MARCHINGEGNI PERFETTI
Facciamo un passo indietro: la prima forma vitale su un pianeta apparentemente invivibile la si deve all'acqua calda come un brodo in cui è apparso un microrganismo che, come se niente fosse (!), ha cominciato a prendere un po' dell'aria irrespirabile piena di anidride carbonica e l'ha risputata sotto forma di ossigeno. Quindi è successo che l'aria fuori dall'acqua, grazie appunto a questi meravigliosi microrganismi, gli antenati delle piante, che si erano diffusi ovunque, è diventata respirabile, permettendo alla vita di diffondersi sull'intero pianeta.
Visto come sono andate le cose, accanto alla meraviglia, a questo punto della storia dovrebbe sprigionarsi un diffuso senso di gratitudine verso i progenitori delle piante e poi le piante stesse con la loro fotosintesi. O no?
Per di più, va considerato anche un altro fatto non del tutto marginale riguardante la questione sopravvivenza: gli organismi viventi si dividono in due diverse categorie. Autotrofi, come le piante, ossia organismi capaci di costruirsi da soli le sostanze di cui nutrirsi ed eterotrofi, come noi e gli animali, organismi che si devono nutrire di altri organismi per ottenere le sostanze di cui hanno bisogno, perché non sono in grado di fabbricarsele da soli.
Visto come stanno andando le cose, accanto alla riflessione, dovrebbe sprigionarsi anche un diffuso senso di preoccupazione e cura. O no?
E sotto sotto, le domande da porci: Chi è il più abile a resistere? In termini di sopravvivenza, il più intelligente, il più furbo? Una volpe o un abete rosso?
Da molto tempo ormai il botanico Stefano Mancuso si è preso l'impegno di raccontare, a tutti coloro che hanno voglia di ascoltarlo e di leggere i suoi bei libri, la complessità del mondo vegetale.
La sua è una vera e propria missione: quella di mettere a disposizione di quante più persone possibile i risultati di anni di ricerca come botanico. Nell'ultimo ventennio o poco più dobbiamo principalmente a lui e alla sua squadra, i sorprendenti risultati a cui è arrivata la ricerca nell'ambito del comportamento delle piante. E così oggi si può parlare con cognizione di causa di neurobiologia vegetale. Si può dire con una certa sicurezza che il mondo vegetale è intelligente e sensibile, pur non avendo un cervello e un sistema nervoso come il nostro. Ragione per la quale lo stesso Mancuso si è prefisso come obiettivo ambizioso quello di vedere nel futuro riconosciuti finalmente anche al mondo vegetale gli stessi diritti di cui godono gli altri viventi sul pianeta. Ah!
Espressioni di questo impegno nel raccontare - urbi et orbi - la complessità del mondo vegetale sono i suoi due libri Il favoloso mondo delle piante, pubblicato nel 2023, e Il favoloso viaggio delle piante, uscito nel 2024.
Entrambi concepiti per un pubblico piccolo piccolo, e per questo illustrati da Philip Giordano che ai minuscoli sa parlare una lingua chiara al pari di quella di Mancuso.
Va detto in tutta onestà che entrambi i libri sono interessanti anche per chi è più grande.
Provare per credere!
Per chi ha letto il Mancuso da adulti è facile ritrovare anche in questi due libri il medesimo sguardo curioso e affettuoso nei confronti dell'universo vegetale, la stessa chiarezza espressiva nel raccontarlo, e soprattutto la innegabile sensibilità esemplificativa capace di rendere, appunto, "favolosi", tanto il mondo delle piante quanto il viaggio che esse hanno fatto, fanno e faranno.
Palpabile è la capacità di aver saputo cogliere con efficacia - fior da fiore - esempi che possono solleticare la curiosità e intercettare l'interesse dei ragazzini e il loro immaginario.
Tra le cose più interessanti del Mondo delle piante forse spetta proprio alle radici il primato.
Loro lavorano in sordina ma con determinazione e intelligenza, anche se nessuno o quasi le nota.
Eppure, le radici sono la 'cantina' per conservare tutto ciò che potrebbe servire alla pianta, acqua compresa; sono il web che i vegetali hanno a disposizione per comunicare e per conoscere ciò che li circonda: pericoli e ostacoli compresi. Divertente è anche la storia delle formiche ammaliate.
Tra le mirmecofite, per esempio, ci sono delle acacie africane o sudamericane che nel nettare che offrono alle formiche mettono una sostanza con un gusto che diventa per loro irrinunciabile; così il gioco è fatto: quelle formiche resteranno sempre nei paraggi e non verrà mai loro in mente di tradire quella acacia ammaliatrice con un'altra pianta qualsiasi...
Se abbiamo trovato "favolose" le storie su radici & co. ancora di più considereremo geniale il secondo volume: Il favoloso viaggio delle piante.
Sulla falsariga di quello che è il libro da grandi, L'incredibile viaggio delle piante, anche qui si smonta il (pre)concetto che le piante stiano ferme e soprattutto che si siano rassegnate ad esserlo, invece di provare a sfidare tempo e soprattutto distanze impensabili.
A parte le loro straordinarie capacità di allungarsi nella direzione a loro più conveniente, le piante sono anche grandi colonizzatrici di territori: con i loro semi sono riuscite ad arrivare per via marittima o per via aerea anche a distanza di migliaia di chilometri dal punto di partenza.
Una di loro ha preferito la ferrovia e il viaggio in treno...
Hanno dimostrato in molti casi una estrema tenacia nel loro attaccamento alla vita, perché hanno dimostrato di essere capaci di resistere anche nelle condizioni climatiche più estreme.
E poi ancora: semi impalpabili e semi che pesano quasi 20 chili, semi e frutti bravi a galleggiare, semi bravi a volare, piante che si sono messe in società con elefanti seminatori, semi che invece di attraversare lo spazio hanno attraversato il tempo.
Libri necessari per crescere!
Carla
"Il favoloso mondo delle piante", Stefano Mancuso, Philip Giordano
Aboca Edizioni 2023
"Il favoloso viaggio delle piante", Stefano Mancuso, Philip Giordano
Aboca Edizioni 2024
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