lunedì 9 gennaio 2023

FAMMI UNA DOMANDA!


ARBORETUM


Dopo ‘Animalium’, ‘Botanicum’  e ‘Fungarium’, Katie Scott ritorna con un altro grande repertorio, i cui testi sono scritti da Tony Kirkham, curatore della vastissima collezione arborea del Royal Botanic Gardens a Kew: ‘Arboretum. Il grande libro degli alberi’, pubblicato questa volta da Rizzoli.
Il libro è dedicato alle foreste e ai loro principali protagonisti, gli alberi. Innanzitutto, la parola arboreto indica un giardino che riproduca e conservi le piante e gli alberi di un determinato habitat.
Come nei precedenti libri illustrati da Katie Scott, il libro è concepito come fosse la riproduzione di un Museo di Storia naturale, i cui capitoli corrispondono alle diverse sale.
Nel nostro caso, sono individuate cinque diverse zone climatiche: quella delle foreste di conifere, delle foreste di latifoglie, foreste mediterranee, foreste tropicali umide e foreste tropicali secche, cui si aggiunge un capitolo dedicato ai giardini.
Ciascun capitolo si apre con una descrizione degli habitat, cui si affianca una tavola che lo rappresenta come se fosse contenuto in una teca. Seguono poi le descrizioni delle diverse specie arboree, affiancate da tavole che raffigurano foglie, fiori, cortecce e così via.


Come negli altri libri, l’impostazione è tradizionale, sia dal punto di vista espositivo che da quello delle illustrazioni, che si rifanno alla grande tradizione dell’illustrazione naturalistica, votata alla descrizione puntigliosa del soggetto rappresentato.
Se, dunque, non abbiamo grandi innovazioni, tuttavia questo libro ha degli indiscutibili punti di forza: innanzitutto, l’attendibilità e la cura del testo, cui si affiancano interessanti osservazioni sullo stato di conservazione dei diversi habitat e la funzione che in essi svolgono gli alberi, dalle specie pioniere ai grandi alberi ultra secolari. Scopriamo che solo il 20% della foresta tropicale africana è ancora intatto, mentre nel bacino del Mediterraneo oltre il 70% del patrimonio vegetale di questa area, in cui viviamo, non esiste più.
Dunque non solo una descrizione neutra delle zone climatiche e dei loro abitanti, ma anche un appassionato appello ad amare e conservare quel che resta dell’immenso patrimonio naturale in cui abbiamo la fortuna di vivere.
Il secondo punto di forza è rappresentato dalla accuratezza e dalla bellezza delle illustrazioni, che non rispondono allo spirito di una wunderkammer, quanto alla resa di oggetti naturali, rappresentati in tutta la loro poetica bellezza: l’illustrazione naturalistica tradizionale non è solo rappresentazione realistica dell’oggetto naturale, è comunque invito alla scoperta del dettaglio, dell’armonia cromatica, delle segrete geometrie della natura. Non l’invenzione di forme, quanto la suggestione della bellezza del reale.
Anche se il tema relativo agli alberi, in modo più o meno serio, è al momento abbastanza inflazionato, consiglio caldamente la lettura di questo libro a quanti, grandi e piccoli, siano affascinati dal mondo naturale e lo vogliano conoscere meglio.

Eleonora

“Arboretum. Il grande libro degli alberi”, T. Kirkham e K. Scott, Rizzoli 2022



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