mercoledì 30 luglio 2025

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

OGGI ERA OGGI 


Se uno scrittore scrive un libro per ragazzi e ragazze dagli undici anni che proprio nel momento più determinante e spaventoso del racconto, proprio quando Hex, uno dei protagonisti, ha la possibilità di salvarsi la vita, se questo scrittore dicevo non gli fa trovare l’oggetto magico perché Hex lo ha dimenticato nei pantaloni e i pantaloni li ha buttati da lavare e sono lì puliti e profumati sulla sua scrivania e quindi addio oggetto magico, se uno scrittore scrive tutto questo, per me è già nell’empireo. 
Se inoltre tale scrittore, che ha già scritto un romanzo riuscito e piacevole, si affianca a un illustratore della caratura di Levi Pinfold, beh, allora il suo libro è sicuramente da leggere. 
Racconterò della trama solo l’inizio, perché una delle caratteristiche più piacevoli di questo romanzo sono senz’altro i colpi di scena.


Harrold racconta la storia di Hex e Tommo, due amici per la pelle, che un pomeriggio si vedono inseguiti dalla piccola Sasha che vuole giocare con loro. I giochi dei ragazzini sono turbolenti e pericolosi il giusto, sta di fatto che Sasha cade e si rompe malamente un braccio. Panico. I due amici chiamano i soccorsi e tutto rientra, ma il giorno successivo Hex le prende dalla sorella maggiore di Sasha; mentre scappa il ragazzino trova rifugio in un antico cottage, che non aveva mai notato, dove vive la vecchissima signora Missus con la sua gigantesca cagnolona Leafy. Missus offre a Hex una ghianda: se vorrà vendicarsi di Maria, la sorella di Sasha, dovrà soltanto romperla e così lei e Leafy faranno in modo che Maria non esista più, la faranno scomparire, nessuno avrà mai memoria di lei. 
Hex ammutolito prende la ghianda ma sul più bello si accorge appunto che è sparita col risciacquo della lavatrice. 
Non vado oltre nell’anticipare la trama di questo romanzo pieno di colpi di scena incredibili. Dico solo che non riuscirete a staccarvi e che il libro diventerà sempre più complesso e i personaggi sempre più interconnessi, raggiungendo la profondità delle fiabe antiche. 
D'altronde delle fiabe ha diverse caratteristiche: l’oggetto magico, come abbiamo visto. La strega e l’animale aiutante. Il bosco: piccolo, come ci viene spesso detto nel libro, eppure così vasto da poter cambiare il mondo. Il divieto e l’infrazione del divieto. La lotta. 
Harrold però aggiunge un passaggio esplicito, una riflessione nel romanzo che riecheggia in tutte le pagine: cos’è la vendetta? Siamo sicuri che sia univoca la colpa? Ci farà stare meglio vendicarci? Nomina la vendetta, la circoscrive. Non la lascia nell’indeterminatezza tipica delle fiabe, vuole che i lettori ci pensino: “Aveva archiviato la propria vergona e l’aveva sostituita con l’astio”, scrive Harrold dopo la consegna della ghianda. 
A.F. Harrold è un poeta e si vede, si sente mentre con profondità riflette attraverso i pensieri dei giovani protagonisti, sempre in biblico tra come si sentono loro e come li vedono gli adulti, si vede da come maneggia i pensieri dei due ragazzini protagonisti, Tommo e Hex. 
Che splendore. 


A tutto questo si aggiunge la maestria di Levi Pinfold, che deve avere un rapporto speciale con i cani neri, ma direi con gli animali maestosi di ogni genere. 
Le sue illustrazioni viaggiano proprio in una terra di mezzo che è quella che mi immagino esista tra il torrente dove Sasha si rompe il braccio, e il cottage che solo i ragazzini vedono. In questa terra del limite le sue illustrazioni nascono dal nero del bosco, tratteggiano i ragazzini spesso di spalle e in movimento, lasciando più spazio alla vecchia Missus e a Leafy, che tanta parte hanno nelle dinamiche del libro. I ragazzini e le due creature d’altro canto parlano una stessa lingua, perché le ghiande vengono messe nelle tasche dei jeans e non lasciate nel cottage. 
La cittadina scarna e desolata dove vivono fa da contraltare al bosco scuro e nodoso di alberi millenari, le macchine vecchie, le finestre che anticipano il dentro o che riflettono il fuori. Tutti temi di Pinfold rafforzati dalla trama. A tratti pare che Harrold abbia pensato proprio a Pinfold nello scrivere. 
Con molta maestria lo scrittore inglese intesse una trama solida e avvincente a una riflessione profonda, fino a portarci a un finale di quelli che piacciono a noi, quelli che finiscono con una domanda. Dopo tutto quel combattere e pensare e addolorarsi e dimenticare, come sarà la vita dopo? 
C’è una frase verso la fine che dovrei scrivere e tenere sulla mia scrivania: 
“Oggi era oggi, e l’unica cosa da fare con i giorni è viverli.” 

Valentina

"Era tutto il nostro mondo”, A. F. Harrold, ill. Levi Pinfold, trad. Manuela Salvi, Mondadori, 2025 

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