lunedì 2 gennaio 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

VIA COL VENTO...

Potrebbe andare peggio!
, Einat Tsarfati (trad. Silvio Bertozzi)
Pulce Edizioni 2022 



ILLUSTRATI PER PICCOLI (da 4 anni) 

"Albert e George stavano navigando, senza più nessuno del loro equipaggio, fianco a fianco su quel che era rimasto della loro nave. Albert si sentiva triste. 
George suonava allegramente la sua armonica. 
E all'improvviso cominciò a piovere... 'Non è giusto!' - sbuffò Albert. 
'Potrebbe andare peggio...' disse George" 

 Effettivamente quando il misero equipaggio di sopravvissuti si vede volare sulla testa un intero stormo di pesci volanti con la diarrea, viene messa di nuovo alla prova la loro indole che si riconferma: Albert urla schifato, mentre George si fa una bella risata, convinto sempre di più che sarebbe potuta andare molto peggio... 
Per non parlare dell'ossessivo canto delle sirene o della nave pirata fantasma o, peggio, dell'arca piena di animali famelici che mettono in pericolo il loro galleggiare raminghi e soli in mezzo al mare. 
Ma forse George non ha tutti i torti perché, in un crescendo di vere e proprie piaghe per quei due marinai, li vediamo finalmente prendere terra e trovare rifugio in una caverna. 
All'asciutto, anche il pessimista Albert sembra ricredersi, ma poi spetta a George dubitare che tutto potrebbe andare molto peggio di così: con cento occhi che nell'oscurità più nera li stanno scrutando... 

I libri di Einat Sarfati di rado deludono. 


Questo perché il suo sguardo è sempre pieno di ironia, al limite del cattivello, circostanza che a me personalmente la rende amatissima, e soprattutto è pieno di piccole trovate che tira fuori dalla sua penna e con cui riempie la pagina, fino a quasi raggiungere la saturazione visiva. 
E anche perché sa muoversi con disinvoltura e agilità intorno a tutto ciò che può essere considerato visionario e assurdo. Prospettiva quest'ultima, considerata spesso 'troppo rischiosa' nei libri per bambini. Altra ragione per avere stima di lei. 
Sa essere molto raffinata e nello stesso tempo pop, ossia sa parlare una lingua che tutti possono capire, come per esempio è accaduto in libri come Un invito fatale, che intorno al Talmud ruota, o ancora con il grande, non solo nel formato, I miei vicini
Questi sono i suoi pregi di base che in questo libro quasi nuovo che ha un suo seguito tra breve in uscita si potenziano nell'impianto narrativo, ovvero nella costruzione di un divertente crescendo, altro carattere che nei libri per bambini è garanzia di successo. 


La 'follia' della Tsarfati in una struttura che prevede che, pagina dopo pagina, si vadano ad aggiungere sempre più elementi di disturbo dà il meglio di sé. E infatti, inevitabilmente accade. 
Anche se il punto di partenza, ossia un mare deserto con due naufraghi su un moncone di vascello, non le offre grandi possibilità di esagerare, riesce a trovare una valvola di sfogo appena possibile: nei pesci volanti con la diarrea, nella nave fantasma, ma ancora di più nell'arca piena di animali.
 

Il disegno si infittisce, i colori si diffondono, i dettagli si moltiplicano. L'esagerazione è proprio una delle corde che le più congeniale. 
Ma dietro questo albo illustrato fatto di questo intreccio sempre più fitto e intricato di oggetti e personaggi, in un gioco cromatico sempre più accattivante, si nasconde un piccolo manuale di filosofia (che in qualche misura ricorda il noto Fortunatamente di Remi Charlip). 
In entrambi, ridendo e scherzando e, senza parere, alzando sempre più l'asticella da superare, si arriva a ragionare del fatto che le cose possono andare non sempre come si vorrebbe che andassero e che essere pessimisti oppure ottimisti può fare la differenza, almeno per quanto riguarda la qualità della vita e la percezione che ognuno ha della propria permanenza su questo pianeta!
 

Dunque è interessante notare che un libro del genere sia uscito proprio ora, durante questo tempo incerto e, tutto sommato, capace di farci vedere anche il peggio. 
E non è casuale che se ne parli qui con un anno davanti, nuovo di zecca.


Dopotutto,  domani è un altro giorno, direbbe George, con lo sguardo in avanti e i capelli al vento...

Carla

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