venerdì 20 novembre 2020

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

SCRICCIOLO LO SCUDIERO 
 

 
Come per magia, a venticinque anni dalla morte, il nome di Michael Ende compare come autore di una novità: si tratta di ‘Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero’, pubblicato da De Agostini. In realtà lo scrittore tedesco di questa storia ha scritto i primi tre capitoli, mentre il completamento del romanzo si deve a Wieland Freund.
In breve, la trama: Rodrigo Gambarozza è un brigante fasullo, vive nel suo tetro castello coltivando il suo orto e la collezione di cactus; per tenere alla larga gli importuni, i briganti e i malfattori di ogni risma, ha deciso di crearsi la nomea di brigante egli stesso, disseminando i sentieri che portano al suo maniero di finte ossa, finte lapidi e ammonimenti all’incauto viandante.
Scricciolo è invece un ragazzino, vestito come un arlecchino e con una vistosa chioma rossa, figlio di teatranti, che vanno in giro con il loro carro pieno di marionette, in compagnia del pappagallo Socrate.
Scricciolo non ama la vita che fa e di conseguenza decide di diventare lo scudiero del brigante più temibile della zona, il nostro Rodrigo. Per questo, scappa e attraversa la temibile Foresta dei brividi, popolata da druidi di palude, gnomi delle radici e coboldi, ovvero folletti dispettosi. Alla fine di questo lungo e periglioso percorso arriva al portone del maniero e inutilmente aspetta che il brigante venga ad accoglierlo. Lo farà solo quando il povero Scricciolo si addormenterà febbricitante. Rodrigo si prende cura del ragazzino e, una volta guarito, intende mandarlo via; ma Scricciolo è veramente ostinato e otterrà almeno di sostenere una prova di coraggio, che Rodrigo inventa pur di toglierselo di torno.
Ne segue un rocambolesco rapimento di una principessa, Flip, unica erede del malinconico Re Kilian; ma a questo evento se ne intrecciano altri che vedono protagonisti un mago avido e spregiudicato, un medico di corte sospettoso e un drago nero che aspira a riposare sopra un tesoro, mentre i genitori di Scricciolo lo cercano disperatamente coinvolgendo il riluttante Rodrigo.
A dipanare l’intricata matassa riesce il saggio Socrate, che mette in fuga drago e mago, mentre tutti si ritrovano e si riappacificano.
Insomma, una trama piena di intrighi, false magie, colpi di scena e molto divertimento.
Il romanzo, non troppo lungo, è chiaramente rivolto a un pubblico di lettrici e lettori ancora dentro al mondo incantato delle fiabe, ma già pronto a scombinarne le trame, a ridere sui luoghi comuni, qui enfatizzati, e sui personaggi tipici: principesse e pretendenti poveri che però hanno dalla loro il destino, maghi, draghi che parlano e così discorrendo.
L’impressione che si ha è che anche l’autore, Wieland Freund, si sia molto divertito ad utilizzare il materiale lasciato da Ende per farne una storia comica, basata sugli elenchi e le ripetizioni, con prevedibile successo nel pubblico infantile, ma senza disdegnare un omaggio indiretto al Maestro, grazie a sottili riferimenti alla storia che entra nella vita e viceversa, con il pappagallo Socrate che cerca di capire come finirà l’avventura, studiando il finale nei libri di fiabe.
Perfetto per la lettura ad alta voce a partire dai sette anni, richiede un paio di anni in più per la lettura autonoma.
 
Eleonora


“Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero”, M. Ende e W. Freund, ill. di R. Kehn, De Agostini 2020




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