' Ti andrebbe
di fare due passi con me?'
Com'è ovvio,
nessuno ebbe più notizie di quella pecora. Alle compagne non ci
volle molto per capire cos'era successo, così cominciarono a temere
sia il signor Lupo sia il signor Rossi."
Le
mamme pecore mettono sull'avviso i loro piccoli che entrambi quei
signori sono pericolosi. A loro passaggio, tutti gli agnellini si
nascondono dietro le rocce e il signor Lupo resta a bocca asciutta.
Il sistema del sacchetto in testa sembra non funzionare, a meno che
il sacchetto non sia più grande e anche l'abito sia di altra foggia.
In tal modo, le pecore cadono nuovamente nel tranello teso loro dal signor
Bianchi. Le pecore più sagge, tuttavia, intuiscono che anche il signor Bianchi
è da evitare. Ogni volta che le pecore si scaltriscono, il signor
Lupo cambia abito e ingrandisce il sacchetto. Al signor Rossi e al
signor Bianchi si aggiunge il signor Verde (perché non blu, visto
l'abito?).
Ora
sono davvero troppi per essere sconfitti: quattro lupi sono un numero
invincibile agli occhi di qualsiasi gregge. Non resta che darsela a
gambe e liberare il campo.
Ma
la dabbenaggine rende 'ciechi' e per di più girare con un sacchetto
in testa non è mai una grande idea...
La
comicità spesso nasce nel constatare negli altri certa ingenuità di
azione. Platone diceva che il senso del comico nasceva per l'appunto
dalla consapevolezza della supremazia di chi osserva nell'altro il
difetto.
I
grandi comici - da Buster Keaton a Stan Laurel e Oliver Hardy
passando per Be Beep - hanno messo in scena proprio questa goffaggine
di azione, questo difetto nell'agire. Hanno inciampato milioni di
volte, hanno frainteso le parole degli altri, hanno preso grandi
cantonate e sono precipitati in numerosi burroni.
Il
comico però si genera anche dal capovolgimento delle convenzioni e
delle regole. Tra cui anche le regole elementari del buon senso.
Qui
Tony Ross, in veste di autore unico, costruisce la sua storia
percorrendo entrambe le strade: da un lato c'è comico platonico,
quello del lupo che inciampa e cade, del lupo 'mascherato', ma
dall'altra c'è il comico 'tragico' di Baudelaire che viene
impersonificato dalle pecore che fanno sorridere per la loro
reiterata dabbenaggine.
Il loro essere comiche è, come pure per il
lupo, loro malgrado, tuttavia nel guardarle sparire una dopo l'altra
nelle fauci del signor Lupo si avverte inevitabilmente un senso di
tragedia. E ogni qualvolta parrebbe che le loro testoline abbiano
cominciato a funzionare, ci si rende conto della loro ineffabilità a
essere furbe almeno per un minuto della loro vita.
Chi
legge e guarda le figure, a sentire i loro ragionamenti, si fa cadere
le braccia e poi esclama: 'ma nooo, dai!'
A
questi due aspetti della comicità si aggiunge l'ironia di fondo che
vede comunque trionfare, e in modo del tutto improvvisato e in
assenza di qualsiasi strategia, il debole nei confronti del forte.
L'ironia,
come spesso accade, si trova molto più nel segno che nel testo. A
partire dai risguardi con il plotone di pecore che volta le spalle a
eccezione di quell'una che sembra essersi accorta del pericolo in
arrivo. L'ironia è nello sguardo seducente del lupo, nei suoi abiti,
uno più bello dell'altro, comprese le snickers con il cappottone e
le cravatte regimental con il tight con il panciotto e i pantaloni
rigati grigi.
Ironico
è lo sguardo sulla sedia vuota, ironica è l'erba nei piatti sulla
tavola apparecchiata. Ironico è il gioco del sacchetto che cresce,
ironico è l'atteggiamento affabile del lupo...
Un
libro che è bello quasi solo grazie al suo essere 'semplicemente'
divertente.
Evviva,
una boccata d'aria.
Carla
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