lunedì 4 novembre 2019

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


UN GIALLO ILLUMINANTE


La vita di Marie Curie, per certi versi, è esemplare: descrive quanto possa essere stato difficile, per una donna, farsi strada nel mondo della ricerca pura, nel mondo ottocentesco che altri ruoli attribuiva alle donne.
Il libro, scritto da Irene Cohen-Janca e illustrato da Claudia Palmarucci, ‘Marie Curie. Nel paese della scienza’ parte proprio da qui, dalla pura e semplice descrizione della vita di Marie, nata in Polonia da una famiglia illuminata. Il padre non ha fatto mancare a Marie, e alle sue sorelle e al fratello, il nutrimento intellettuale di cui i bambini hanno bisogno per sviluppare quelle passioni che diventano, da grandi, ragioni di vita.


Marie cresce piena di curiosità, ma le intricate traversie della sua vita le impediscono di portare avanti gli studi in modo continuativo. Frequenta in Polonia l’Università Volante, una scuola clandestina nel periodo dell’occupazione russa.
Una tratto peculiare del carattere di questa donna straordinaria è la tenacia: niente riesce a fermarla, non le difficoltà economiche, il doversi mantenere lavorando, o le delusioni amorose. La curiosità per il mondo è diventata una vera passione assoluta, una vocazione alla ricerca.
La vera svolta avviene quando può recarsi a Parigi e riprendere lì gli studi; nonostante tutte le difficoltà, riesce a laurearsi col massimo dei voti in fisica e in matematica. Ma la sua passione per la ricerca non si ferma qui. A dare una svolta alla sua vita è l’incontro con Pierre Curie, con cui finirà per condividere tutto, la vita professionale e quella familiare. 


Entrambi riceveranno nel 1903 il Premio Nobel per le ricerche sulla radioattività. Dopo pochi anni, Pierre muore, ma le ricerche di Marie non si fermano e di lì a poco riceve il secondo premio Nobel. Finanziatori inaspettati, riconoscimenti straordinari, tutto fa sì che la scienziata polacca possa continuare a dedicare la sua vita alle ricerche sulla radioattività, che però le toglierà la vita. Ma prima che questo succeda, la scienziata polacca mette a disposizione dei feriti francesi della Prima Guerra Mondiale i suoi saperi, applicando le ricerche sulla radioattività alla medicina.
Il racconto inizia e finisce immaginando la presenza fantasmatica di Marie Curie che ancora aleggia intorno al suo giardino, al suo laboratorio, dove è conservata la scatola contenente il preziosissimo grammo di radio. Ed è una scelta appropriata, perché stiamo parlando di un personaggio leggendario, assolutamente fuori dal comune, che rappresenta la forza di una passione assoluta, quella per la scienza, forza necessaria ad affrontare non solo una ricerca pionieristica ma anche un mondo di discriminazioni sessiste.


Tutto questo affascinante racconto è accompagnato dalle immagini di Claudia Palmarucci. La sua scelta compositiva accentua il carattere quasi ieratico della protagonista, descritta in tutte le fasi della sua vita. Particolarissima la gamma cromatica, a partire dalla copertina giallo cinabro, un giallo quasi verde, acido, che ritorna anche in altre tavole, realizzate con grande sapienza con colori a olio e matita.
Le scelte grafiche affiancano il gusto per la composizione geometrica, vista sia in prospettiva sia appiattendola in chiave decorativa, al richiamo di grandi pittori, nei dettagli come nella composizione. Nello stesso tempo, alcune tavole sono più direttamente evocative, ‘sentimentali’, nel rendere lo stato d’animo, le vicissitudini, infine l’assenza di un donna davvero eccezionale, che ha segnato la storia della scienza.


E’ un libro di rigorosa bellezza, di grande linearità nei testi e di intense suggestioni nelle immagini.
Lettura necessaria per ragazze e ragazzi, dagli undici anni in poi, alla ricerca di passioni vere, di quelle capaci di cambiare il mondo.

Eleonora

“Marie Curie. Nel paese della scienza”, I. Cohen-Janca, C. Palmarucci, orecchio Acerbo 2019


Nessun commento:

Posta un commento