giovedì 4 giugno 2020

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

SOCRATE NEL GIALLO


Jørn Lier Horst, scrittore norvegese nonché giallista affermato, ha scritto una serie di romanzi gialli per ragazzi ambientati in una tranquilla località costiera. La serie CLUE prende il nome dalle iniziali dei protagonisti: Cecilia, Leo, Une e il suo cane Egon. Cecilia è la figlia del proprietario di una pensione, Une ed Egon sono suoi amici da sempre, mentre Leo è appena arrivato con la madre, una nuova dipendente della pensione.
Il primo romanzo, ‘Il Mistero della Salamandra’, pubblicato ora da Salani, entra nel vivo già nella prima pagina, quando Cecilia scopre il cadavere di un uomo sulla battigia e immediatamente, oltre a essere impaurita, nota alcuni dettagli strani: la presenza di impronte vicino al cadavere e un tatuaggio misterioso, una salamandra, sul braccio del defunto.
Cecilia è una ragazzina sveglia, ancora colpita dalla recente morte della madre, annegata un anno prima in una località poco distante, e presto si fa coinvolgere dai suoi amici nelle indagini su questo strano naufragio: i tre giovani detective si chiedono per quale motivo quell’uomo si trovasse in mare in una notte di tempesta, perché qualcuno ne abbia ispezionato il corpo, senza avvisare nessuno, cosa possono significare i mozziconi di sigaretta lasciati da un osservatore sconosciuto. D’altra parte, la locanda di famiglia ospita una serie di personaggi sospetti: due brutti ceffi che continuano a ispezionare il luogo del naufragio, un improbabile turista danese, che porta lo stesso tatuaggio del morto, una coppia che non è tale.
La faccenda si fa sempre più oscura, tra ritrovamenti di pacchi di banconote e pedinamenti pericolosi, fino al finale concitato, di cui non posso svelare l’esito. Basti dire che quando tutto è finalmente risolto, una cliente abituale della pensione regala a Cecilia una foto che ritrae la madre poche ore prima della sua scomparsa, foto che suscita nella ragazza una serie di nuovi interrogativi; evento che ci fa pensare che questo manipolo di ragazzini vivrà altre avventure.
La trama dunque è questa e richiama per certi versi altre letture: la Banda dei Cinque della Blyton, oppure i libri della Ohlsson, che vedono tre giovani protagonisti intenti a risolvere misteri.
Nel nostro caso abbiamo, però, un classico impianto ‘giallo’: mistero, indizi disseminati con cura, indagini avventurose, deduzioni illuminanti.
Ha una struttura semplice, una narrazione veloce, che non si sofferma più di tanto personaggi, quanto sul dipanarsi dell’intreccio, mantenendo sempre un ritmo sostenuto e un racconto avvincente. Non presenta particolari difficoltà e lo vedrei bene letto per esempio alla fine delle elementari e all’inizio delle medie.
Eppure un qualcosa in più, rispetto a un giallo ben scritto, ce l’ha e lo regala un personaggio secondario, il Vecchio Tim, il pescatore che trovò il corpo della madre di Cecilia: è il riferimento a Socrate e alla frase celebre a lui attribuita, ‘so di non sapere’. Non è un’esibizione di erudizione da parte dell’autore, è una sorta di sottotesto, di filo conduttore ben celato: solo quando si è consapevoli dei propri limiti e della propria ignoranza, si è pronti ad acquisire alcune verità. Senza umiltà non c’è apertura verso il nuovo, l’ignoto, l’implausibile. Soprattutto, nessuno è estraneo ai dubbi, nessuno sa per certo se quello che sta facendo è giusto o sbagliato.
Il romanzo termina con una scheda dedicata al filosofo greco, mentore di tutti coloro che coltivano il dubbio.
Lettura d’evasione, ma non troppo, consigliata a giovani detective e possibili filosofi e filosofe.

Eleonora

“Il Mistero della Salamandra”, J. Lier Horst, Salani 2020



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