SOTTO A CHI TOCCA!
Hugo. Cattivo, sanguinario
e pericolosissimo, Mia Nilsson,
(trad. Susanna Di Cosimo, Tor Anders
Grönlund)
Il Barbagianni 2019
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Da qualche parte al Nord, in
una casa piccola piccola, in un bosco grande grande, vive Hugo. Hugo
è la creatura più cattiva, più pericolosa e più sanguinaria che
si sia mai vista nel bosco.
O almeno così dicono tutti..."
D'altronde Hugo è un coccodrillo e i coccodrilli non hanno fama di
essere animaletti mansueti. Eppure fino a poco tempo fa, Hugo non
galleggiava a pelo d'acqua in qualche fiume africano, ma piuttosto
faceva l'equilibrista in un circo, a vari metri d'altezza. E siccome
era molto acclamato dal pubblico, il dromedario invidioso una notte
lo spinse giù dal carrozzone.
Così Hugo si trovò solo.
Perso il circo, si mise in cammino e strada facendo, arrivò nel
grande ed estremo Nord e vi si stabilì.
Nessun animale di quelle parti aveva mai visto un coccodrillo e sulla
sua persona cominciano a circolare storie piuttosto inquietanti:
sulle sue dimensioni, sulle sue abitudini alimentari. In verità il
coccodrillo è quello che è e non lo si può definire una
creaturina. Tuttavia gli hobby che coltiva sembrano smentire la sua
proverbiale ferocia: cucina, lavora a maglia e lustra al meglio i
pavimenti della sua casetta. Vorrebbe tanto fare amicizia, ma nessuno
si fida di lui. Fino al giorno in cui, pieno di tristezza, decide di
emigrare in Australia, agli antipodi. Mentre è lì che cammina a
testa china lungo la strada con la sua valigetta, mette in salvo,
davanti agli occhi atterriti della madre, due piccoli di cinghiale
che stavano per finire sotto le ruote di una macchina. La
riconoscenza porta l'intera famiglia di ungulati alla casetta di Hugo che è
felicissimo di aver ospiti (e di non dover più partire).
Finalmente qualcuno si dimostra affettuoso nei suoi confronti e
comincia a fidarsi di lui. Tutto sembra andare a meraviglia, fino a
quando Hugo non si presenta davanti ai suoi numerosi convitati con un
coltellaccio in mano...
Costruito su uno dei più classici e fertili meccanismi narrativi, il
binomio fantastico, così tanto chiaramente spiegato da Rodari nella
sua Grammatica.
La storia nasce - e questa non fa eccezione - dal rapporto
contraddittorio tra due termini che sono insolitamente contigui. In
questo caso abbiamo una foresta, abitata, come è normale che sia, da
conigli selvatici, volpi, caprioli e qualche incauto cinghiale. Un
habitat piuttosto insolito per un coccodrillo
africano. Primo binomio fantastico. Poi, ed è il secondo binomio,
abbiamo un animale feroce che lavora a maglia e fa le torte.
Entrambe le circostanze danno corpo alla storia che si alimenta da
questo binomio inaspettato e 'fantastico'.
Alexis Deacon, che di belle storie ne ha scritte diverse, racconta
che il suo metodo di invenzione parte sempre da questo tipo di
accostamenti improbabili. Mettere un coniglio a pilotare un aeroplano
è l'esempio che lui fa, oppure, come accade nel libro della Nilsson,
mettere un coccodrillo dove non ci si aspetterebbe mai di vederlo.
Il
binomio genera sorriso o risata e soprattutto tiene alto il livello
di attenzione e di curiosità di chi legge.
In tal modo la trepidazione degli abitanti del bosco, all'oscuro di
chi sia affettivamente Hugo, fa sorridere il lettore che è
perfettamente consapevole che quello è un coccodrillo un po' sui
generis. Ma mai abbassare la guardia: perché tutto ora concorre al
colpo di teatro finale che, con un sapiente giro di pagina, scioglie
il fiato sospeso e lo trasforma in un bel sospiro di sollievo.
Credo che in Hugo si possa tranquillamente lasciare in secondo
piano quel po' di retorica sul tema del 'diverso' che arriva e che il
gruppo tiene ai margini e sotto osservazione, a debita distanza.
A ben vedere non è la cosa più interessante del libro.
Certo sarebbe stato bello se il coccodrillo alla fine fine fine
avesse fatto il suo mestiere e avesse assaggiato un coniglio o un
giovane cinghiale... O quanto meno fosse stato lasciato uno spiraglio
aperto sull'incertezza. Viene in mente il vecchio lupo della Zuppa di
sasso che risparmia la gallina e gli altri, ma nell'ultima pagina
silenziosa si dirige con il suo sacco e il suo coltellaccio verso la
casa del tacchino...In una meravigliosa quanto autentica logica del 'sotto a chi tocca!'
Carla
Noterella al margine. La Nilsson colpisce per la versatilità del suo
fraseggio, tra fumetto, testo scritto e testo illustrato, e per un disegno
insolito pieno di soluzioni originali, dettagli divertenti, come il bosco ordinato e il tramonto
psichedelico, e garbatamente movimentato e con ritmi ben calibrati tanto nello spazio scenico quanto
nelle proporzioni.
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