HOOPDRIVER
Come l’ultimo romanzo di Morosinotto,
‘La più grande’, anche ‘Hoopdriver. Duecento miglia di
libertà’ è nato come pubblicazione a puntate su Wattpad, durante
la prima fase della pandemia; è l’ultimo romanzo di Pierdomenico
Baccalario, pubblicato da poco da Mondadori, ed è moltissime cose:
intanto, il primo romanzo che leggo che abbia come sfondo il mondo
mutato dal coronavirus; è un grande omaggio all’Inghilterra, cui è
legata una parte della sua vita; è una minuziosa colonna sonora
della storia del rock; è il mito della fuga, in sella a una
bicicletta speciale. E’ un romanzo di formazione, ma anche la
ricostruzione della memoria di un adulto e dei suoi miti.
In breve, la storia: il protagonista,
che ci racconta la vicenda in prima persona, è un tredicenne
inquieto, Billy Hoopdriver, che vive a Liverpool con il padre; le
cose fra loro non vanno tanto bene, da quando ha perso il lavoro e ha
cominciato a bere. Non aiuta il fatto che la scuola sia chiusa.
Quindi, perché non mettere in atto il piano più folle? Fuggire con
la bici costruita pezzo a pezzo e raggiungere il nonno, che vive a
sud, in una cittadina del Galles. Billy ha studiato il piano nel
dettaglio, immaginando di seguire sentieri poco conosciuti per non
attirare l’attenzione della polizia.
Ed eccolo quindi partire all’alba,
non senza aver chiesto a suo amico di portare i pasti al padre.
Come tutti i viaggi alla ventura, anche
questo è pieno di incontri, che talvolta si ammantano di magia: la
ragazzina Annabelle e il primo vero bacio, non troppo fortunato;
l’ingegnere con l’uncino di ferro al posto della mano, le tre
sorelle che lasciano una torta dietro una cascata. Ma anche
poliziotti prepotenti e pecore ingombranti. Lungo la strada, Billy
incontra anche Shackleton, un cane rimasto intrappolato in un
villino, mentre i suoi padroni sono morti, magari proprio per quel
virus minaccioso che ha invaso le vite di tutti. Man mano che procede
il viaggio, si arricchisce la colonna sonora che accompagna le
pedalate o gli incontri imprevisti; ma non sono solo citazioni di
canzoni: il nonno, infatti, in gioventù ha frequentato il mondo del
rock, tanto da incidere un disco, di cui non c’è più traccia. Il
viaggio di Billy serve a mantenere una promessa, una promessa
importante, il cui compimento sarà ben ricompensato.
Il viaggio è un grande tema, legato
spesso alla crescita e alla scoperta di sé; qui è anche la scoperta
di un territorio, evidentemente molto amato, di cui si enumerano le
piante, gli alberi, gli uccelli, gli insetti: dare un nome alle cose
è dargli dignità e vita, è riconoscerne l’importanza, è vederle
davvero per la prima volta. Da qui anche l’importanza della lingua,
l’attenzione alla precisione dei dettagli, l’uso di immagini e
metafore che danno vita anche al più banale dei suoni, al più
comune animale.
Baccalario in questo riesce a mantenere
un registro fra il realistico e il fantastico, a trasmettere alla
lettrice e al lettore la magia della scoperta del mondo. Il viaggio
di Billy è anche un omaggio alla vita del nonno e di chi ha vissuto
la straordinaria stagione degli anni Sessanta e Settanta, con i miti,
gli eccessi, le rivoluzioni che quegli anni hanno portato.
Billy è un personaggio ben disegnato,
un ragazzino che si porta sulle spalle il peso delle assenze degli
adulti: la madre mai conosciuta, il padre travolto dai propri
problemi, il nonno lontano. Eppure ha imparato a cavarsela, ha
imparato a gestire i momenti difficili con l’esercizio della
enumerazione, degli elenchi mentali che acquietano le sue ansie.
A caldo, mi viene da dire che questa è
la prova migliore di Baccalario, un romanzo che i ragazzi leggeranno
come un’avventura appassionante, ma che sarà apprezzato anche da
chi, come me, può girarsi a guardare gli anni passati e riconoscersi
qua e là nel ritratto di un’epoca.
Solamente, non so quanto i giovani di
oggi possano riconoscersi in quella musica, con quello che ha
rappresentato, e se l’autore sapesse da quale musica è costituita
la loro compilation, probabilmente resterebbe deluso.
A completamento del racconto, le
immagini di Chiara Irene Conte, il cui nesso si svela pian piano,
raccontando la storia di nonno e nipote.
Bella prova d’autore, lettura
caldamente consigliata a ragazze ragazzi a partire dai dodici anni.
Eleonora
“Hoopdriver. Duecento miglia di
libertà”, P. Baccalario, Mondadori 2021
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