I GIUSTI INGREDIENTI
Una merenda
deliziosa, Christian Voltz (trad. Marta Bono)
Kalandraka 2020
ILLUSTRATI DA PICCOLI
(dai 4 anni)
"'Che disastro!
Ho invitato Bianca per la merenda... Ed è da più di un'ora che
cerco di prepararle una torta deliziosa, ma niente va per il verso
giusto! Impasto cremoso! Non ha alcun senso questa ricetta!'
'Una torta?, Ma è
una cosa da nulla!'
'Tu sai fare le
torte? Grandioso!'
'Come diceva la mia
nonnina...'"
Così
comincia una tiritera di ingredienti, ognuno snocciolato da un
visitatore diverso che passa lì, dalla cucina del povero Alfonso.
Il
primo è il maiale la cui nonna nella torta metteva una patata ben
tagliata. Poi arriva il contributo della lepre la cui nonna usava i
pezzi di carota. Il topo porta la rapa, perché così faceva sua
nonna e infine arriva una rana il cui suggerimento è veramente
troppo orrendo per Alfonso e gli altri.
La
rana è allontanata. Tutto galleggia nel tegame, e l'aspetto non è
proprio quello della torta. Ma quando suona il campanello è ormai
troppo tardi per poter rimediare... Alfonso è disperato perché già
immagina il fallimento e il disappunto di Bianca che, al contrario,
nell'entrare in casa apprezza il profumino che si è diffuso. Un
tipico profumo di... zuppa di verdura.
Costruito
con tutti gli ingredienti che fanno divertire i bambini.
Il
primo, una trama esile su cui si inseriscono via via nuovi personaggi
che ripetono un rituale sempre uguale con alcune impercettibili
viarianti.
Il
secondo, la presenza di solo dialogo tra un personaggio guida,
Alfonso, e i suoi diversi interlocutori, ogni volta diversi.
Il
terzo, il gioco dell'accumulo. Ingrediente dopo ingrediente, qualcosa
sta prendendo forma.
Il
quarto, il cibo come momento di aggregazione.
Il
quinto, l'elemento discordante: quella povera rana, emarginata da
tutti.
Il
sesto, il colpo di coda finale con l'arrivo di Bianca cui fa seguito
la soluzione del mistero e tutto che finisce per il meglio, "e
vissero tutti felici e contenti".
Il
settimo, l'ultimo colpetto di teatro affidato al personaggio della
rana: la grande esclusa che si prende la sua personale rivincita.
Su questa struttura che garantisce successo e apprezzamento per una lettura condivisa e ad alta voce, si materializzano - è proprio il caso di dirlo - le figure di Voltz, fatte di fil di ferro e oggetti che si trasformano in nasi, capelli, cappelli, pentoline e fornelli. L'effetto che ottiene è da un lato la sua riconoscibilità, un marchio personale, e dall'altro un inevitabile effetto comico, forse apprezzabile appieno dallo sguardo indagatore dei più grandi.
In questo divertimento diffuso c'è una unica nota che stona: la traduzione che perde colpi con il passare delle pagine: un titolo poco 'giocato' al contrario dell'originale francese, un gâteau au goûter, rime che saltano e assonanze un po' deboli. Poi su tutto, si diffonde quella zuppa di legumi che proprio non ha senso lì, in quella cucina, vista la ricetta composta di rape, carote e patate.
Neanche
un fagiolo e un cece a scagionarla.
Come
può succedere in cucina, anche se la ricetta si rivela imprecisa,
la merenda alla fine la si può salvare, altrettanto si può mettere
a posto una storia che ha dei meriti: basterà ricordarsi in una
lettura ad alta voce a bambini e bambine che quella zuppa di legumi,
va trasformata ogni volta in una zuppa di verdura (o in minestra di
verdura o, come in molte case italiane, in minestrone) in quella che
in Francia si chiama per l'appunto soupe aux légumes.
E
il 'falso amico' è magicamente neutralizzato. A patto che il
pubblico non sappia già leggere e possa smentire con gli occhi ciò
che sente con le orecchie.
Carla
Nessun commento:
Posta un commento