mercoledì 24 marzo 2021

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

ORRIBILMENTE MAGNIFICO 
 
La zia ha adottato un licantropo, Saki, Quentin Blake
(trad. Massimo Birattari)
Salani 2021


NARRATIVA PER MEDI (da 9 anni)


"'Ti darò io qualche lettera di presentazione per tutte le persone che conosco dal quelle parti. Alcune di loro, a quanto ricordo, sono molto simpatiche.' Framton si domandò se la signora Sappleton, alla quale era venuto a presentare una di quelle lettere, rientrava nella categoria delle persone simpatiche."
 
Per curarsi un po' i nervi esauriti Framton Nuttel ha deciso di dare retta ai consigli della sorella e così è partito per la campagna dove trascorrere un periodo di riposo. Per agevolarlo nelle sue relazioni sociali, la sorella lo fornisce di lettere di presentazione a suoi conoscenti. Ad accoglierlo però non c'è la signora Sappleton in persona, ma la giovane nipote, Vera, che lo mette subito al corrente della tragedia che ha colpito la famiglia: la scomparsa del marito e di entrambi i fratelli della signora Sappleton, usciti una mattina per andare con i cani a caccia di beccaccini e mai più tornati dalla palude. Questa è la ragione per cui tutti i giorni la portafinestra che dà sulla campagna deve rimanere aperta: la zia della ragazza, evidentemente uscita di senno per il dolore, li aspetta ancora... Così racconta la compunta quindicenne.
Costernato, il signor Nuttel di lì a poco conosce di persona la signora Sappleton che lo informa, come se fosse ordinaria amministrazione, che la finestra è lì aperta nell'attesa del ritorno dei tre uomini dalla battuta di caccia.
I convenevoli vanno avanti fino al momento in cui, in lontananza si scorgono tre uomini con i cani da caccia al seguito che si stanno avvicinando alla villa per farvi ritorno...
A questo punto Framton Nuttel ha la certezza di avere davanti dei fantasmi e l'unica cosa che pensa sia saggio fare è scappare il più lontano possibile.
Ma spesso l'apparenza e la verità non coincidono...


Un meccanismo narrativo, questo costruito in La finestra aperta, che ha il carattere della genialità. La cosa che accade dopo la prima lettura è che nel rileggerlo una seconda volta, con l'intento di condividerlo con qualcun altro - irrefrenabile è il desiderio di metterne a parte chiunque passi di lì - nulla può essere più come prima. E' come se si stesse leggendo la stessa storia che però non è più la stessa. Un corto circuito niente male.
Qui non è dato dire di più. L'unica cosa che si suggerisce con forza è di provare personalmente l'esperienza.
Con questo piccolo gioiello della letteratura, per l'appunto uno dei migliori racconti fulminanti di Saki, apre il piccolo libro Salani, nella collana Gl'Istrici +, in economica a distanza di quasi vent'anni dalla sua prima edizione.
Una cosa va detta subito: Saki è un scrittore salvavita, un po' come quei farmaci che, se sei cardiopatico serio, devi avere sempre con te. Ecco, con lo stesso criterio di necessità, i racconti di Saki, letteratura britannica di altissima qualità a cavallo tra Ottocento e Novecento ignorata dai più, non dovrebbe mai mancare nelle tasche, sui comodini, nelle librerie, sui tavoli, nelle borse o negli zaini, negli ebook di tutte quelle persone che sanno o quanto meno intuiscono che una buona storia ben scritta sia utile alla vita tanto quanto l'aria e l'acqua.
Saki, nonostante abbia campato soli 46 anni, è riuscito a produrre una sufficiente quantità di racconti molto brevi, che per un motivo o per un altro, hanno la capacità di mettere il loro lettore in una condizione di felicità e benessere diffusi.
La qualità sta nel suo modo di raccontare, tra l'umorismo e l'orrore, che non arriva mai alla cattiveria per se stessa, ma è capace di incidere in modo indelebile le virtù ma soprattutto i vizi dell'umanità. E questo accade, sebbene il contesto della stragrande maggioranza dei suoi racconti sia la provincia inglese, la borghesia edwardiana sicura del fatto proprio, forte di un impero britannico invincibile. Saki guarda sempre con uno sguardo di bonaria ironia, con una qualche indulgenza o gentilezza i suoi personaggi e lascia ai suoi lettori il compito di trarre le dovute conseguenze circa i loro destini non sempre fortunati.
Incarnazione del più puro humor inglese, Saki è forse uno dei migliori narratori di infanzie, per quel suo sguardo sempre pieno di stupore e per quella sua capacità di immaginare la perfezione del mondo sempre sull'orlo del precipizio.
Per questo motivo spesso i protagonisti dei suoi racconti sono bambini e bambine, fanciulle o ragazzini. Ingenui, bene educati, ma nello stesso tempo forti della loro onnipotenza, essi dimostrano di avere una vena sadica, lievemente inquietante, che li rende 'orribilmente' buoni. Di norma sono contornati da zie inappuntabili in apparenza, ma severissime e dispotiche nell'animo e ottuse non poco.
Può sembrare un cliché, ma a ben guardare è lo specchio del baratro interpretativo che separa i grandi e piccoli nella loro lettura della realtà: da una parte il mondo delle regole, delle convenzioni, delle certezze, dall'altro il mondo del possibile, dell'immaginazione, dell'invenzione.
Questa schiera di personaggi, bambini/bambine e zie, fortuna vuole che abbiano preso residenza nell'editoria per l'infanzia in taluni sporadici episodi.
Nell'ordine, da anni si possono leggere: Il narratore, Il ripostiglio, Sredni Vashtar. A questi tre (che compaiono anche nella raccolta di Salani) si aggiungono ora La finestra aperta, Il maiale, La ghirlandetta, Gabriel-Ernest, Il metodo Schartz-Metterklume. E così si sale a otto.
La conclusione qual è? Che Saki va letto sempre e comunque perché è orribilmente magnifico.


Noterella al margine.
Per chi volesse proprio esagerare con Saki, si consiglia, per questi tempi di incertezza, la lettura quotidiana dei Racconti che Il Saggiatore ha pubblicato nel 2017 per un totale di 662 pagine.
 
Carla



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