lunedì 23 settembre 2024

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

SGRANARE GLI OCCHI

Ö
, Guridi 
Kite edizioni 2024 


ILLUSTRATI  

"Per i miei figli, 
i figli dei miei figli 
e tutti quelli che verranno... 
Non c’è un pianeta B." 

Guridi 

Queste sono le uniche parole di un libro senza parole. 
Fa eccezione questa dedica, appunto, e la breve frase della quarta di copertina. Neanche il titolo è una parola vera e propria: è un segno grafico che, se capito a dovere, non è quello che sembra, ovvero non è (solo) una o con la dieresi... 
In bianco e nero, a parte la palina segna neve - bianca e rossa - e un sacchetto di plastica giallognolo abbandonato e pieno di scarti di un picnic. Forse. 
Il resto è neve e un orso che ci passeggia dentro e fa cose in un inverno senza ibernazione per lui. Si dirige verso le rocce. Annusa e scruta un ramo su cui c'è una spruzzata di neve, scuote l'albero perché la neve gli cada addosso. 
Gioca a far il cervo. 
Fa le nuvole col fiato. 
Si specchia nell'acqua. E più in là vede il ghiaccio incrinato. 
Si sdraia e fa il gioco dell'angelo nella neve... e poi raccoglie il sacchetto abbandonato per buttarlo nell'apposito cestino. 


Quindi si dirige verso la sua caverna invernale. Ma... 

Guridi è una fortuna che esista e che faccia così il mestiere che fa. 
I suoi libri italiani non sono poi moltissimi, lui ne ha pubblicati una sessantina, tuttavia non ce n'è neanche uno che non lasci una traccia forte dopo il suo passaggio editoriale. 
Quando lavora in solitario si percepisce con ancora più chiarezza la potenza del suo disegno. 
E nel silenzio e da solo come qui, ovviamente, dà il meglio, ovvero può essere Guridi fin nel midollo. 
Per esempio, da grafico, lui sa bene che il silenzio gli permette di essere ambiguo, quel tanto necessario perché il lettore si trovi spaesato, si guardi intorno, si interroghi, si attivi e cerchi punti di riferimento per ancorarsi e capire quel che c'è da capire. 


Quello che Guridi vuole succeda è che il lettore nel silenzio di parole-guida - che se ci fossero privilegerebbero un senso e uno solo - da solo debba trovarsi una strada, e fino alla fine non sappia mai se ha imboccato il sentiero giusto. Ammesso che ce ne sia uno solo. 
Il gioco che Guridi mette in atto è quello di "parlare" figura dopo figura con la dovuta lentezza perché il lettore abbia il tempo di percorrere a ritroso la strada fatta fin lì e confermare a sé stesso di non essersi sbagliato. 
L'esempio del titolo è dirimente: lo si capisce solo a libro letto. E solo a quel punto che si smette di vedere la O con la dieresi. Guridi qui si è preso tutto lo spazio necessario: bravo! 
Neanche la quarta di copertina viene in aiuto con una freccia di segnalazione - per di qua o per di là - è mistero puro. Dalla parte del lettore c'è solo quella dedica di cuore. Che non è poco. 
Se si procede nella lettura si incontra la palina nella neve, primo elemento a colori a comparire con lo scopo di accendere i sensori... 
Non è lì a caso. Perché? 
Silenzio. Pausa. La pagina gira. 
La nostra testa attenta ha comunque registrato l'informazione , ovverosia l'incertezza resta, ma quando si segue l'orso nel suo incedere lo si osserva con uno sguardo lievemente più consapevole. 


L'orso si ferma davanti a un ramo e guarda verso l'alto. Perché? 
Silenzio. Pausa. La pagina gira. 
Scrolla il tronco e si fa cadere addosso la neve che si è posata sui rami. 
La palina segna neve, l'orso che si fa la doccia con la neve scossa... L'orso poi si traveste da cervo... 
E pensare che credevo di procedere nella giusta direzione... Si va da un'altra parte? O serve solo a dare un cuore pulsante a quell'orso insonne?
E' uno dei molti gesti espressivi di quella silhouette nera. Che si impara a conoscere. Inevitabile l'empatia.


Insomma la lettura è un incedere cadenzato tra molte domande e ancora più numerose possibili risposte. Si procede con circospezione e sempre maggiore affezione. 
Si tiene conto di tutto, e bisogna essere disponibili anche a tornare indietro e ritrattare. 


La cosa che va fatta è osservare. Esattamente come fa l'orso. 
Poi bisogna partecipare. Esattamente come fa l'orso. 
E solo alla fine, sgranare gli occhi. Esattamente come fa l'orso. 
Per questo motivo forse val la pena fermarsi qui per non mettere parole dove Guridi non vuole ce ne siano. 
Però una cosa va assolutamente detta: l'editore francese, Cot Cot Cot, l'editore coreano, Namumalmi, l'editore italiano, Kite, e modestamente Lettura candita, hanno annotato lungo il cammino dettagli diversi e quindi hanno deciso di prendere sentieri distinti per arrivare sulla vetta di questo gran libro. 
Sgranare gli occhi per credere! 

Carla
 
Noterella al margine."No quiero que mis imágenes hablen por mi, sólo que acompañen mis pensamientos, mis palabras, para dejar que los demás encuentren los suyos". Guridi

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