UNA CASA DI CENERE
Non è la prima ‘casa’ che accoglie bambini e bambine smarrite che incontriamo nel nostro percorso letterario: ‘La Casa di Cenere’, scritto da Angharad Walker, qui al suo esordio narrativo, ricorda le diverse case per ragazzi speciali, da Miss Peregrine alle storie degli ‘Avengers’, ma ancor di più ‘La casa degli anni scomparsi’ del genio Clive Barker.
Anche la ‘Casa’ di cenere è, infatti avvolta nel mistero e rappresenta il rifugio sicuro per ragazzini e ragazzine dalle origini oscure.
Qui però, non ci sono presenze adulte rassicuranti, salvo quella del Direttore, che si palesa via telefono sempre più raramente. Uno dei due protagonisti, Sol, diminutivo di Solitudine, ci arriva quasi per caso, mandato lì da un medico, in seguito ad una diagnosi incerta. Appena arrivato incontra Indi, diminutivo di Indipendenza, un ragazzino che lo introduce alle regole della Casa.
Più di qualsiasi altra cosa, e qui siamo agli antipodi di Barker, è necessario vivere e agire in base ai diversi aspetti della Bontà, rappresentati dai nomi dei vari bambini.
Quindi, fra loro, gli abitanti di questa casa, le cui pareti sembrano fatte di cenere, devono mostrare amicizia, solidarietà, giustizia e così via.
Che ci sia qualcosa di storto in questo quadretto che comunque idilliaco non è, visto che ragazzini e ragazzine vivono sostanzialmente nella sporcizia, dormono nelle serre della casa e devono provvedere al proprio sostentamento, appare subito chiaro, fra domande senza risposta e dogmi implausibili di cui sono infarciti i discorsi dei ragazzini. Il lato oscuro, detto anche in senso letterale, emerge drammaticamente quando compare il Dottore, un presunto medico che impone a Sol un’operazione alla schiena, fonte dei suoi terribili dolori, da cui esce con le gambe paralizzate. Così, con lo scorrere delle pagine, scopriamo che il Dottore non è che una delle personalità del Direttore, il cui lato bonario e caritatevole ha finito per soccombere di fronte a quello sadico.
Sal vuole fuggire, Indi e gli altri ragazzi no; in una notte drammatica in cui il Dottore psicotico ha sguinzagliato i suoi orridi mastini, Sal e Indi riescono a fuggire, ma nessuno, nel mondo ‘reale’, crede alla loro storia e quindi nessuno tenta di salvare gli altri ragazzi; ma non tutto è perduto.
Il punto di partenza di questo romanzo della giovane autrice inglese non è particolarmente originale e rischia di sfigurare rispetto ad altre storie costruite con maggiore sapienza o baciate dalla popolarità (le due cose non coincidono affatto). Tuttavia non si può non riconoscere l’efficacia della costruzione d’ambiente, il mondo isolato della Casa di cenere, con le sue improbabilità fisiche e con la sua truppa di ragazzini malconci, ma molto determinati.
In storie come queste, a meno di non essere dei veri maestri del genere, non è tanto la raffinata costruzione psicologica dei personaggi ad essere determinante, quanto un’atmosfera che faccia crescere inquietudine nella lettrice e nel lettore, concentrati sul mistero dei Direttore scomparso e dei tentativi di fuga di Sol e Indi. Naturalmente, i ragazzini più ostili al nostro protagonista saranno proprio quelli che lo aiuteranno a scappare, devo dire con eccessiva prevedibilità.
Se in Barker la leva con cui il ‘male’ esercita la sua attrattiva è rappresentata dai desideri dei bambini, dal loro eterno sogno del ‘Paese dei Balocchi’, qui il collante che tiene insieme questo gruppo di ragazze e ragazzi è la solitudine: privati della loro memoria, inconsapevoli delle proprie origini, conoscono solamente l’universo claustrofobico della Casa, destinati, forse, a salvare il mondo, nel delirio del direttore benefattore, anche più inquietante della sua versione sadica.
Questo è un romanzo che scorre via facilmente, scritto con un discreto mestiere, che tiene incollato il lettore e la lettrice alla pagina, ammiccando di volta in volta al fantasy, all’horror, alle ambientazioni distopiche.
Lettura comunque interessante per lettrici e lettori, a partire dai dodici anni, che vogliano avvicinarsi alla letteratura di genere, senza eccessive inquietudini.
Eleonora
‘La casa di cenere’, A. Walker, Rizzoli 2021
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