mercoledì 17 febbraio 2021

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

HOOPDRIVER


Come l’ultimo romanzo di Morosinotto, ‘La più grande’, anche ‘Hoopdriver. Duecento miglia di libertà’ è nato come pubblicazione a puntate su Wattpad, durante la prima fase della pandemia; è l’ultimo romanzo di Pierdomenico Baccalario, pubblicato da poco da Mondadori, ed è moltissime cose: intanto, il primo romanzo che leggo che abbia come sfondo il mondo mutato dal coronavirus; è un grande omaggio all’Inghilterra, cui è legata una parte della sua vita; è una minuziosa colonna sonora della storia del rock; è il mito della fuga, in sella a una bicicletta speciale. E’ un romanzo di formazione, ma anche la ricostruzione della memoria di un adulto e dei suoi miti.
In breve, la storia: il protagonista, che ci racconta la vicenda in prima persona, è un tredicenne inquieto, Billy Hoopdriver, che vive a Liverpool con il padre; le cose fra loro non vanno tanto bene, da quando ha perso il lavoro e ha cominciato a bere. Non aiuta il fatto che la scuola sia chiusa. Quindi, perché non mettere in atto il piano più folle? Fuggire con la bici costruita pezzo a pezzo e raggiungere il nonno, che vive a sud, in una cittadina del Galles. Billy ha studiato il piano nel dettaglio, immaginando di seguire sentieri poco conosciuti per non attirare l’attenzione della polizia.
Ed eccolo quindi partire all’alba, non senza aver chiesto a suo amico di portare i pasti al padre.
Come tutti i viaggi alla ventura, anche questo è pieno di incontri, che talvolta si ammantano di magia: la ragazzina Annabelle e il primo vero bacio, non troppo fortunato; l’ingegnere con l’uncino di ferro al posto della mano, le tre sorelle che lasciano una torta dietro una cascata. Ma anche poliziotti prepotenti e pecore ingombranti. Lungo la strada, Billy incontra anche Shackleton, un cane rimasto intrappolato in un villino, mentre i suoi padroni sono morti, magari proprio per quel virus minaccioso che ha invaso le vite di tutti. Man mano che procede il viaggio, si arricchisce la colonna sonora che accompagna le pedalate o gli incontri imprevisti; ma non sono solo citazioni di canzoni: il nonno, infatti, in gioventù ha frequentato il mondo del rock, tanto da incidere un disco, di cui non c’è più traccia. Il viaggio di Billy serve a mantenere una promessa, una promessa importante, il cui compimento sarà ben ricompensato.
Il viaggio è un grande tema, legato spesso alla crescita e alla scoperta di sé; qui è anche la scoperta di un territorio, evidentemente molto amato, di cui si enumerano le piante, gli alberi, gli uccelli, gli insetti: dare un nome alle cose è dargli dignità e vita, è riconoscerne l’importanza, è vederle davvero per la prima volta. Da qui anche l’importanza della lingua, l’attenzione alla precisione dei dettagli, l’uso di immagini e metafore che danno vita anche al più banale dei suoni, al più comune animale.
Baccalario in questo riesce a mantenere un registro fra il realistico e il fantastico, a trasmettere alla lettrice e al lettore la magia della scoperta del mondo. Il viaggio di Billy è anche un omaggio alla vita del nonno e di chi ha vissuto la straordinaria stagione degli anni Sessanta e Settanta, con i miti, gli eccessi, le rivoluzioni che quegli anni hanno portato.
Billy è un personaggio ben disegnato, un ragazzino che si porta sulle spalle il peso delle assenze degli adulti: la madre mai conosciuta, il padre travolto dai propri problemi, il nonno lontano. Eppure ha imparato a cavarsela, ha imparato a gestire i momenti difficili con l’esercizio della enumerazione, degli elenchi mentali che acquietano le sue ansie.
A caldo, mi viene da dire che questa è la prova migliore di Baccalario, un romanzo che i ragazzi leggeranno come un’avventura appassionante, ma che sarà apprezzato anche da chi, come me, può girarsi a guardare gli anni passati e riconoscersi qua e là nel ritratto di un’epoca.
Solamente, non so quanto i giovani di oggi possano riconoscersi in quella musica, con quello che ha rappresentato, e se l’autore sapesse da quale musica è costituita la loro compilation, probabilmente resterebbe deluso.
A completamento del racconto, le immagini di Chiara Irene Conte, il cui nesso si svela pian piano, raccontando la storia di nonno e nipote.
Bella prova d’autore, lettura caldamente consigliata a ragazze ragazzi a partire dai dodici anni.
 
Eleonora


“Hoopdriver. Duecento miglia di libertà”, P. Baccalario, Mondadori 2021



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