ANEDDOTI E NOTIZIE SULLA NATURA IN ITALIA
Entomologo e divulgatore, Gianumberto Accinelli torna in libreria con un interessante libro sulla natura in Italia: ‘Verde come l’Italia. Cento anni di storia del nostro paese attraverso i cambiamenti della natura’, pubblicato da Piemme.
L’andamento è aneddotico, presentando diversi casi che spaziano dalla intelligenza dei corvi all’obesità dei gabbiani, ma il filo conduttore è comune: mostrare ai giovani lettori e lettrici quanto il comportamento umano influenzi il mondo naturale e quanto questo possa costituire un problema per il nostro futuro.
A tenere insieme le diverse narrazioni, ogni capitolo racconta un diverso ‘caso’, c’è l’unità di luogo, parliamo della natura in Italia, e di tempo, l’ultimo secolo, un secolo che ha visto profonde trasformazioni, da paese agricolo a industriale.
Come in tutte le buone narrazioni divulgative, il libro di Accinelli rifugge dal sensazionalismo e presenta le situazioni anche critiche con oggettività, sfatando spesso leggende metropolitane.
Ad esempio, l’espansione dei lupi in pianura, soprattutto in Val Padana, non è dovuta ad una preoccupante espansione dei predatori, ma dal fatto che in quelle zone sono stati chiusi gli allevamenti di nutrie, per le pellicce, liberando gli animali in natura; le nutrie si sono adattate benissimo all’ambiente fluviale riproducendosi oltre modo e diventando, così, delle prede perfette, ben più facili da catturare rispetto agli ungulati, per i lupi. Insomma, i lupi in pianura ce li abbiamo portati noi.
Un altro aspetto interessante è rappresentato dall’introduzione di creature ‘aliene’ nel nostro ambiente. Un esempio noto a tutti è quello della zanzara tigre; meno conosciuti i casi di parassiti delle piante, la tingide del platano e la cicadella bisonte, che imperversarono nei primi anni ‘60 in Italia, portati, come si scoprì dopo, dalle navi e dai mezzi della Nato, provenienti dall’America.
Su questo interessante argomento, delle specie ‘aliene’ che si sono ben adattate dalle nostre parti, era già uscito il brillante libro di Editoriale Scienza ‘Per un pugno di ghiande’.
Un ulteriore aspetto, in questo complesso rapporto fra natura e storia, natura e cambiamenti sociali, è rappresentato dagli effetti dell’urbanizzazione che, a partire dagli anni del boom economico degli anni Sessanta, ha modificato l’aspetto di montagne e campagne, lasciando spazio a specie animali e vegetali, e ha modificato anche l’aspetto delle città, dense di persone, di rifiuti e di animali che di questi si cibano.
Un esempio particolare è rappresentato dalla presenza dei gabbiani a Roma: le scelte dell’amministrazione capitolina, infatti, hanno determinato l’andamento della presenza dei pennuti in città, divenuta dilagante soprattutto dal 2013, anno in cui fu chiusa la discarica di Malagrotta. I gabbiani dovettero scegliere se tornare alla vita marina o approfittare dei debordanti cassonetti romani. Sappiamo bene com’è andata a finire. L’autore è convinto che una migliore gestione dei rifiuti, e già solo pensarla è un’azzardata utopia, e la presenza di qualche predatore, possa limitare, in futuro, la presenza prepotente dei gabbiani.
Da questi esempi e dagli altri presenti nel libro emerge un’immagine di complessità del rapporto che come comunità umana abbiamo con la natura; una complessità che andrebbe in primo luogo compresa e poi gestita. Mi auguro che tanti ragazzi e ragazze leggano questo libro, che consiglio a partire dai dieci anni, proprio per farsi carico di questa complessità, imparando a conoscerla e preparando un futuro meno incerto, comunque più consapevole.
Eleonora
“Verde come l’Italia”, G. Accinelli, Piemme 2023
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