venerdì 6 gennaio 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

CONOSCERE E NON CONOSCERE

Le ragazze. Sette fiabe, Annet Schaap (trad. Anna Patrucco Becchi) 
La Nuova Frontiera 2022 



NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni) 

"La mattina seguente quindi la ragazza si alzò dal letto, fece la borsa, diede un bacio al ranocchio (senza sortirne alcunché) e se ne andò. La palla d'oro se la portò dietro. Camminando si guardava bene intorno. Davanti alla maggior parte degli uomini tirava dritto, ma di fronte ad alcuni esitava e guardava meglio. Se le piaceva ciò che vedeva, faceva cadere la palla d'oro dalle mani in modo volutamente maldestro. Questa rimbalzava sui mattoni e rotolava oltre il marciapiedi o nel fossato." 

Poi lanciava un gridolino, ma nessuno dei principi la notava, e men che meno si accorgevano della sua palla d'oro. Solo un paio la raccolsero e gliela restituirono per poi andarsene, dicendo 'Fai attenzione tesoro, sembra preziosa'... Lei in realtà viveva con un ranocchio. Un ranocchio gentile con il quale si erano già baciati svariate volte, alcune delle quali con anche una certa soddisfazione, ma lui ogni volta ranocchio restava. E verde. Come se non fosse ancora pronto. Quando all'ennesimo lancio di palla a riportargliela fu un principe dai grandi occhi marroni, lei si convinse che forse quella era la volta buona.
 

Nel caffè dove andarono a bersi una cosa insieme per conoscersi un po' meglio però accadde qualcosa. Nulla di grave - all'apparenza - solo qualche consiglio non richiesto su come portare i capelli e quanto zucchero e dolci mangiare in un giorno. Il fatto è che questa lieve pressione sulle sue abitudini e sul suo modo di essere diventò per lei sgradevole al punto che riprese la sua borsa e con una scusa lo piantò in asso. A casa, ad aspettarla, c'era il suo mondo di sempre, quello che la accettava senza richieste. Insomma, piacevole. Ranocchio compreso. 

Il ranocchio è uno dei racconti che partono da altrettante fiabe classiche. Annet Schaap li costruisce su impalcature conosciute:Tremotino, Cappuccetto, Hänsel e Gretel, Barbablu... 
La rivisitazione degli archetipi è un'operazione che, se fatta con cognizione di causa, è davvero interessante. Occorre, per prima cosa, dimostrarsi capaci di usare solo alcuni snodi determinati che sono nell'immaginario comune. E poi da lì partire. E non tutti lo sanno fare; lei sì. E lo ha già dimostrato anche con Lucilla. 
Intorno a questi punti chiave è interessante notare come la Schaap sia in grado di ancorare un impianto narrativo di tutt'altro genere, che però - proprio perché quegli snodi hanno valore archetipico - rendono il racconto più 'robusto' nella percezione del lettore. 
La circostanza che alcuni punti d'avvio oppure alcuni passaggi riconoscibili delle fiabe si manifestino o, per meglio dire, si intravedano dietro una trama diversa fa sì che il lettore si senta compartecipe alla narrazione stessa. E nello stesso tempo si trovi in una situazione straniante. 
Lui, contemporaneamente, conosce e non conosce. 
Parliamo del conoscere: nel momento in cui si sente al sicuro perché già sa di Cappuccetto o di Tremotino, o riconosce il lupo, scatta un curioso meccanismo di 'alleanza e complicità' tra chi scrive e chi legge, che si basa su un sapere condiviso. 
Accade un po' quella stessa cosa che rende felici i bambini piccoli quando leggi loro una storia che già conoscono. La abitano con maggiore tranquillità. 
In questa prospettiva, molte volte la rivisitazione in chiave contemporanea delle fiabe classiche ha utilizzato queste ultime come trampolino di salto per andare a raccontare ben altro. 
D'altronde i titoli dei singoli racconti ne sono lo specchio fedele: tutti alludono a qualcosa di noto, che però è sempre un po' diverso: Motino, Blu, Biscotti, Lupo, Addormentata... 
Bella idea: un brillìo che illumina la strada che poi, girata la pagina, ridiventa buia e tenebrosa. 


Con la dovuta inquietudine. 
Ecco. Ed è qui che si parla dell'altro lato della faccenda: il non conoscere. 
Niente a che vedere con quelle riscritture in chiave burlesca con l'inversione dei ruoli o dei personaggi, o con i finali alternativi. Qui si parla di qualcosa di molto più serio e profondo. Di qualcosa che scuote parecchio e va a frugare ed esplorare ben dentro. 
Annet Schaap in questo senso da quel trampolino spicca un salto ben alto. Ragione per la quale la lettura di queste sette 'riletture' deve prevedere una bella maturità acquisita da parte del lettore. E una consapevolezza di sé con qualche radice già bella profonda. 
E a proposito di consapevolezza, non si può non notare che Annet Schaap abbia scelto una sorta di filo rosso che le tiene insieme e che nel titolo trova una sua sintesi: si tratta di sette storie che hanno per protagoniste i personaggi femminili delle fiabe, lei in particolare ha trovato una facile immedesimazione nella giovane che fatica con il Signor Motino, da cui però immediatamente si liberano per raccontare il loro essere nella contemporaneità, e diventare appunto ragazze. 
Difficoltà, incertezze, determinazione, rispetto, desiderio sono solo alcune delle questioni messe sulla pagina. 
Intorno a loro ruota della varia umanità che porta con sé pregi e difetti, forze e debolezze. 
La complessità delle relazioni, le difficoltà delle esistenze costituiscono i nodi che le singole protagoniste sono chiamate a sciogliere. 
E noi, con loro. In questa curiosa e a giustamente scomoda alternanza tra noto e perturbante. 

 Carla

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