IL CALEPINO E LA GELATINA DI LIMONI
Ho sempre pensato a questo blog come a un calepino su cui scrivere pensieri e riflessioni sui libri perché non vadano dimenticati, persi per me. Nè i libri né i pensieri.
E ho anche sempre pensato, immodestamente, che detto calepino potesse essere utile anche ad altri.
In questa sua funzione strumentale di memoria personale e collettiva entra anche la parte dedicata alle ricette.
Le scrivo qui per non dimenticarmene e le scrivo anche perché gli altri se ne possano servire all'occorrenza.
Ecco. Ora l'occorrenza è arrivata e ha le sembianze di Germana che da settimane mi tartassa con la velata e non velata richiesta di fare marmellata di limoni come se non ci fosse domani.
Effettivamente, allo stato attuale, i limoni in circolazione sono moltissimi - grande annata per gli agrumi - e il loro numero è inversamente proporzionale al tempo e al mio tener gana di mettermi lì a fare marmellate per la comunità.
Ne ho fatto tre barattoli, per me e me sola, ma metto qui la ricetta.
Perché sono egoista, ma non così tanto...
Quindi l'ho fatto per me, per Germana e per chi volesse servirsene.
La fonte è sempre la stessa che uso per le marmellate: un librone in tedesco - Die Marmeladenbibel - della signora alsaziana che è diventata famosa nel mondo per le sue gustosissime e fantasiosissime marmellate, composte ecc. ecc., Christine Ferber.
Questa è la ricetta per fare il gel di limoni che, come è consueto nelle ricette della signora alsaziana, ha bisogno di 2 giorni per essere portata a termine.
Ingredienti
750 gr di mele granny Smith
1,3 k di limoni non trattati
2 limoni non trattati
1 k di zucchero
800 ml + 400 ml di acqua
1 presa di sale
I giorno
Togliete il torsolo dalle mele e senza sbucciarle, tagliatele a spicchi sottili e fatele cuocere a fuoco basso in 800 ml di acqua per almeno mezz'ora.
Quando sono ormai in poltiglia, passatele in un colino a rete e pressatele con un cucchiaio di legno per ottenerne almeno 500 ml di succo che deve riposare una notte. Sul fondo del contenitore si depositerà la parte più pesante e in superficie il liquido meno denso. Giusto così.
Spremete il chilo e 300 gr di limoni e mettete da parte il succo e tutti i semini che poi avvolgerete in una garza per cuocerli insieme al resto.
Sbucciate con il pelapatate i due altri limoni e mettete a cuocere con una presa di sale le bucce in 400 ml di acqua, finché non diventano morbide. Quindi, senza scottarvi le dita, tagliate a fettine sottilissime.
II giorno
In una pentola con un buon fondo mettete il succo di limone, quello di mela, evitando di versare il fondo del barattolo più melmoso, buttateci dentro anche il fagottino di garza contenente i semi, aggiungete il chilo di zucchero, le bucce dei limoni fatte a striscioline, mescolate e poi mettete sul fuoco. Portate a ebollizione, avendo cura di schiumare ogni tanto la superficie. Fate cuocere per un quarto d'ora al massimo poi versate il tutto nei vostri bei barattolini. Fino all'orlo. Chiudeteli per bene capovolgeteli in modo che si faccia il sottovuoto. Teneteli vicini vicini e tutti avvolti da una coperta calda in modo che il loro urente calore si disperda il più lentamente possibile.
Finito!
Carla
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