Alba Sala, in arte Maestra Alba, è
un’insegnante di scuola primaria che negli ultimi anni si è
dedicata in particolare all’insegnamento della filosofia; da questa
esperienza è nata la collana Piccoli Filosofi, pubblicata
dall’editore Sonda.
E’ stato da poco pubblicato il terzo
volumetto, dedicato a ‘Quel criticone di Kant’, con le stesse
caratteristiche dei precedenti: un testo molto snello, intercalato da
giochi e attività che prendono spunto dal testo, il font ad alta
leggibilità, un linguaggio molto semplice, adatto a lettrici e
lettori fra la quarta e la quinta elementare. C’è, ovviamente un
largo spazio preso dalle illustrazioni, a cura di Valeria De
Caterini, che esplicitano alcune parti del testo o propongono i
giochi ad esso collegati.
Buona parte del testo è occupato, come
è comprensibile, dalla biografia del filosofo tedesco, anche se in
poche pagine l’autrice riesce a dar conto per sommi capi del suo
pensiero e, cosa ancor più importante, riesce a renderne la
modernità.
Quando si sceglie la strada di
raccontare la storia del pensiero, o la storia dell’arte,
attraverso le singole personalità, inevitabilmente si sconta il
fatto di non poter fare troppi riferimenti al contesto, ai dibattiti
presenti in quel momento, alle idee in conflitto fra loro. Ne viene
fuori una fotografia, una sorta di fermo-immagine che ritrae il
filosofo nella sua originalità, ma non nelle sue connessioni con
altri filosofi e, soprattutto, con i dibattiti scientifici
dell’epoca.
La descrizione che la Maestra Alba
propone di Kant, nell’essere divertente e piena di curiosità,
racconta bene un’epoca, uno stile di vita, racconta con ironia
l’infanzia, gli studi, la vita familiare, le piccole manie e le
ossessioni.
Se la parte più strettamente teorica
non può che risultare un po’ ostica, nonostante tutte le
semplificazioni del caso, mi sembra decisamente più riuscita la
spiegazione del legame che c’è fra la filosofia kantiana e la
Rivoluzione Francese, con quei principi di diritti universali e di
sovranità popolare che ancora sono alla base delle democrazie
occidentali.
Lo sforzo di raccontare ai bambini e
alle bambine il pensiero filosofico è encomiabile, soprattutto nel
renderlo fruibile anche dagli alunni delle elementari. Resto tuttavia
perplessa dall’uso così esteso delle biografie per introdurre
concetti e ragionamenti che, avulsi dal contesto in cui sono nati,
possono risultare astratti.
Quali sono le domande che sostengono le
opere di Kant, qui accennate sono soprattutto la ‘Critica della
Ragion pura’, ‘La Critica della Ragion Pratica’ e la ‘Critica
del giudizio’? Soprattutto quali risposte parevano insufficienti al
loro autore? Perché è così importante la scienza newtoniana?
Non si può capire Kant se non si
conosce almeno un po’ quella che viene chiamata Rivoluzione
Scientifica, che da Copernico arriva ai giorni nostri e che ha
radicalmente trasformato il nostro modo di vedere il mondo e il
nostro posto in esso.
Si può raccontare tutto questo ai
bambini? Penso proprio di sì, con la dovuta sintesi e il necessario
linguaggio, proprio per stimolare quella propensione alle domande che
per fortuna abbonda nella testa di bambine e bambini.
In conclusione, vedo questa collana più
come valido ausilio didattico, in un contesto narrativo più ampio,
che come strumento di lettura autonoma. Ne consiglio l’uso, quindi,
a maestre e maestri coraggiosi che non temano di confrontarsi con i
quesiti filosofici.
Eleonora
“Quel criticone di Kant”, Maestra
Alba, Sonda 2021
Nessun commento:
Posta un commento