lunedì 23 novembre 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

IL RITMO NEL SANGUE

Pokko e il suo tamburo, Matthew Forsythe (trad. Giulia Genovesi)

Terre di Mezzo 2020
 
 
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
 
"Un giorno suo padre disse: 'Pokko, perché non vai un po' fuori con il tamburo?' 'Però cerca di non fare troppo rumore. Siamo solo una famigliola di ranocchie che vivono in un fungo, non ci piace attirare l'attenzione.'
Pokko acconsentì e si avviò fuori più silenziosa che poteva.
Aveva appena piovuto e le piante del bosco luccicavano come smeraldi."


Dal punto di vista dei suoi genitori, regalarle quel tamburo era stato un errore colossale. Sbaglio ben più grande di quando le regalarono la fionda, oppure il lama, o addirittura il grande palloncino che la spedì per aria.
In casa non c'era più un minuto di quiete o di silenzio. Tutti dovevano parlarsi urlando per sovrastare il rullo potente del tamburo al collo di Pokko.
Per questo motivo, suggerirle di andarlo a suonare fuori, seppure senza far troppo baccano, era l'unica via di scampo.
Nessuno sa se veramente fu per obbedienza o piuttosto per farsi un po' coraggio e tenersi compagnia in tutto quel (troppo) silenzio che aveva intorno, ma è certo che Pokko qualche colpetto al suo tamburo lo diede. E in un bosco così tranquillo quel suono non passò inosservato...
Dall'essere solista solitaria a diventare leader incontrastata di una band acclamata dal grande pubblico, il salto è breve: alla portata di una giovane e gagliarda ranocchia.


Ci sono autori che hanno belle storie da raccontare. E, tra loro, ce n'è un manipolo che lo sa fare facendo spalancare gli occhi e le orecchie dei suoi lettori a ogni giro di pagina. 
 

Mi sto riferendo a tutti quegli autori e autrici che, sulle fondamenta di stupore e sorpresa, costruiscono la loro narrazione.
Direi che a questo gruppo appartiene anche Matthew Forsythe, al suo esordio editoriale italiano (in verità le sue illustrazioni sono state oggetto di una originale mostra 'immersiva' tenutasi al Treviso Comic Book Fest del 2019, dal titolo Into the Magical Nature.)
Al di là dell'oceano, è naturalmente acclamatissimo e insignito di premi importanti, ma come accade a Pokko, anche per lui è stato necessario fare un po' di strada per arrivare fino qui.
Il primo pezzo del suo percorso lo ha fatto illustrando libri di altri e facendo animazione. Lo ha fatto sempre con talento, pur essendo un outsider dell'illustrazione e pur non avendo un percorso di formazione consueto.
Ma Pokko è un'altra cosa: il suo primo 'assolo' è qualcosa di diverso.
Sebbene si riconfermi il suo talento per creare queste atmosfere di mondi 'nascosti' agli occhi dei più: il sottobosco e del mondo sottomarino, qui c'è qualcosa in più.
In primo luogo una consapevolezza dell'oggetto che sta creando ben più matura e profonda di prima.
È un fatto che se si è da soli a creare testo e immagine si diventa dominatori assoluti del ritmo narrativo, ovvero quello testuale e quello iconico.
 

E questo libro, di ritmo ne ha da vendere. E se per di più si hanno competenze anche di video animazione, tutto diventa ancora più interessante.
Si parte, come una fucilata, in medias res: regalarle un tamburo era stato... e nell'immagine sovrastante c'è qualcosa che dialoga molto con quest'incipit, ovvero il disastroso effetto di quel regalo quanto meno incauto.
La seconda rullata si ha quando apprendiamo che dietro quel nome che finisce in -o si nasconde una ranocchia femmina. Ah ha, bene.
La terza, ad effetto, sta nell'ultima frase: in passato avevano già fatto degli errori. Sospensione e silenzio: devo prendere fiato -girare la pagina- e quindi devo aspettare un secondo prima di sapere quali sono stati questi errori. Ironia e di nuovo quel bel suono sostenuto, percussivo.
E queste sono solo le prime pagine. Proprio per accentuare quel ritmo sincopato e certa piacevole regolarità nell'effetto sorpresa, Matthew Forsythe dedica una intera doppia pagina a ciascuno degli errori fatti in passato.
E, parlando di composizione della pagina, decide di assegnare al disegno e alle poche parole ingombri diversi.
Alla voce fuori campo si alternano brevi dialoghi, veri e propri siparietti tra genitori sordi, o meglio 'assordati'.
Magicamente, gli adulti per lo meno, si trovano dentro la questione fino alle ginocchia.
Che cosa ha ottenuto Forsythe in queste prime 5 o 6 pagine? Un risultato importante: i lettori, grandi e piccoli alla pari, sono già catturati dal ritmo di immagini e parole, si sono già meravigliati più volte, hanno riso già parecchio e, per quel che riguarda una buona parte di adulti, provano un forte senso di immedesimazione riguardo alla questione centrale. 
 
 
Senza contare la gioia pura di quel disegno, che pare talvolta un arazzo, pieno di luce e di soli colori caldi sullo sfondo ombroso di un bosco. 
 
 
O ancora l'attenzione minuziosa per le espressioni che mutano impercettibilmente, ma significativamente e comunicano parecchio, valicando la superficie della pagina.
 

Forsythe usa tutti i mezzi a disposizione per mettere in armonia il testo e i disegni: amplifica gli ingombri e, come un sapiente regista, mette a fuoco dettagli e sfuma gli sfondi. Usa la cucitura della pagina per accentuare le contrapposizioni tra personaggi. Della sua lunghezza ne approfitta per la marcia con il crescendo. 
 
 
Cambia, ancora una volta sul giro di pagina, proprio come si farebbe in un film, da una scena a un'altra, con primi piani sempre più ravvicinati.
Che dire? Pokko come Phil...
In entrambi i casi, irresistibili.
 

Carla



 

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