LA NATURA E I NUMERI
Distanti dalle biografie storiche che si sono moltiplicate nell’editoria per ragazzi, dopo il successo, piuttosto effimero, delle ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’, Guido Quarzo e Anna Vivarelli firmano insieme diversi romanzi storici che si contraddistinguono per l’accuratezza storica e la forma narrativa avvincente.
Nel 2023 hanno pubblicato, per i tipi di Editoriale Scienza, ‘Il mio nome è Tartaglia’, dedicato al matematico bresciano vissuto nel ‘500.
La storia di Nicolò Fontana, più tardi chiamato Tartaglia, è drammatica: durante il sacco di Brescia, operato dalle truppe francesi nel 1512, il ragazzino viene colpito in pieno viso da un colpo di spada, che lo farà sentire a lungo deforme e provocherà i difetti di pronuncia che lo segnarono per tutta la vita. Di famiglia povera, Nicolò accede agli studi già quattordicenne, ma le sue capacità straordinarie gli consentono di recuperare velocemente e di imparare a leggere correntemente anche in latino.
La frequentazione con un artigiano locale, che conserva un automa costruito sulla base dei disegni di Leonardo, la Comare Pettegola, poi la frequentazione con un ricco notaio dotato di una fornitissima biblioteca matematica, gli aprono la via verso sia le ricerche matematiche che quelle applicate, che svolgerà soprattutto fra Verona e Venezia.
Finalmente appagata la sua sete di sapere, Nicolò può dedicarsi anche all’insegnamento, coronando il suo sogno di riscatto. Nel romanzo si conclude anche la vicenda del vile soldato, un italiano passato ai francesi, colpevole della sua infermità: viene infatti ucciso, diversi anni dopo, mentre tenta la fuga.
Il nome di Tartaglia è legato alla soluzione delle equazioni di terzo grado, al triangolo di Tartaglia e alle traduzioni in italiano delle opere di Euclide e Archimede, è quindi uno dei personaggi più significativi della matematica italiana di quel periodo.
L’impostazione data da Quarzo e Vivarelli al racconto della vita già di per sé affascinante del matematico è interessante per diversi motivi, principalmente perché pone l’accento su due aspetti importanti della scienza moderna: la visione per cui i numeri sono immanenti alle cose e la matematica diventa il linguaggio con cui esprimere l’essenza numerica della natura; e l’interesse, che sarà sempre più crescente, per gli automi e il loro uso in ambito militare. Nel Codice Atlantico di Leonardo sono stati rinvenuti, in effetti, diversi disegni che si possono far risalire a un progetto di ‘soldato meccanico’; studi di questo genere rientravano in generale nella ricerca di nuove armi, sempre più potenti.
Il primo aspetto ha evidenti implicazioni filosofiche, che ritrovano le loro radici nel pensiero pitagorico e platonico; il secondo traccia un indirizzo di ricerca che troverà la sua maggiore espressione nel ‘700.
Questioni, quindi, molto importanti, che gli autori riescono efficacemente a calare in un romanzo che non si perde mai in digressioni didascaliche; anzi il ritmo sostenuto e lo stile stringato con cui sono narrate le vicende di Nicolò aiutano anche il lettore digiuno di matematica a immergersi con piacere in questo racconto.
Consiglio la lettura, a partire dai dodici anni, a tutti quei lettori e quelle lettrici che nelle storie cercano suggestioni impegnative, che abbiano curiosità per le cose del mondo e per le scienze che, a vario modo, le descrivono.
Eleonora
“Il mio nome è Tartaglia”, G. Quarzo e A. Vivarelli, Editoriale Scienza 2023
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