venerdì 26 novembre 2021

ECCEZION FATTA!

FOTO DI GRUPPO CON AUTORE

Miroslav Šašek, Martin Salisbury (trad. Gabriella Tonoli) 
Lupoguido 2021 


SAGGI ILLUSTRATI 

"Lo sguardo di un artista emigrato può essere particolarmente illuminante e spesso ci aiuta a vedere quel che appare familiare come se fosse la prima volta. Le trame e i ritmi della vita quotidiana a cui diveniamo indifferenti vengono divorati con entusiasmo dall'appetito visivo dello straniero. Esempi calzanti di questo fenomeno sono la New York di Saul Steinberg, la Londra di Felix Topolski e la Parigi di Ronald Searle.

Queste sono le prime righe dell'introduzione che Martin Salisbury dedica a questo grande artista ceco che fece del mondo la sua patria. 
Emigrato una prima volta a Parigi nel 1947, quindi lasciata la Cecoslovacchia in modo definitivo nel 1948, M. Šašek - così firmava le sue opere - girò il mondo in lungo e in largo per realizzare la sua fortunatissima collana di libri per bambini, intitolata This is.... una sorta di guida turistica illustrata che di volta in volta era dedicata a una città o a un preciso paese: This is Paris, This is London... e via andare. 


Da Parigi, Londra a New York, Roma, Venezia, Edimburgo, fino ad arrivare a Hong Kong passando per Israele, per la Grecia o il Texas, fino ad approdare alle Nazioni Unite. L'ultima, che risale al 1970, è dedicata all'Australia, anche se ancora nel 1974 ne concepiva una sull'antica Britannia. 
Titolo questo, che chiude la collana.


Ancora un paio di libri strepitosi e poi nel 1980 Miroslav Šašek muore. 
La qualità assoluta delle sue illustrazioni - il suo modo di usare il colore, il bianco/nero, la fotografia, il collage - è sotto gli occhi di tutti nelle più di 100 pagine che questo saggio gli dedica; la sua straordinaria carriera come artista, grafico e illustratore la racconta con rigore e chiarezza Martin Salisbury, illustratore lui stesso, ma anche studioso e accademico di caratura mondiale che insegna alla Cambridge School of Art. 
Chi si occupa di letteratura illustrata avrà avuto modo di conoscere e apprezzare il suo punto di vista raccontato in saggi imprescindibili come per esempio Childrens Picturebooks: The Art of Visual Storytelling, oppure Illustrating Children's Books: Creating Pictures for Publication o ancora nel suo ultimo 100 Great Children's Picture Books, sorta di catalogo di libri illustrati preferiti presi dalla sua collezione personale. 
Almeno due sono i motivi di gioia nell'avere per le mani questo libro. 
Da una parte c'è l'oggettiva bellezza dell'oggetto, che Lupoguido porta in Italia traducendo l'edizione originale inglese di Thames and Hudson, con una veste grafica preziosa e degna di plauso, dall'altra il piacere di vedere riconosciuto un approccio di studio che personalmente sostengo da anni, andando in giro a tenere seminari interminabili che stanno tutti sotto un unico titolo: Foto di gruppo con autore
Mi sto riferendo all'ottica di conoscere e approfondire lo studio della letteratura illustrata attraverso l'indagine sui singoli autori, ossia indagarne la poetica attraverso un'attenta analisi della loro storia personale, delle loro scelte nel campo della formazione, delle loro esperienze lavorative, degli incontri fatti nel corso della loro vita, che hanno segnato profondamente le loro scelte in campo artistico, quanto la loro carriera. 


Da anni ormai mi sono convinta che sia uno dei modi più sicuri per arrivare a capire nel profondo il valore che la letteratura illustrata di qualità porta con sé e che dalle sue pagine irradia. 
Credo che in questo modo di affrontare lo studio ci sia, ancora una volta, una storia personale dietro: la mia. 
Se non fossi stata una storica dell'arte per vent'anni della mia esistenza, forse adesso non sarei lì a pontificare che senza Ruth Krauss e Ursula Nordstrom, forse Sendak avrebbe continuato a guadagnarsi da vivere, facendo il vetrinista per un altro po' di anni. 
Forse Eric Carle se non avesse incontrato Lionni a New York avrebbe fatto il pubblicitario di prodotti farmaceutici ancora del tempo. 
Se l'infanzia di Kitty Crowther fosse stata diversa, la sua sensibilità verso le piccole cose sarebbe stata un'altra.
Se Ungerer non avesse patito così intimamente l'annessione dell'Alsazia da parte dei tedeschi, se Steig non fosse sbarcato in USA negli anni giusti, portandosi dietro il suo bagaglio di cultura europea trasmessogli dal suo professore di liceo, molte cose sarebbero andate diversamente: le loro vite, la loro sensibilità nel leggere e raccontare il mondo, insomma i loro disegni sarebbero stati altri. 
Ecco. 


Questo tipo di interesse e di approccio allo studio della materia - lo stesso che è alla base questa collana curata da Quentin Blake e da Claudia Zeff per l'editore inglese - ora approda anche in Italia. 
I saggi monografici su autori e illustratori sono piuttosto diffusi in ambito anglosassone e francese (e penso ai dossier, che ha curato il Centre National de la littérature pour la jeunesse, nella sua rivista o ai libri monografici di Leonard Marcus), ma in Italia sono pochi i titoli dedicati all'opera di singoli autori. 
Molto più spesso il taglio è di tipo tematico o comunque legato a una visione più onnicomprensiva delle questioni. Non è che questo tolga valore alla qualità, ma si tratta di una prospettiva che per forza di cose 'schiaccia', ossia sovrasta il lettore che non sia più che esperto. 


Focalizzare invece l'interesse su una unica figura di riferimento, pur offrendo le coordinate per orientarsi nella temperie culturale nella quale si trova immerso, porta a due vantaggi. 
Da una parte permette al lettore di poter seguire con più facilità il percorso artistico dei singoli illustratori, libro dopo libro, e dall'altra insegna a 'leggere' attraverso il racconto biografico la poetica di un autore, ma anche il contesto culturale di un'epoca, di un paese. 


Non è un caso che io abbia scelto tra Raymond Briggs (l'altro titolo uscito per Lupoguido in concomitanza) e Miroslav Šašek, quest'ultimo per fare un paio di riflessioni più teoriche su come studiare e conoscere la letteratura per l'infanzia. Due le ragioni che sono alla base di questa scelta: da un lato la preferenza di gusto verso la sua arte, il taglio modernista, a mio parere è ancora attualissimo, rispetto alle sfumate matite morbide e tondeggianti di Briggs che oggi mi paiono invece molto datate. 
Dall'altro, la filosofia, lo spunto creativo, che sta dietro i suoi libri This is... : quella sua profonda e sensibile attenzione esplorativa volta a catturare l'essenza di un luogo. 
Šašek prima di intraprendere i suoi viaggi, studiava e leggeva. 


Poi, iniziato il viaggio, girava per giorni con gli occhi ben aperti e guardava le città in ogni direzione, imparava a conoscerle, ne coglieva ogni dettaglio, le osservava, le ascoltava. 
Per trovarne, appunto l'essenza. 
Esattamente la stessa cosa, mutatis mutandis, mi pare si debba fare anche con gli artisti: studiarli e leggerne. Girare per giorni con gli occhi ben aperti e guardarli in ogni direzione, imparare a conoscerli, coglierne ogni dettaglio, osservarli, ascoltarli. 
Per trovarne, appunto, l'essenza. 

Carla

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