UN’IDEA DI ENCICLOPEDIA
Rimpiante o meno, le vecchie
Enciclopedie per ragazzi appartengono a un passato (editoriale)
lontano; sono state sostituite da monografie, più o meno agili, che
hanno sperimentato linguaggi diversi.
Resta il fatto che la produzione
editoriale, soprattutto per la fascia d’età fra i 10 e i 14 anni,
è molto discontinua, con alcune lodevoli eccezioni.
A questo vuoto prova a mettere rimedio
Il Castoro, casa editrice sempre più poliedrica, da un’idea del
gruppo Book on a tree. La proposta è ambiziosa e ben strutturata,
almeno così sembra a giudicare dalle prime due uscite e dal piano
editoriale che prevede quindi volumi corrispondenti ad altrettante
domande. Lo staff è di prim’ordine con Pierdomenico Baccalario e
Federico Taddia, coadiuvati di volta in volta da titolatissimi
esperti. Dunque, la doppia garanzia di contenuti validi e di
scrittura efficace e piacevole.
Gli argomenti trattati sono molteplici
e vanno da temi squisitamente scientifici, fisica, astronomia,
biologia, alle cosiddette scienze umane. Per ora sono usciti due
volumi: ‘A cosa servono i soldi?’, con il contributo di Simona
Paravani-Mellinghoff, e ‘’Cosa c’è nella mia testa?’, con il
contributo di Luca Bonfanti.
Per capire meglio il senso di questa
proposta, vediamo più da vicino il volume dedicato all’economia,
‘A cosa servono i soldi?’: il volume, di formato agile, con un
numero di pagine non eccessivo, affronta tutti gli argomenti intorno
al tema del denaro, parlando quindi di lavoro, di impresa, di banche,
di mercato, di sostenibilità. I capitoli sono brevi, le definizioni
essenziali, le spiegazioni sono affiancate dalle illustrazioni di
Gud.
Argomenti abbastanza complessi, che
metterebbero in difficoltà più di un genitore o insegnante, sono
trattati con un linguaggio molto semplice, preciso e sintetico.
Sicuramente la lettrice o il lettore che volessero farsi un’idea di
cosa sia la finanza o l’impresa, o il lavoro salariato,
troverebbero qui delle risposte comprensibili e adeguate, con qualche
accenno alle problematicità dei singoli argomenti. Tuttavia, mi è
sembrato proprio su questo punto, di trovare delle timidezze, degli
accenni un po’ elusivi. Sono testi molto assertivi, che definiscono
e schematizzano, come è giusto che sia quando si danno delle
informazioni; gli autori finiscono il testo augurandosi di aver
suscitato molte domande, ma, in fondo, ne hanno indicate poche. Faccio
un esempio, laddove si parla di sostenibilità della produzione, si
accenna all’impatto ambientale. Sarebbe bastato fare l’esempio
dell’acciaieria di Taranto per mostrare, in termini molto concreti
e attuali, il conflitto fra necessità economiche e salute pubblica.
Oppure, laddove si parla della funzione dello Stato o del mercato,
non si accenna al fatto che sui rispettivi ruoli ci sono opinioni
molto diverse. Oppure, ancora, lo stesso sviluppo tecnologico, di cui
siamo tanto fieri, si fonda sullo sfruttamento elementare delle
ricchezze e della forza lavoro dei paesi poveri, alimentandone la
povertà. Diventa, quindi, una pura petitio principii l’affermazione
dell’obbiettivo della riduzione della povertà a livello globale.
Un esempio di divulgazione più aperta
ai diversi problemi delle discipline è dato dalla collana della De
Agostini. In questi testi l’obbiettivo principale è sfrondare gli
argomenti dalle false credenze, i sentito-dire, le approssimazioni
che spesso circolano in rete. E, contestualmente, proporre un metodo
per vagliare le risposte alternative, perché di idee diverse e
contrastanti ce ne sono sempre e un buon libro di divulgazione, per
questa fascia d’età, dovrebbe mettere l’accento proprio su
queste.
Non che in questa libro manchino gli
accenni, ma sono degli incisi, con alcuni silenzi, come quelli citati
sopra, di troppo.
I titoli dei prossimi volumi sono molto
interessanti e davvero ricchi di domande possibili; mi aspetto quindi
di veder crescere questa collana che merita l’interesse di ragazze
e ragazzi, ma anche degli insegnanti che ne potrebbero fare largo
uso.
Eleonora
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