TUTTO IN UN DECIMO DI SECONDO
La filosofia, a quanto pare, riesce ad accendere fiammelle d’interesse, come mai nel passato. Si sono visti molti tentativi, non sempre riusciti, di avvicinare i più giovani a questa disciplina.
Ora ci prova Daniele Aristarco, ex
insegnante, autore e divulgatore, formatore, con un libro il cui
titolo è nei fatti un proclama pedagogico: ‘Corso di filosofia in
tre secondi e un decimo’, pubblicato da Einaudi Ragazzi.
Il decimo di secondo è il più
importante di tutti, rappresenta il momento in cui si comprende
intimamente ciò di cui si sta discutendo; è l’insight, ovvero
l’intuizione così come l’ha descritta Köhler, o più
filosoficamente, la meraviglia, lo stupore ben noti attraverso la
citazione platonica dal Teeteto.L’assunto di Aristarco è che si può
parlare di filosofia, o meglio fare filosofia, senza un corposo
background, ma affrontando diverse tematiche col il metodo socratico
della maieutica, il racconto, l’analisi di domande fondamentali che
stanno ben piantate nella testa di ragazze e ragazzi.
Il libro, molto agile e con una
scrittura discorsiva, prevede nove lezioni, e una decima di congedo,
in cui si affrontano questioni davvero molto impegnative, dall’etica
all’estetica, dall’ontologia alla politica, che girano attorno a
domande come ‘chi sono io’, ‘a che serve l’arte’, ‘perché
si muore’ e così discettando. Le risposte sono articolate in due
momenti: una, da ‘tre secondi e un decimo’, è essenzialmente una
citazione efficace di un autore; l’altra è più articolata e può
servirsi di parti narrative e altre esplicative.Mi è sembrato particolarmente
interessante il percorso dedicato all’identità, concetto
all’apparenza assai chiaro, e chiaro è nella propaganda politica,
in realtà sfuggente e problematico come pochi. All’interno
dell’esposizione di questo affascinante problema c’è anche un
accenno ai principi della logica aristotelica, qui applicati per
mostrarne i limiti, ma sarebbe stato bello se si fosse aperta anche
quella porta: come pensiamo e cosa conosciamo, tematiche che mi
appassionano dalla più tenera età. Molto interessante anche l’esposizione
delle ferite ‘narcisistiche’ subite dalla nostra cultura a
partire dalla rivoluzione copernicana: non essere, appunto al centro
dell’Universo, non essere il frutto di un disegno divino che ci
mette all’apice della scala naturae, così come ha dimostrato
l’evoluzionismo darwiniano, non conoscere nemmeno tutto di noi
stessi, con la scoperta dell’inconscio da parte di Freud. Ne
abbiamo parlato spesso e abbiamo mostrato come questa incertezza,
questo riposizionamento dell’uomo nel cosmo sia ben lungi
dall’essere terminato.Dunque viviamo in un tempo in cui le
domande, anche estreme, non solo non sono scandalose, ma sono
necessarie per costruire una visione del mondo differente da quella
che ha gerarchizzato il cosmo per porre al centro l’uomo, inteso
proprio come homo sapiens, maschio e adulto.Un altro grande merito è dato
dall’importanza che rivestono le etimologie; la storia,
l’evoluzione di una parola sono parte integrante del dibattito
filosofico che le riguarda: l’esempio perfetto scelto dall’autore
quando parla d’identità parte dalla parola ‘persona’, che in
latino indica la maschera teatrale e da cui deriva il termine
‘personaggio’.Leggendo il libro si possono facilmente
immaginare le interessanti situazioni che si possono creare in una
classe, o in un gruppo di ragazzi e ragazze; ma devo dire che lo vedo
più come uno strumento in mano a un adulto, in qualunque contesto
operi, che come lettura autonoma da parte dei ragazzi, se non come
lettura condivisa, in cui l’adulto svolga il ruolo di ‘mediatore
linguistico’.
I testi sono accompagnati dalle
immagini nitide e preziose di Giancarlo Ascari e Pia Valentinis,
immagini che in qualche caso sono davvero illuminanti.Bella sperimentazione, cui immagino
seguiranno le presenze in classe dell’autore. Le tematiche richiedono un discreto
sviluppo logico e consiglierei la lettura a partire dai dodici anni.
“Corso di filosofia in tre secondi e un decimo”, D. Aristarco, immagini di G. Ascari e P. Valentinis, Einaudi Ragazzi 2020
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