lunedì 4 luglio 2022

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

SORRIDETE, SIAMO INGLESI!

Piume in libertà, John Yeoman, Quentin Blake (trad. Luigi Berio) 
Camelozampa 2022 


 NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 7 anni) 

"Quel giovedì incominciò come ogni altro giorno. Quando alle sette del mattino le lampade si accesero automaticamente (non c'erano finestre nel capannone), le galline tirarono fuori le teste da sotto le ali e aprirono gli occhi sbattendo le palpebre per la tanta luce. 'Hai dormito bene?' chiese Flossi. 'Sì, grazie' disse Bessi. 'Ho fatto un segno incantevole'. 'Che cosa carina' disse Flossi. 'Cosa hai sognato?' 'Ho sognato che ero in una gabbia, in un lungo capannone. E poi... poi mi sono svegliata!'" 

Le due sorelle Flossi e Bessi vivono effettivamente in un capannone. 
Un capannone, con altre ventimila galline. Nella loro gabbia sono in quattro. Tra loro si fanno poche chiacchiere, anche perché se la tua vita l'hai trascorsa per intero in un allevamento intensivo non hai molto da raccontare alle altre... Questo non toglie il fatto che tra loro, le due sorelle non perdano occasione di scambiare due parole, sempre gentili e sempre velate di ottimismo sulle loro giornate, tutte uguali. 
Ma è proprio quel giovedì che segna un grande cambiamento nella loro vita di galline in gabbia. L'entrata, attraverso una fessura nella porta di legno del capannone, di una taccola. 
Ficcanaso, come è di solito l'indole delle taccole, anche questa non resiste alla curiosità di esplorare e magari rubacchiare qualcosa da quel luogo per lei del tutto nuovo. 
Dopo un rapido giro, visto che nulla attira la sua attenzione, decide di riprendere l'uscita, ma passando davanti alla gabbia di Flossi e Bessi, le due si accorgono della sua presenza e ne notano immediatamente la magrezza, commentando tra loro: 'Ma guarda quel povero pollo...' 'Pollo?! io sono una taccola: TACCO...'
Le galline, in particolare quelle che non sanno niente o quasi della vita, si sa non brillano per velocità di pensiero, e di quel buffo nome, taccola, capiscono solo le prime due sillabe: 'Buongiorno, allora Tacco!' 


Comincia così il loro pezzetto di vita insieme, cercando una colazione e trovando anche molto altro.

Pubblicato nel 1993 in Gran Bretagna, approda tra il 1999 e il Duemila nel catalogo Mondadori con il titolo Cervelli di gallina
Ora, a circa vent'anni dalla loro prima uscita, tornano Bessie e Flossie, ossia Bessi e Flossi nella pimpante traduzione di Luigi Berio. 
Che Yeoman e Blake rappresentino un binomio felice, tra scrittore e illustratore, non credo vada dimostrato. E' sotto gli occhi di tutti, basta tenere a mente la lunga sequenza di libri fatti a quattro mani, constatare il loro successo di pubblico, e verificare ogni volta di più la loro affinità nel raccontare le cose con lo stesso tono. 
Un tono pieno di humor. E, in questo caso, più precisamente di humor inglese: nel loro essere impassibili e spiazzanti, commentando la realtà. Nel lasciare il proprio lettore per qualche secondo silenzioso e interdetto, prima di farlo ridere. 
In questa prospettiva, la descrizione dei due sogni di Bessi sono un esempio da manuale. E a proposito di inglese, è proprio il loro proverbiale aplomb che qui salta fuori dalla pagina e ci acchiappa per non lasciarsi, fino all'ultimo rigo. 
Qui c'è tutta la grazia (grazie a Berio!) di due signore inglesi (nascoste sotto le piume di gallina) e l'ironia bonaria di Yeoman nel raccontarle. La medesima ironia che puntella gli sguardi che Quentin Blake disegna sulle 'facce' di galline che tentano i loro primi voli e della taccola 'paziente' che le asseconda, pur riconoscendone l'ingenuità al limite della dabbenaggine. 


Ed è per tale ragione che questo libro il suo plusvalore lo ricava dalla traduzione che, nelle mani di Berio, letteralmente si 'illumina'. A parte il suo personale talento, lui ha due fortune che lo hanno aiutato in questa scrittura: da una parte conosce e ama Blake e il lavoro di Blake (e si può presumere anche del Blake in tandem con Yeoman) ma soprattutto con entrambi condivide il gusto per il divertimento nel fare il proprio lavoro. Nel caso di Berio, oscilla dall'illustrazione all'animazione, fino alla traduzione. 


Divertirsi nell'inventare storie, divertirsi nell'illustrarle, divertirsi nel tradurle. 
Tutti e tre accordano le loro voci su una tonalità che è fatta di sapienza e leggerezza. La sapienza sta nella robustezza di saper inventare soprattutto e innanzi tutto una bella storia, nella consapevolezza che senza di essa il libro ne patirà, nella sicurezza di saperla illustrare attraverso quel tratto 'sporco', inconfondibile, che solo in apparenza potrebbe sembrare incerto sul da farsi. 
Ma accanto a questa sapienza, fatta di pensiero ed esperienza, sull'altro piatto della bilancia c'è altrettanta leggerezza. Quella leggerezza necessaria se si vuol vivere più felici di altri: una leggerezza che non ha come obiettivo quello di insegnare qualcosa a qualcuno, ma piuttosto di far divertire e anche un po' pensare. Questa leggerezza è una condizione, una vera e propria postura dell'anima, che ha molto a che fare con il non prendersi troppo sul serio. 


 Sorridete, siamo inglesi. 

 Carla

Noterella al margine. Sono personalmente grata a Blake perché quella moto e quel casco sono il ritratto della mia moto e del mio casco...

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