mercoledì 18 dicembre 2024

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

L'INFANZIA E' SOVVERSIVA, RIDETENE PURE


Uri Kaduri è un personaggio davvero interessante e altrettanto interessante è la storia che accompagna questo piccolo libro illustrato appena pubblicato da Vànvere edizioni; dunque da questa storia cominciamo. 
Uri Kaduri appare per la prima volta nel settembre del 1937 su una rivista israeliana settimanale per bambini che poterono leggerlo e riderne fino al marzo del 1938, trovando le strisce di Uri Kaduri sempre alla pagina16, l’ultima, della rivista Davar li-Yeladim. 
Ne sono autori Aryeh Navon (illustratore stimato e riconosciuto come uno tra i primi vignettisti israeliani) che disegna le brevi storie e le racconta a Lea Goldberg (letterata, poetessa e autrice di moltissimi racconti per bambini). Lei le scrive con brevi testi in rima. 
Si tratta di velocissimi racconti stilizzati – quattro, massimo otto vignette - che hanno come protagonista (spesso da solo in scena) un bambino occhialuto e un po' goffo che sta al mondo un po’ ingenuo un po’ scaltro, sempre capace di trovare soluzioni a qualunque accadimento. 
E le soluzioni sono sempre stupefacenti e ironiche. Non c’è alcuna situazione che possa mettere Uri Kaduri in un cul de sac perché lui in un modo o in un altro, e sempre molto serenamente, ne uscirà regalandoci un sorriso. 

Uri Kaduri si asciuga, Davar li-Yeladim 16 dicembre 1937

Da non dimenticare che entrambe le vignette vanno lette da destra verso sinistra, riga per riga.

Uri Kaduri si misura, Davar li-Yeladim, 6 gennaio 1938


Dagli anni ’30 arriviamo al 2019 quando “Eddie Spaghetti” (titolo originale scelto dall’editore) appare negli Stati Uniti per Fantagraphics Books, ridisegnato da Rutu Modan, fumettista e illustratrice israeliana di cui già Rizzoli, Coconino Press e Giuntina hanno pubblicato diversi titoli in Italia. 
Rutu Modan dunque ridisegna le vignette sullo stesso testo di Lea Goldberg ed è bello vedere come riesca a rimanere fedele al racconto disegnato da Navon pur reinterpretandolo in maniera assolutamente originale e autonoma. 
Ora Vànvere edizioni lo porta in Italia con la traduzione di Alessandra Valtieri. 
E allora, benvenuto Uri Kaduri! O qualcuno di voi avrebbe preferito Eddie Spaghetti? 
Comunque lo si chiami (magari anche Giufà? Vedremo perché) questo bambino è tutto preso da un’infanzia creativa, ligia a una logica sovversiva perché radicalmente autonoma e sperimentatrice, ma che trova sempre il modo di fare pace col mondo. 
Qualche esempio? Uri Kaduri viene sorpreso dalla pioggia nel pieno di una scampanata: nessun problema, si corre subito a casa dove basterà appendersi con tanto di mollette al filo del bucato! 



Oppure:
Il treno sfreccia nel verde paesaggio 
e Uri, seduto, si gode il viaggio. 
Poi mangia una banana – matura a puntino – 
e dopo vuol buttare la buccia nel cestino. 
Ma di cestini, in giro, non c’è neppure l’ombra 
e tutti i finestrini son sigillati a bomba. 
Poi ecco, all’improvviso, la geniale intuizione: 
il freno d’emergenza è la giusta soluzione! 
Lo tira, ferma il treno, accorre la polizia, 
i passeggeri scendono e Uri sguscia via. 
C’è stato forse un guasto? È successo qualcosa? 
La gente spinge e sbircia – chi irritata chi curiosa. 
Intanto Uri butta la sua buccia nel cestino 
e torna soddisfatto a sedersi perbenino. 


Come è evidente dal confronto con le immagini dei disegni di Navon, Rutu Modan allarga e complica lo spazio visivo di chi legge con una grande ricchezza di dettagli. Per prima cosa affianca al protagonista un grosso, muto e complice cane gigante, che troneggia insieme a Uri già in copertina; e poi aggiunge sempre un contesto: la casa e i suoi arredi, il treno e i suoi passeggeri, i giardini con i prati e con i fiori... financo la mamma che si muove nell’altra stanza, con una borsetta in mano… Starà uscendo? Ecco che può partire un’altra storia, volendo. 



Qui ancor meglio si può raffrontare -con le immagini più sopra- l’intero racconto disegnato da Navon (Uri Kaduri si misura) e ora da Modan (Uri Kaduri diventa alto) ed è subito evidente come intorno a Uri cresca un mondo ben caratterizzato da elementi di contesto: l’abbigliamento dei personaggi, le acconciature, certi dettagli richiamano i costumi e le mode degli anni 30 e 40. 
Un mondo che fa cose: chiacchiera, guarda, legge, si fa i fatti propri, stupisce ma non interviene mai, neanche quando la ferrea logica sovversiva dell’infanzia porta al paradosso (che fa così paura agli adulti). 
Come a dire: l’infanzia non si giudica e tanto meno si punisce. L’infanzia è libera di cercare e inventare soluzioni. Ed è qui che le vignette disegnate da Rutu Modan raccolgono la staffetta e procedono sulla strada segnata dal racconto di Lea Goldberg: rime dal tono scanzonato, ironiche e complici…per nulla spaventate dai paradossi. 
“Lea Goldberg – ci racconta Alessandra Valtieri - immigrò nella Palestina del Mandato britannico nel 1935. Nata in Lituania studiò poi in Germania, prima a Berlino poi a Bonn, dove concluse un dottorato nel ’33 (e Adolf Hitler veniva eletto cancelliere! ndr). Tra gli anni ’30 e ’40 del 900 molti altri letterati ed artisti ebrei fecero lo stesso: provenivano da tutta l’Europa, Russia inclusa e condividevano una visione laica e aperta della cultura e dell’educazione, aperti al confronto e critici nei confronti del sionismo radicale. La rivista Davar li-Yeladim dove nasce Uri Kaduri fu un inserto per bambini non dottrinale, un’operazione culturale che proponeva uno sguardo sul mondo aperto e curioso, guardando ad una infanzia laica e giocosa”. 
Uri infatti è un bambino che fa esperienza con creatività e immaginazione, per lui anche le difficoltà sono parte del gioco: stolto e saggio, ingenuo e scaltro, impertinente ed ossequioso, pragmatico e sognatore; qualità che lo portano inevitabilmente e ogni volta sull’orlo di un guaio (un paradosso) da sciogliere allegramente. 
Chissà se Uri Kaduri non abbia per caso incontrato Giufà in qualche sua avventura perché davvero, proprio gli somiglia, e non sarebbe nemmeno strano visto che Giufà/Giochà girovaga parecchio in tutto il Mediterraneo da tanto e tanto tempo. 
Un bel libro da mettere tra le mani di bambini e bambine a partire dai 3 anni ma anche godibile in lettura autonoma per i più grandicelli. 

Patrizia

Noterella al margine. Ringrazio infinitamente Alessandra Valtieri che ha generosamente condiviso i materiali della sua indagine sulle origini di questo libro; anche le rare riproduzioni delle pagine originali della rivista sono frutto della sua ricerca. 

“Uri Kaduri”, Lea Goldberg, Rutu Modan trad. Alessandra Valtieri, Vànvere Edizioni 2024 


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