SOLUZIONE (FORSE) DI UN MISTERO
‘La formula segreta’, di Sara
Rattaro, pubblicato nella collana Contemporanea della Mondadori,
racconta uno dei misteri irrisolti del nostro Novecento: la scomparsa
di Ettore Majorana.
Sicuramente il personaggio non è fra i
più noti, nelle ipotetiche gallerie di personaggi famosi con cui
ragazze e ragazzi devono confrontarsi, se non altro per obbligo
scolastico.
E così l’autrice, al suo terzo
romanzo per ragazzi, tutti in questa chiave di biografie ‘romanzate’,
affronta una delle pagine più sconcertanti della storia della
scienza italiana.
Ettore Majorana è allievo di Enrico
Fermi e frequenta il gruppo di fisici di via Panisperna, che poco
prima della seconda guerra mondiale studiava i nuovi orizzonti della
fisica.
Il 27 marzo del 1938 acquista un
biglietto sul piroscafo che collega Palermo a Napoli, ma non arriva
mai a destinazione. Lascia anche delle missive quanto meno ambigue,
che fanno pensare al suicidio.
Ma il corpo non venne mai trovato. Da
allora le ipotesi sulle sorti del geniale fisico si sono
moltiplicate: dal suo ritiro in convento alla fuga in Sud America.
In particolare su questa ipotesi
ritornò una famosa trasmissione televisiva nel 2008. Ed è proprio
da qui che parte il romanzo della Rattaro, protagonista un ragazzino
curioso, Matteo, e il suo papà decisamente intraprendente. Anche lui
è un professore di fisica e per soddisfare le curiosità del figlio,
organizza un viaggio in Argentina e Venezuela, sulle tracce dello
scienziato scomparso. Viene seguita l’ipotesi, poi confermata in
tempi più recenti, dei suoi spostamenti nei due paesi sudamericani,
così come è stato scritto in un recente lavoro d’inchiesta,
pubblicato nel 2016, dal titolo ‘La seconda vita di Majorana’.
Se una risposta definitiva a questo
mistero forse non si avrà mai, è interessante ragionare sulle
motivazioni che hanno spinto un uomo di così grande talento a
negarsi al mondo. Si è parlato di motivazioni psicologiche, di fuga
dalle pressioni crescenti che la politica mussoliniana esercitava
sugli scienziati, in previsione di una guerra ormai alle porte.
Un approfondimento su questo aspetto e
sui drammi e dilemmi che in quegli anni hanno segnato anche la storia
della scienza sarebbe stato interessante, non accontentandosi di
raccontare le vicende legate alla costruzione della prima bomba
atomica.
La permeabilità della scienza ai
dettami del potere è materia potenzialmente incandescente che molto
avrebbe da dire a ragazzi e ragazze di oggi. Così come
l’approfondimento delle tematiche relative alla personalità di
Majorana avrebbe illuminato il lato umano della ricerca scientifica.
Sara Rattaro, di formazione biologa e
divulgatrice, ha sposato invece una chiave narrativa in qualche modo
a metà strada fra la ricostruzione storica e l’invenzione
letteraria, formula sicuramente adatta a facilitare la lettura per i
più giovani, dagli undici anni in poi, ma nello stesso tempo ha
perso l’occasione di accendere discussioni interessanti sul
rapporto fra scienza e potere e sulla possibilità di operare,
individualmente, scelte contro corrente.
La lettura è senz’altro piacevole,
dotata di un buon ritmo e con un’appendice scientifica che cerca di
chiarire i termini di discipline assai complicate, legate alla fisica
del Novecento.
Come nel caso dei romanzi precedenti,
dedicati a Sabin e a Nellie Bly, anche in questo caso si raccontano
le gesta di personaggi meno noti a ragazze e ragazzi e questo è un
fatto meritorio, che supera la retorica dei personaggi più
stereotipati per affrontare personalità importanti nella nostra
storia recente.
Consiglio, quindi la lettura, non
troppo difficile, a ragazze e ragazzi delle scuole medie, confidando
in adeguati approfondimenti da parte di genitori e insegnanti.
Eleonora
“La formula segreta. Il fantasma di
un genio del Novecento”, S. Rattaro, Mondadori 2020
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