OZZIPLOZZI
I libri di Otfried Preußler, noto autore tedesco, scomparso nel 2013, sono stati più volte proposti al giovane pubblico italiano da editori quali Salani e Nord-Sud.
Questa volta a riproporre un suo testo ci pensa Giunti: ‘Il brigante Ozziplozzi’ è tornato da poco negli scaffali delle librerie. Tradotto da Rizzoli nel 1994, col titolo ‘Il brigante Pennastorta’, ritorna ora con la traduzione di Marco Astolfi.
Destinato a lettori e lettrici dai sei agli otto anni, ha una trama semplice, lineare, decisamente fiabesca, ma con un’inclinazione comica molto forte.
I protagonisti sono due ragazzini molto amici, Gaspare e Sebastiano, contraddistinti dai rispettivi buffi cappelli; un giorno decidono di regalare alla nonna di Gaspare un macinino per il caffè che è anche un carillon musicale. La nonna ne è felicissima ed è pronta a contraccambiare il delicato pensiero con una torta di prugne con panna montata. Ma il brutale brigante Ozziplozzi, di passaggio da quelle parti, decide di appropriarsi del prezioso manufatto.
I due amici, a quel punto, si armano di coraggio e decidono di andare a recuperare il macinino e così attirano il brigante con un tranello, per poi seguirlo nel suo rifugio, scambiandosi fra loro i cappelli strada facendo. Il brigante, però, scopre l’inganno e si prepara ad intrappolare i due ragazzi.
Gaspare viene venduto al perfido mago Petrosilio Stremolacchio per diventarne il fedele, e stupido, servitore; mentre Sebastiano lustra gli stivali del brigante.
In una notte buia e tempestosa in cui il mago è lontano dal castello, Gaspare esplorando le putride cantine si imbatte in una fata prigioniera del mago. Lei, trasformata in raganella, prega il ragazzino di trovarle dell’Erbafata, che può consentirle di ritrovare il suo aspetto. Il ragazzino si inoltra nella notte oscura per adempiere con successo al suo compito. Per ringraziarlo dell’aiuto, la fata gli regala un anello magico, che realizzerà i proverbiali tre desideri.
In uno scoppiettante finale, si invertono le parti, i cattivi sono sconfitti e i due ragazzi possono fare ritorno a casa, con un brigante trasformato in tordo, ben chiuso dentro una gabbietta.
La trama, con i suoi puntuali colpi di scena, è prevedibile agli occhi di un lettore o di una lettrice smaliziati, ma per un lettore alle prime armi è una storia piena di sorprese, che gioca moltissimo sugli scambi di persona, i ribaltamenti di ruolo, gli equivoci e i giochi linguistici, con le storpiature comiche delle parole e le onomatopee. Si capisce da questo quanto questo testo sia perfetto per la lettura ad alta voce, con tutti gli inviti al gioco che il testo contiene.
La comicità che tende al grottesco viene sottolineata dai disegni di F.J. Tripp, colorati da Mathias Weber.
Lettura leggerissima, spumeggiante, per bambine e bambini a partire dai sei anni.
Eleonora
“Il brigante Ozziplozzi’, O. Preußler, Giunti 2021
Nessun commento:
Posta un commento