NON TUTTO QUADRA
Ho conosciuto lo scrittore Stefano Tofani soprattutto dal primo romanzo dedicato a lettori e lettrici giovani: ‘Sette abbracci e tieni il resto’, pubblicato da Rizzoli, è uscito nel 2019 e ora è riproposto nella bella collana dei Bur verdi. In questo romanzo compare per la prima volta Ernesto, ragazzino di dodici anni, con occhiali dalle lenti spesse, non a caso è soprannominato Quattrocchi, e con un’andatura un po’ sbilenca, in seguito ad un incidente in cui ha perso la vita l’amatissima nonna.
Il quadro della vita familiare di Ernesto si completa con i genitori separati e molto distanti, che consentono al nostro giovane protagonista di muoversi nel paesino in cui vive in completa autonomia. Il suo amico più caro è Lucio, un ragazzino costretto sulla sedia a rotelle, ma il centro dell’interesse di Ernesto è la compagna di scuola Martina, di cui è perdutamente innamorato.
Il centro narrativo del romanzo è dato dalla sparizione della ragazzina, cui seguono le maldestre indagini del protagonista, che, alla fine, riesce a sbrogliare comunque la matassa e a ritrovare l’amica.
I punti di forza di questo romanzo non sono pochi: ha un linguaggio di grande freschezza, che riproduce con efficacia un lessico da ragazzini, pieno di modi di dire (superiore!), di dialoghi immaginari con la nonna defunta; c’è poi una descrizione dei personaggi, veri comprimari del nostro Ernesto, che racconta un gruppetto di ragazzini con le più classiche dinamiche fra i bulletti e gli ‘sfigati’, le belle e le imbranate, il ragazzino in carrozzina e il giovane immigrato, tutto incorniciato nella vita semplice di un paesino vicino al mare.
Il mondo degli adulti è palesemente distante: ne escono malissimo i genitori, più che distratti, le persone che incarnano le autorità costituite; ma ci sono le dovute eccezioni: il pescatore Fefè e, sopra tutti, la nonna. Il rapporto con la nonna era strettissimo, condito da prelibatezze culinarie e proverbi; la nonna si faceva pagare in abbracci e da qui il titolo del libro: un giorno in cui Ernesto le ha dato più abbracci di quelli richiesti, le dice affettuosamente di tenere il resto.
Quest’anno è uscito un altro romanzo di Tofani, che vede il ritorno del nostro Ernesto: ‘Nuvole zero, felicità ventitré’. L’azione si svolge circa un anno prima, durante l’ultimo anno delle elementari: c’è ancora la amatissima nonna, i genitori si stanno malamente separando, arriva in paese una nuova ragazzina. Il compagno di avventure questa volta è il Cardella, ragazzino imbranato e sovrappeso, spesso spalleggiato dalla Maura, a sua volta logorroica. Il cuore del racconto vede il ritrovamento di una valigia con due statuette, una chiave e un libretto di incantesimi. Le due statuette rimandano ad una storia d’amore vecchia di tre secoli, che con l’aiuto di una strega e di un gabbiano, trova compimento grazie ad Ernesto. Alla dama infelice appartiene anche il cianometro con cui ogni giorno Ernesto misura l’azzurro del cielo su 53 gradazioni, ma insieme ad esso anche la sua felicità o la tristezza.
Qui emergono alcune difficoltà del romanzo, che gioca con due registri ben diversi: il realismo della vita quotidiana di Ernesto, compreso il dolore per la separazione dei genitori, e il racconto fantastico della vicenda dei due amanti; nel non voler risolvere il rapporto fra i due registri si misura la distanza da altri romanzi che questo intreccio utilizzano, da ‘Il grande gioco’ di Almond al ‘Piccolo Regno’ di Wu Ming, uno dei migliori romanzi dedicati all’estate fatale che segna il diventare grandi.
Ardua la scelta di dedicare il secondo romanzo per trattare un antefatto, che però gira su registri diversi, non sempre coerenti con il precedente romanzo.
Decisamente realistico in alcuni passaggi, in particolare quando descrive la crisi coniugale dei genitori, più infantile negli incantamenti messi in pratica da Ernesto e la sua combriccola. Il personaggio della madre è sfasato rispetto a quello prospettato nel romanzo precedente, che ce l’aveva mostrata come un’adulta del tutto disinteressata ed ignara delle vicende del figlio.
In tutto questo, il personaggio di Ernesto continua ad essere il punto di forza, con la sua sincerità, le paure, i desideri irrealizzabili. Così come è originale l’uso del cianometro, offerto in dotazione ai lettori in ogni copia del libro, come unità di misura non solo della bellezza del cielo ma anche degli stati d’animo del protagonista.
Letture estive, piene di ironia e di avventura, indicate per ragazzi e ragazze dagli undici anni in poi.
Eleonora
“Nuvole zero, felicità ventitré”, S. Tofani, Rizzoli 2021
“Sette abbracci e tieni il resto”, S. Tofani Rizzoli 2019, Bur Ragazzi 2021
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