venerdì 7 giugno 2024

ECCEZION FATTA!

LEZIONE AMERICANA


Facciamo due conti a spanne: un centinaio di pagine che di media sono costituite da blocchi da 25 righe (escluse le note), l'una per l'altra. Quindi il totale delle righe, sempre a spanne, dovrebbe essere intorno alle 2500 righe. Di queste 2500 righe, ancora una volta a occhio e croce, ne dovrei aver sottolineate a matita circa 250. Sapendo che tutto il racconto del campeggio e di Riley con il suo melone è intonso senza neanche un segnetto a matita, perché conosco la storia, quasi come se fossi stata in quel campo estivo, per aver ascoltato e riascoltato la Ted talk (why a good book is a secret door...) mille mila volte. Ugualmente intonse - perché a me già note - sono le parti circa la sua mamma, la sua libreria piena di libri di seconda mano, e tutto il discorso sulla fortuna di essere stato figlio di una madre single che comprava per lui nel 1985 libri usati risalenti agli anni d'oro della letteratura per bambini, quelli di Wise Brown e co. per intenderci. 
Da tutto questo se ne deduce che tutta la parte teorica che con grande sapienza e leggerezza Barnett cuce intorno a fatti molto reali, quali per esempio la sua infanzia, ossia la radice del suo essere oggi lo scrittore che è, io l'ho trovata di estremo valore e, immodestamente, molto corrispondente a quelli che sono i miei pensieri sui libri scritti per i bambini. 
Chi ha avuto la ventura di ascoltarmi mentre discetto sulla questione, non stenterà a credermi, visto che di Barnett mi considero una discepola, oserei dire un'apostola (se non è troppa la presunzione) e infatti non c'è occasione in cui io non lo citi o citi i suoi libri. 
Le 10 verità (+1) che a mio parere sono da condividere e quindi diffondere sono le seguenti: 
1) i bambini sono persone. 
1 bis) I bambini in qualità di persone sono senzienti e ragionanti al pari di un adulto. 
2) i bambini sono altro dagli adulti e funzionano diversamente. Di solito, migliori perché più nuovi... I bambini sono perspicaci, flessibili e hanno la mente aperta. Devono esserlo per forza: l'infanzia è una lunga serie di esperimenti. I bambini si impegnano con coraggio per capire ciò che è nuovo. "I bambini sfrecciano oltrepassando con facilità il confine che separa la realtà dalla finzione ... Un ostacolo che potrebbe disarcionare un bibliotecario, è niente per un bambino" (E.B. White). I bambini sono incompleti e orgogliosi di esserlo.
3) i bambini, pur dipendendo in larghissima parte dagli adulti, hanno delle loro aree di autonomia. 
Una di queste è l'immaginazione. 
4) come adulti occorre riflettere sul potere esercitato nelle vite dei ragazzini, compresa quella 'letteraria' e quella sulla loro immaginazione. 
5) come adulti occorre ragionare sul fatto che la letteratura per l'infanzia è di fatto gestita dai grandi e che solo in fondo alla filiera ci sono i bambini... 
6) e ne consegue che le riflessioni sui libri - sia quando si scrivono, sia quando si propongono ai bambini - devono tenere in giusto conto quanto detto fin qui. Devono essere profonde, attente, rispettose e oneste se si vuole arrivare alla qualità. 
7) la letteratura per l'infanzia dovrebbe contenere belle storie, essere variegata e autentica, audace, eccentrica, polifonica, non convenzionale. Deve essere curata e interessante e dovrebbe tenersi lontana dall'essere utile a qualcosa, tenersi lontana dal 'didascalismo', ossia dall'insegnare, dallo spiegare, dal risolvere e trovare risposte. Deve fornire una strada verso il senso delle cose, chiamando dentro il lettore perché trovi la sua lettura, piuttosto che imporre una morale unica e preconfezionata. 
8) La letteratura per l'infanzia, come anche quella per i grandi, è spesso brutta. E può esserlo in modi anche molto diversi. 
9) sulla scia del punto 1 bis, adulti e bambini, in quanto esseri umani, condividono la stessa sfera emotiva. Per questo il bravo scrittore per l'infanzia, che questa cosa la sa, nel raccontare i bambini racconta anche una parte di sé e dell'umanità. Racconta il difficile compito di capire cosa significhi essere una persona in questo mondo. Leggete Sydney Smith, per esempio. O  Jon Klassen. O  Ulf Stark o a Kitty Crowther e via andare.
10) se ne deduce che i buoni libri per bambini nascono nella zona di intersezione tra la sfera di interesse di un bambino e quella di un adulto. In quella parte in cui si sovrappongono, lì c'è la buona letteratura per l'infanzia (che spesso e volentieri è buona letteratura punto). Lì grandi e piccoli sono sempre alla pari, ma mai uguali.


Chi non dovesse essere d'accordo con queste 10 + 1 verità, farebbe meglio, beninteso questo è solo un consiglio, a tenersi alla larga dall'infanzia: non è roba per lui e non se la merita! 
Gran finale su La porta segreta che diventa una letterina a Mac Barnett. 
Per farlo, devo tornare su due parole chiave di questo libro, che lo caratterizzano. 
La leggerezza e la sapienza. Insieme. 

Caro Mac Barnett, 
credo che la rarità e il pregio di questo libro stia in due cose che di rado viaggiano insieme: la sapienza e la leggerezza, quella calviniana, nel raccontarla. 
Nella mia vita non ho incontrato moltissime persone che fossero semplici e leggère e nello stesso momento anche molto complesse, ovvero che sapessero regalare in giro, mettere a disposizione di chiunque, la profondità e la bellezza dei propri ragionamenti. Senza peso, si badi.
Persone che abbiano saputo farlo, come se fosse la cosa più naturale possibile. 
Persone che abbiano avuto l'ardire di rivolgersi a tutti e non solo a un ristretto gruppo di iniziati. 
Persone che abbiano saputo raccontare la complessità del mondo, mostrandola nelle cose di tutti i giorni. Io, se me lo permetti, ti metterei tra costoro. 
Non so se spinta dalla farfalla di Carson Ellis, ma ho avuto davvero la sensazione, mentre leggevo/ sottolineavo/imparavo/ragionavo/assentivo/sorridevo, di svolazzare di fiore in fiore, godendomi l'aria fresca che spiffera dalla Porta segreta che, a tutta evidenza, tu lasci sempre un po' aperta perché qualcuno sbirci al di là e poi entri... 

Fabian Negrin,
da Jack London, L'ombra e il bagliore, Orecchio acerbo 2010

Quindi, riassumerei così: grazie. 
Con leggerezza.

Carla 

La porta segreta, Mac Barnett (trad. Sara Ragusa) Terre di Mezzo 2024

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